Colore e creatività di tipo Bauhaus a Bucarest
La Germania degli anni 1919 diede la corrente Bauhaus, che deriva dall'associazione delle parole tedesche bau - costruire e Haus - casa.
Ana-Maria Cononovici, 12.11.2024, 15:16
La Germania degli anni 1919 diede la corrente Bauhaus, che deriva dall’associazione delle parole tedesche bau – costruire e Haus – casa. Molto influente nell’architettura, nelle belle arti, nella scultura, nel design d’interni e industriale, nella fotografia, nella tipografia, negli oggetti domestici, negli ornamenti, nei mobili e nella decorazione d’interni del XX secolo, questa scuola e movimento artistico generato dall’architetto e pedagogo tedesco Walter Gropius, nella città di Weimar, operò al suo apice, tra il 1919 e il 1933, in tre città tedesche: Weimar, Dessau e Berlino, divenendo nel tempo, nonostante fosse bandita dai nazisti (nel 1933), una delle correnti artistiche più importanti e stimolanti dell’architettura moderna. Con l’emigrazione del fondatore del movimento artistico Bauhaus, Walter Gropius, negli Stati Uniti d’America, questo movimento artistico conoscerà una rinascita conosciuta genericamente come “Nuovo Bauhaus”, o “Nuovo Stile Bauhaus”.
Dopo più di un secolo, il Bauhaus diventa un fattore educativo, stimolando i giovani di Bucarest a scoprire nuove possibilità espressive. “Bauhaus 2024” è la mostra ospitata in questi giorni dal Museo Nazionale della Letteratura Romena della capitale, un’esposizione che riunisce opere di ragazzi di diverse scuole superiori. Nicolae Stoian, artista visivo ci ha raccomandato la mostra: “Una mostra straordinaria che riporta negli spazi espositivi i concetti del Bauhaus, questa scuola del periodo tra le due guerre, che ancora oggi ci colpisce per i principi che promuoveva, legati all’arte, al design, al concetto moderno, idee che vengono abbracciate anche dai giovani, puntiamo sui giovani dei licei.”
Alexandru Cristian Ghezea del Collegio Tecnico di Lavori Pubblici e Architettura Ion N. Socolescu di Bucarest, che ha esposto due opere, ci ha detto: “Ci troviamo oggi in una giornata davvero speciale al Museo della Letteratura Romena dove è stata organizzata una sontuosa inaugurazione del Bauhaus, importantissima scuola tedesca fondata nel 1919. Qui abbiamo in mostra tantissime opere, realizzate da alunni dalla nona alla dodicesima classe, provenienti da diversi licei, da licei di architettura, come è il mio caso, oppure di matematica, informatica, oppure scienze naturali. C’è tanta varietà!”
Alexandru Cristian Ghezea ha intitolato le sue opere “Composizione Bauhaus nella visione di un romeno” e ha spiegato il motivo: “Sono stato in Germania, ho visitato Berlino. Il Bauhaus ha la sede (cioè l’origine) in una città della Germania occidentale, non esattamente a Berlino, ma per esempio a Berlino trovavo, in molte pasticcerie o nei caffè, quella teiera Bauhaus, che credo fosse stata disegnata da Marcel Breuer, non lo so con certezza. Marcel Breuer è colui che ha progettato la sedia che ho disegnato, che ho trovato anche molto spesso in diversi locali di Berlino ed era molto bella.”
In effetti, in seguito abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo scoperto che l’artista tedesca Marianne Brandt ha progettato la teiera Bauhaus, prendendo il design di una teiera convenzionale e spogliandola di ogni ornamento per creare il suo infusore e colino per il tè geometrico nel 1924.
Ma le creazioni del nostro interlocutore più giovane meritano davvero attenzione! Così come quelle di Francesca Vlădaraş, allieva presso il Collegio Nazionale Ion Creangă, che ci ha raccontato del suo lavoro in mostra e di quanto sia rimasta colpita dalla presenza delle opere di così tanti ragazzi talentuosi: “Io ho esposto una sedia rappresentativa dello stile Bauhaus, realizzata l’anno scorso, insieme ad un’altra tavola che ha altre composizioni sempre in stile Bauhaus, come la tazza di cui parlava prima il collega e due lampade rappresentative. Mi piacciono molto tutte le opere, soprattutto perché sono molto diverse, provengono da diversi luoghi e sono state realizzate da alunni dalla nona alla dodicesima classe. Mi sembra che siano ragazzi molto talentuosi! E mi sarebbe piaciuto davvero aver frequentato anch’io il liceo Socolescu, è un liceo molto bello, e avrei voluto poter dedicare più tempo al disegno, come fa il mio collega.”
La professoressa Grațiela Stoian, artista visiva, è colei che incoraggia gli alunni del Collegio Nazionale di Informatica Tudor Vianu a scoprire il proprio lato artistico: “Ho il piacere di selezionare allievi che, a loro volta, hanno questo desiderio di dedicarsi all’arte. A volte non ci credono, perché mi dicono: “signora, ma non ho talento” e io spiego loro che non devono avere talento, ma idee-concetti, devono potersi documentare in primo luogo. E l’arte è straordinaria. Si collega a tutte le materie, non solo alla scultura, alla pittura, alla grafica, ecc., ma anche alla fisica, alla matematica, e alla biologia. E continuo a spiegare loro che solo se guardiamo al microscopio vediamo delle meraviglie, per non parlare di Fibonacci, in matematica, o in fisica dello spettro della luce e dell’arcobaleno, e così via. E quando raccontiamo storie su queste cose, anche i ragazzi che non studiano belle arti riescono a fare cose straordinariamente belle.”
Rosso, blu e giallo, cerchi, quadrati e triangoli, astratto e concreto, tutto abbinato in maniera molto bella, le opere della mostra Bauhaus 2024 esprimono la giovinezza in azione!