Il nido di Florentina
Florentina Baloş, la presidente dellAssociazione Butoiaşul cu zâmbete propone un progetto lungimirante inteso a offrire sostegno a giovani provenienti da ambienti svantaggiati
Ana-Maria Cononovici, 08.02.2024, 19:47
Florentina Baloş, la presidente dell’Associazione Butoiaşul cu zâmbete / Il barilotto dei sorrisi è un’amica di vecchia data di RRI. Abbiamo seguito molte delle sue iniziative di beneficenza e non solo. Oggi attira la nostra attenzione con un progetto lungimirante inteso a offrire sostegno a giovani disabili, che non sono più beneficiari di servizi di scolarizzazione, a prepararli per la vita ed, eventualmente, ad aiutarli a trovare una professione.
Florentina ci ha raccontato la storia di questo progetto: “Il progetto si intitola la Casetta di Florentina, oppure il Nido di Florentina e ci siamo prefissi di portarlo a compimento nella prima metà dell’anno. Ci rivolgiamo principalmente ai ragazzi che hanno frequentato le prime 10 classi. I ragazzi speciali beneficiano di istruzione fino alla decima classe, dopo di che alcuni possono frequentare una scuola post-liceale, ma tutto dipende dalle attitudini, dalle possibilità che i ragazzi hanno. Poi ci sono i genitori che rimangono con i bambini. E la Casetta di Florentina si rivolge a coloro che non hanno soluzioni per i bambini. Sono adulti, ufficialmente hanno 18 anni, ma in pratica non sono abbastanza maturi e sufficientemente sviluppati per potersi prendere cura di sé stessi da soli. E allora hanno bisogno di assistenza. E i genitori non hanno alternative: come continuare la vita professionale, la vita sociale? È molto difficile. E allora noi offriamo la possibilità di questa casetta, dove il bambino può essere lasciato durante il giorno.”
E poiché è sempre più difficile frequentare la scuola per i ragazzi degli ambienti svantaggiati, Florentina non si ferma qui: “Ma non ci limitiamo a questi aspetti. È vero che l’80% dell’azione punta su questo settore, ma avremo anche la Camera Magica, come mi piace chiamarla, in cui offriremo sostegno ai bambini che hanno bisogno di lezioni private, ai bambini provenienti da ambienti svantaggiati. Perché quando abbiamo iniziato la nostra attività ci siamo proposti di fermare l’abbandono scolastico. Nel senso che non siamo tutti geni e dobbiamo per forza avere tutti due lauree, ma ognuno deve portare a termine gli studi e apprendere un mestiere. Ed è molto importante che sappiano che non sono soli e che non devono abbandonare la scuola. E andare fino in fondo, per poter guadagnare uno stipendio nel momento in cui saranno adulti.”
È un processo di lunga durata, che a volte non porta risultati concreti già da subito, ci ha spiegato Florentina, che sa sostenere le cause scelte: “Per i ragazzi che arrivano al termine della decima classe non abbiamo limite di età, perché sarebbe anche abbastanza difficile. Saranno tutti i benvenuti. Per quanto riguarda l’altra categoria, i ragazzini provenienti da ambienti svantaggiati, noi cercheremo di starli vicini fino a quando terminano almeno 12 classi. Devono arrivare alla fine della 12/a classe! Oppure frequentare una scuola di mestieri e continuare su questa strada. Perciò staremo accanto a loro fino nel momento in cui terminano 12 o 13 classi. E ripeto, per i ragazzi speciali non c’è un limite di età, perché in fin dei conti quel adulto sarà in qualche modo un bambino che avrà bisogno di sostegno.”
Abbiamo chiesto a Florentina Baloş se prende in considerazione una collaborazione più stretta con il sistema pubblico d’istruzione, nell’idea che iniziative come quella proposta da lei possano essere ampliate: “Cominciamo con piccoli passi. Abbiamo una splendida collaborazione con la Scuola speciale del sesto settore della capitale, dove abbiamo incontrato insegnanti molto impegnati, innamorati della propria professione e molto attenti ai ragazzi di cui si occupano quotidianamente. Così abbiamo sviluppato e ideato moltissime azioni l’anno scorso e quest’anno. E con piccoli passi creeremo anche le attività in questo settore.”
Come quasi tutte le iniziative di Florentina Baloş anche questa riguarda in primo luogo una migliore consapevolezza delle sfide. Per risolvere un problema, in primo luogo, la devi conoscere in profondità e questo nuovo progetto mira ad aiutare le famiglie che si prendono cura di un giovane disabile o quelle che non si permettono di sostenere un giovane che frequenta la scuola, tenuto conto che sono ben note le esigenze in aumento del sistema d’istruzione. Ma l’accanimento di Florentina ci dà speranza, come al solito!