Consigli sulla Via Transilvanica da Christine Thϋrmer
Christine Thϋrmer è appassionata di viaggi e dopo che è venuta a sapere della via Transilvanica ha dedicato un libro a questo progetto.
Ana-Maria Cononovici, 02.01.2024, 19:02
Christine Thϋrmer è appassionata di viaggi e dopo che è venuta a sapere della via Transilvanica ha dedicato un libro a questo progetto: “Viaggi di lunga strada”. Christine Thϋrmer e Alin Uşeriu hanno parlato a Radio Romania di questo progetto, di viaggi e di cooperazione.
Durante una notte di insonnia, Christine Thϋrmer ha scoperto che esiste la Via Transilvanica e si è incamminata da sola a scoprirla, così come fa’ di solito senza paura. Della lingua romena, anziché imparare, come si usa quando si arriva in un luogo, come chiedere qualcosa e come ringraziare, ha imparato le parole “sola” e “orso”. Ha percorso l’itinerario quando non era ancora tracciato e ha fatto amicizia con Alin dopo due bottiglie di palinca: “Quando sono venuta qui non sapevo neanche una parola. Pensavo che ogni rotta ti insegnasse qualcosa strada facendo. C’era una signora che mi ha accolto sulla Via Transilvanica e aveva cucinato per quattro persone e ho dovuto dirle, no, io sono sola, posso mangiare per due persone, ma non per quattro. La seconda parola che ho imparato è stata orso, perché c’è questo pericolo. Cosicché per me il romeno suonava così “sola? Orso?” “bla, bla, bla, sola, orso, orso.”
Alin Uşeriu, coordinatore dell’Associazione Tăşuleasa Social, promotore del progetto Via Transilvanica, chiamato anche “la strada dove non ci si smarrisce mai”, ci ha raccontato della gioia di aver incontrato Christine: “Io sono innamorato di Christine per tutta la vita, perché il progetto che abbiamo coordinato e implementato negli ultimi cinque anni ha avuto bisogno di un ambasciatore, quasi dal cielo, e Christine è quell’ambasciatore. Praticamente è la prima donna ad aver percorso completamente la Via Transilvanica, e siamo stati molto sorpresi quando abbiamo visto che voleva percorrere la Via Transilvanica, perché lei ha alle spalle oltre 60 mila chilometri già percorsi a piedi, dappertutto nel mondo. E poi ha scritto un intero capitolo sulla Via Transilvanica in un suo libro. Se nei miei più bei sogni avessi desiderato un migliore ambasciatore internazionale, non sarei riuscito ad averlo! Perché il suo messaggio arriva proprio alle persone che devono venire sulla Via Transilvanica, anche lei è sulla Via Transilvanica, siamo contenti che le sia piaciuto, che continua a tenere questa strada viva all’attenzione del suo pubblico molto numeroso, e in più anche lei è molto generosa. Ci ha regalato un libro, il suo primo libro che abbiamo tradotto, perché ci auguriamo di costruire anche in Romania quel ceto sociale che si metta a camminare, per ritrovare se stessa e sulla Via Transilvanica è sicuramente possibile farlo! Quindi abbiamo un libro di Christina che presentiamo!”
Alin Uşeriu ci ha detto perché vale la pena leggere il libro di Christine: “Christine arriva adesso dal Giappone e dice che il fratello della nostra via si trova in Giappone, in questo momento. Voglio dire che non c’è stata alcuna decisione migliore nella mia vita di quella di incamminarmi su un viaggio di lunga strada. Ho percorso il Camino de Santiago, ma dopo aver incontrato Christine, mi sono reso conto che non ero andato come dovevo. Avevo alle spalle un bagaglio da 17 chili, ho cercato di superare tutti coloro che ho incontrato sulla strada, dunque in pratica non ero io sul cammino. Lei mi ha detto: il tuo bagaglio deve pesare 5 chili, al massimo 6. Devi lasciare a casa tutta la roba, quella che porti in testa e sulle spalle. E allora mi sono incamminato e sono diventato un errante sulla Via Transilvanica ed è stata davvero un’esperienza profondamente spirituale per me.”
L’incontro con te stesso è il più importante, ha detto ancora Alin, aggiungendo: “Un viaggio lungo fa proprio questo: ti fa incontrare te stesso, ad un certo momento. Sono arrivato a Caraş Severin e ad un certo momento mi sono reso conto che la mia pianta preferita è l’edera. Perché mi sono reso conto che se questa pianta rampicante non avesse un albero, un edificio sul quale arrampicarsi, sarebbe una pianta tappezzante. Mi sembra che questa nostra fede, la Via Transilvanica, abbia fatto possibile questo cammino in cinque anni, e sono stato molto sano a creare questo sentiero, i 1400 chilometri, e incontrare quasi in ogni villaggio delle persone che dicono “che bello che è accaduto questo per la nostra località!” Christine ha una pietra miliare nella città di Cugir, è una pietra molto bella scolpita dal bulgaro Ivan Ivanov, e rappresenta una donna che se ne sta sul globo terrestre, così com’è lei che lo ha già circondato una volta e mezzo! Io credo che la parola più importante sia alla fine la cooperazione, quindi se vogliamo avere un mondo migliore, dobbiamo cooperare gli uni con gli altri e trovare soluzioni e noi facciamo proprio questo su Via Transilvanica in un modo così bello e questo è un progetto che attrae in Romania persino Christine, che ha tanta esperienza. Perché noi abbiamo preso molto sul serio questo slogan di Via che unisce e cooperiamo per avere un sentiero sul quale non perderci.”
Christine Thϋrmer si propone di incoraggiare le donne a partire in questo viaggio, perché loro sono quelle che aspettano sempre il momento adatto: quando sono meglio preparate, risparmiare soldi, essere più in forma, e perdono in questo modo l’allegria di percorrere questa strada. Il messaggio di Christine è che se lei, che non è né atletica, né magra, indossa occhiali, ha il piede piatto e qualche chilo in più ha potuto farlo, noi tutte siamo capaci, basta solo decidere di farlo.