Città M
Gli artisti dell'Associazione Culturale VAR hanno deciso di trasformare le fermate di metropolitana di Bucarest in galleria d'arte contemporanea. Così è nato il progetto Città M.
Ana-Maria Cononovici, 21.02.2022, 12:05
Gli artisti dell’Associazione Culturale VAR hanno deciso di trasformare le fermate di metropolitana di Bucarest in galleria d’arte contemporanea. Così è nato il progetto Città M, come ci ha spiegato l’artista Andu Dumitrescu, uno dei suoi coordinatori. Non mi pare un’idea fuori del comune, visto l’aspetto di Bucarest, ma abbiamo sentito il bisogno di creare un progetto nell’area visiva sulla Capitale, che è inquinata da tutte le direzioni e soprattutto visivamente. E allora abbiamo pensato alla metropolitana come posto migliore dove andare con gli artisti e mostrare cosa significa arte contemporanea di buona qualità. La visibilità è massima, spiega Andu Dumitrescu.
Per ora, gli artisti hanno creato opere in due fermate della metropolitana di Bucarest, ma in futuro ci saranno anche altre gallerie sotterranee. Quali sono stati i passi compiuti per realizzare questo progetto? Per far conoscere il fenomeno dell’arte contemporanea, abbiamo pensato che quello fosse il posto migliore per farlo. Abbiamo cercato di trasformare la città sottostante in una galleria d’arte sotterranea. Non è facile, lo confesso! Per arrivare ad esporre in una fermata – e siamo alla seconda – lavoriamo per circa due o tre mesi, a partire dalle discussioni con gli artisti. Ogni artista che ha aderito a questa iniziativa lo fa volontariamente, e mi sembra un segno del suo rispetto per la città. Così come anche il nostro progetto è una prova di rispetto. Seguono poi le discussioni puntuali con il partner Metrorex, per determinare esattamente dove e in quali condizioni vengono collocate le opere. Parliamo anche della sicurezza dei passeggeri, ovviamente. Segue poi la realizzazione, ovvero la parte tecnica dell’acquisto dei materiali necessari, si stabilisce l’orario di lavoro, che generalmente è dalle 23.30 alle 5 del mattino. E anche se prepariamo il progetto per un mese, il programma di lavoro è molto breve, aggiunge il nostro ospite.
A Piazza Romana, la fermata decorata più di recente, gli artisti hanno lavorato per 7 notti. Ho fatto appello ai giovani artisti, mi riferisco agli studenti laureandi in belle arti, ai neolaureati e a molti giovani di talento. Si sono iscritti in tanti. Abbiamo valutato le nostre possibilità e ne abbiamo scelte 14. Al momento sono 13, ma c’è ancora un ceramista che lavora, dato che l’intero processo tecnologico per realizzare la sua opera è più complicato. C’è anche un problema con i materiali, a causa della pandemia e ci vorrà un po’ di tempo prima che riesca a montarlo in Piazza Romana », dice ancora Andu Dumitrescu.
I temi sono ispirati al presente, come ci ha raccontato il nostro interlocutore, invitandosi a vedere le opere. Vorrei « stuzzicare » gli ascoltatori con questo progetto, e lanciare un invito a seguire l’associazione VAR, che è la produttrice e ideatrice del concetto. Tutti gli artisti sono molto bravi, non posso consigliare un’opera o l’altra, mi sembra che tutte siano ben integrate negli spazi della metropolitana. Dopo le fermate di Izvor e Piazza Romana, segue Eroilor, assicura Andu Dumitrescu, presentando anche le tecniche utilizzate nei lavori.
Non stiamo parlando di pittura murale, in quanto non si tratta solamente di un simile intervento. Il progetto in sé non riguarda questo, bensì qualsiasi ambito dell’arte contemporanea, che si tratti di un’installazione, come abbiamo allestito a Piazza Romana, oppure delle numerose opere grafiche, ovviamente, c’è la fotografia, e a breve la ceramica. La scultura, ad esempio, sarà più presente alla fermata Eroilor. C’è anche un’opera in realtà aumentata, un poster che, una volta scansionato, prende vita. Si usa il telefonino e si va su Instagram per trovare il rispettivo oggetto. C’è anche illustrazione, che appartiene all’area grafica. C’è un’altra opera che quasi « sfiora » l’affresco dal punto di vista tecnico. Abbiamo cercato di essere presenti in entrambe le zone degli ingressi alle fermate», conclude Andu Dumitrescu.