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Test di stress ai confini

L'ammassamento di forze russe al confine con l'Ucraina è seguito con massima attenzione, in quanto ci sono timori che Mosca preparerebbe un attacco su ampia scala che potrebbe essere lanciato, il più probabilmente, a gennaio.

Test di stress ai confini
Test di stress ai confini

, 25.12.2021, 17:21

Lammassamento di forze russe al confine con lUcraina è seguito con massima attenzione, in quanto ci sono timori che Mosca preparerebbe un attacco su ampia scala che potrebbe essere lanciato, il più probabilmente, a gennaio. La Russia ha già consolidato la sua presenza nella zona con carri armati e quasi 100 mila militari, il dispiegamento di forze continua e la situazione è sempre più tesa. Ciò che non abbiamo fatto nel 2014, siamo pronti a fare adesso, ha ammonito il leader della Casa Bianca il leader del Cremlino, accennando alleventualità di una nuova invasione dellUcraina da parte della Russia, simile a quella conclusasi con lannessione illegale della Crimea. Durante una video-conversazione securizzata con Vladimir Putin, il presidente Americano, Joe Biden, ha ammonito che, se la Russia invaderà di nuovo lUcraina, gli Usa e gli alleati europei risponderanno con drastiche misure economiche, Washington fornità più equipaggiamenti di difesa allUcraina, e la posizione degli alleati sul Fianco Est della Nato sarà consolidata. Dal canto suo, Vladimir Putin afferma che il suo esercito non minaccia nessuno e chiede garanzie che la Nato si estenderà verso lEst, quindi anche in Ucraina. Mosca accusa lAlleanza della distruzione rapida dellarchitettura di sicurezza in Europa, inclusivamente tramite il dispiegamento dello scudo antimissile in Romania e Polonia, di aver esteso la sua infrastruttura militare fino ai confini della Russia. Ospite a Radio Romania, la docente universitaria Alba Popescu, dellUniversitatà Nazionale di Difesa, ha parlato della situazione geopolitica nella zona.



“In realtà, la causa di fondo è rappresentata dalla posizione geografica di questa regione, nel cosiddetto istmo pontico-baltico, considerato da alcuni geografi il vero confine dellEuropa. Una striscia di terra tra il litorale meridionale del Mar Baltico e il litorale settentrionale del Mar Nero, tra la Porta della Moravia e Ia Catena del Caucaso, che rappresenta dal punto di vista geopolitico uno spazio-cuscinetto, che si trova tra la potenza che controlla da secoli il centro dellEurasia e che si chiama attualmente la Federazione Russa, da una parte, e le potenze dominatrici nellEuropa atlantica,. Uno spazio che, geograficamente, è dominato dalla pianura e che rappresenta il confine ovest della Federazione Russa. È da qui che inizia il problema, perchè è il suo confine più vulnerabile. In più, è uno spazio con un grande valore geostrategico, perchè è un territorio che si può trasformare sia in una barriera, che in una porta atta a facilitare o a impedire i flussi tra Europa e Asia, tra il nord del continente e il sud del continente. Quindi, uno spazio chiamato nella geopolitica e nella geostrategia spazio-perno, un hub e un nexus dal punto di vista geoeconomico, geopolitico, quindi il più importante spazio dellEurasia dal punto geostrategico”.



Al fine di prevenire la deriva verso uno scontro – afferma Mosca, sono assolutamente necessarie le garanzie di sicurezza a lungo termine con valore giuridico obbligatorio, che escludino nel futuro qualsiasi allargamento della Nato verso lEst e il dispiegamento di armamento ai confini della Russia che minaccino la sua sicurezza. La posizione di Mosca è collegata a “lanello di sicurezza” della Russia, spiega la docente Alba Popescu. “Lanello di sicurezza è formato di quegli stati e masse dacqua che circondano la Russia, questo colosso terrestre. I russi considerano questo anello di sicurezza uno spazio in cui il loro influsso è de facto, uno spazio dimportanza vitale, strategica per loro. Quindi, tutto ciò che si avvicina ai loro confine è considerato una minaccia diretta. Di conseguenza, questo anello di sicurezza rappresenta la linea rossa. Gli stati dellanello di sicurezza sono inclusivamente lUcraina, gli stati transcaucasiani, la Repubblica di Moldova, la Bielorussia. Tutti questi stati fanno parte dellanello di sicurezza. E nel momento in cui la Russia nota un avanzamento o un tentativo di questi stati di staccarsi dalla zona dinfluenza russa e di staccarsi alla zona di influenza occidentale, in quel momento la Russia agisce. E labbiamo già visto, ha agito negli anni 90 subito. Subito dopo lo smembramento dellimpero, ha orchestrato questi conflitti, conflitti congelati e periodicamente riscaldati di nuovo, come abbiamo visto. Abbiamo visto anche in Ucraina, Georgia, Nagorno – Karabah … Quindi, le cose sono in costante cambiamento in questa regione. E tutto è collegato a questa necessità strategica della Russia, già storica, di dominio sulla regione, inclusa sin dai tempi dello zar Pietro tra gli obiettivi di dominio della potenza orientale e che, ai nostri giorni, si materializza nelle azioni di tipo ibrido della Federazione Russa in questa regione pontico-baltica. Ossia anche nella zona pontica, in cui ci troviamo anche noi, e, certo, a anche nella zona del Baltico, dove sono nel mirino gli stati baltici, Polonia e anche Svezia. Quindi sarebbe questa la spiegazione di questo comportamento, del resto sempre più aggressivo.”



Il conflitto in Ucraina non sarà risolto, dal mio punto di vista, afferma Alba Popescu – la Russia non ha nessun interesse, nè di riscaldarlo nel successivo periodo, nè di risolverlo in una forma o in unaltra. LUcraina dovrà restare in questa zona grigia, accanto agli altri stati. La NATO considera innacettabile persino lidea che la Russia possa avere la sua sfera dinfluenza, spiega il segretario generale dellAlleanza, Jens Stoltenberg. “Porre il problema in questo modo riflette unidea che dovrebbe renderci ancora più vigili e che è innaccettabile, questa idea che la Russia avrebbe una sfera dinteressi. Ciò significherebbe un riconoscimento effettivo che la Russia può controllare ciò che fanno gli stati confinanti, che sono stati-sovrani”, ha precisato Stoltenberg.




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