Il progetto Eco-Sensoriality e i suoi obiettivi
"Eco-Sensoriality. Paths for communities of the future" è un evento realizzato da un gruppo di artisti e uno di allievi partendo dall’idea di costruire insieme delle comunità alternative del futuro.
Ana-Maria Cononovici, 29.03.2024, 18:03
La primavera è un momento della rigenerazione, della rinascita della natura, per cui non sorprende affatto che un gruppo di artisti e di creatori pluridisciplinari, assieme a un gruppo di allievi abbiano creato l’evento “Eco-Sensoriality. Paths for communities of the future”, partendo dall’idea di costruire insieme delle comunità alternative del futuro.
L’evento si è svolto contemporaneamente a Petroșani e a Bucarest. A Petroşani, presso l’ex sede dell’associazione Urban Lab, i partecipanti hanno avuto l’occasione di essere parte attiva dell’esperienza immersiva di un’installazione eco-sensoriale che mette in moto tutti i sensi, di partecipare a tutti i momenti performativi e di esplorare l’universo visivo del pianeta tramite la realtà virtuale. Nell’installazione è stato possibile vedere anche i lavori della squadra di robotica della Valle del Jiu, formata da giovani premiati a livello nazionale e internazionale per i loro contributi al campo della robotica.
In occasione del progetto, si è svolta anche una conferenza a cura delle tre associazioni coinvolte, l’Associazione Macaia (tramite Plastic Art Performance Collective), Urban Lab e Creatorium (Norvegia) intitolata “Riconnessione con la natura” / “Å gjenopprette kontakten med naturen”. L’argomento è stato discusso da molteplici prospettive, a livello locale ed europeo. Sono stati esaminati temi quali la tutela ambientale e l’importanza del coinvolgimento attivo delle comunità, nonché il ruolo della cultura e dell’attivismo in vista della rivalorizzazione di uno spazio, rurale oppure urbano.
Alina Tofan, direttrice artistica del progetto e performer, ci ha parlato della scelta della città di Petroșani come punto centrale di svolgimento del progetto sia come spazio effettivo di lavoro, sia come punto d’ispirazione nello svolgimento artistico del progetto: “L’estrazione mineraria spaziale tende ad essere una delle tendenze del futuro. Purtroppo, tendiamo a colonizzare anche altri pianeti, nuove forme di vita che stiamo cercando con accanimento. Nel frattempo, la Valle del Jiu rimane il territorio in cui, dopo lo sfruttamento delle risorse, sembra che non sia rimasto più niente, oltre a numerose possibilità di riconnessione con quello che abbiamo ancora: la Natura. Perciò, già da due anni proponiamo dei progetti qui, sulla Valle del Jiu. Stavolta ci fa piacere avere come invitati due artisti stranieri, dalla Norvegia, e credo sia un modo in cui anche noi riscopriamo veramente la natura, le storie delle persone che stanno qua. E l’arte può aprire dei mondi, può portare luce anche laddove ci sono state molte sofferenze e buio”.
Per Vladislav Calestru (Italia/Norvegia), creatore di esperienze sensoriali / installazione sensoriale, coinvolto nel progetto artistico: “Questo progetto ci connette con la comunità locale, con l’ambiente locale e con l’eredità di questo luogo. Visitare Petrila è stata un’esperienza molto forte, mi ha fatto vivere delle sensazioni molto forti. La storia dell’estrazione mineraria mi ha impressionato molto. Quando sono venuto, avevo dei dubbi e delle domande, come, ad esempio, quanto sia difficile per un essere umano integrarsi in un sistema locale e quanto possa essere difficile questa connessione. E sono molto contento di far parte di questo progetto artistico, che mescola più media nell’idea di ricreare realtà sensoriali diverse. Siamo commossi di vedere il risultato finale e aspettiamo anche altre future collaborazioni con Plastic Art Performance Collective e con l’organizzazione Macaia.”
“Eco-Sensoriality. Paths for communities of the future” immagina un pianeta non toccato dall’uomo e, di conseguenza, non sfruttato. Un pianeta in cui le specie vegetali, animali, minerali, crescono e si sviluppano fuori dalle conseguenze portate dal riscaldamento globale e dall’inquinamento. L’allieva Dana Codrea, della squadra di robotica partecipante al progetto ha trasmesso: “L’evento presenta l’idea di costruire insieme comunità alternative del futuro. Il progetto rappresenta l’iniziativa di abbinare la creatività e l’immaginazione ai diversi concetti sul legame tra uomo e natura. Per me, il progetto rappresenta l’opportunità di formare connessioni con persone e luoghi nuovi, mentre per la squadra vuol dire nuove connessioni con la comunità e un’opportunità di includere la tecnologia, attraverso modi inusuali, nello sviluppo della nostra comunità.”
Jørgen J. Jenssen, trainer per workshop eco-comunitari, ci ha parlato della sua esperienza nel progetto: “La bellezza di questo progetto è che posso andare in luoghi in cui si possono realizzare progetti sperimentali molto facilmente. Abbiamo quest’approccio trasversale in cui esploriamo i passati, andando verso tipi di futuro possibili dell’umanità e in connessione con la natura, e come ci trasformano, come siamo ibridi. L’ambiente perfetto per esplorare come si potrebbero trasformare le persone in futuro è, da molte prospettive, Petroşani, perché è legata all’estrazione mineraria. Quindi quale altro posto potrebbe essere più adatto? Le persone hanno lavorato da sempre nel campo dell’estrazione mineraria e probabilmente scaveremo per asteroidi sul Marte, arriveremo nello spazio e continueremo ad occuparci di estrazione mineraria. E ciò perché abbiamo bisogno di risorse. Ma cosa diventeremo quando saremo nello spazio? Questa è la domanda che esploriamo.”
Possiamo definire il ruolo e la posizione dell’uomo in rapporto all’ambiente, ad altri regni e specie? Ci possiamo immaginare un mondo in cui la narrativa dell’uomo sul mondo non dominasse, ma dialogasse, in armonia con tutte le altre percezioni, affetti e sentimenti non-umani? Ecco alcune domande alle quali sono state cercate risposte nell’ambito di questo progetto.