Programmi di prevenzione del consumo di droga
L'età alla quale i bambini iniziano a fare uso di droga è calata a 10-11 anni, lanciano un segnale di allarme gli specialisti dell'Agenzia Nazionale Romena Antidroga.
Corina Cristea, 06.02.2019, 18:56
L’età alla quale i bambini iniziano a fare uso di droga è calata a 10-11 anni, lanciano un segnale di allarme gli specialisti dell’Agenzia Nazionale Antidroga (ANA) di Bucarest, che hanno riavviato, a gennaio, una serie di progetti di prevenzione, a livello nazionale, negli ambienti scolastici e prescolastici.
Stando alle statistiche, la Romania si colloca per quanto riguarda la maggioranza delle droghe sotto la media europea, ma a livello di tutti i gruppi di età si constata una crescita del consumo. I dati dell’agenzia rilevano che le sostanze più adoperate sono quelle inalanti, il cannabis e quelle con effetti psicoattivi. Il consumo di droga in tenera età intacca lo sviluppo del sistema nervoso centrale, ma anche quello dell’intero organismo, ha spiegato a Radio Romania, il medico Bogdan Gheorghe, che ha parlato degli effetti delle droghe, inclusivamente di quelle modificate in laboratorio.
Gli effetti del consumo di droga fanno sembrare la persona uno zombie. Gli effetti sono piuttosto di sonnolenza, di movimenti incontrollati, in seguito ai cambiamenti portati a queste sostanze etnobotaniche in laboratorio. Si tratta di sostanze chimiche prodotte in laboratorio e in seguito al fatto che molte sono state sottoposte al controllo, i dealer di queste sostanze cambiano la struttura chimica, cosicchè appaia una nuova sostanza che imiti gli effetti delle droghe tradizionali, perchè e da questo che si è partiti, ma che non siano più sottoposte al controllo, ha spiegato Bogdan Gheorghe.
Per quanto riguarda gli effeti del cannabis, il medico Bogdan Gheorghe ha sottolineato che questo può danneggiare la salute del consumatore, ma soprattutto il benessere psichico e la capacità di adattamento sociale. La droga si divide in droga che inibisce l’attività del sistema nervoso centrale – l’eroina, che stimola – la cocaina e che perturba – il cannabis, ha spiegato il medico, precisando che gli effetti del cannabis possono essere di natura cardiaca, respiratoria, e non in ultimo, danni al sistema nervoso centrale. Inoltre, il consumo di cannabis intacca la capacità di guida diminuendo i riflessi di coordinamento psicomotorio. Al fine di prevenire il consumo di sostanze stupefacenti in tenera età, l’Agenzia Nazionale Antidroga sviluppa negli asili nido e nelle scuole campagne di informazione, in un linguaggio accessibile ai bambini e agli adolescenti. Il mio messaggio antidroga – per gli allievi ginnasiali e liceali, l’ABC delle emozioni – per gli allievi della prima e della seconda elementare o il progetto Come crescere sani – per i bambini degli asili nido e gli allievi della prima elementare sono solo alcuni dei progetti promossi dall’agenzia.
L’adolescente ha accesso all’informazione, il ruolo dell’esperto nella prevenzione, dell’insegnante è di avere fair-play nei confronti di quello cui si rivolge, nel senso di trasmettere le informazioni correttamente, sugli effetti a breve, medio e lungo termine, cosicchè l’adolescente abbia la possibilità di prendere una decisione con cognizione di causa. Possiamo fornire un’informazione corretta, raddoppiata da programmi che puntano sulla formazione di abilità di vita sane e di abilità per fare fronte alle situazioni potenzialmente di crisi che porterebbero al consumo di droga. È proprio questo il ruolo dei progetti che promuoviamo – di sviluppare in tutte le categorie di età meccanismi per affrontare con successo diverse situazioni e meccanismi di protezione, ha precisato Diana Şerban, piscologa presso l’Agenzia Nazionale Antifroga.
Qual è la categoria di età più vulnerabile? Dallo studio sulla popolazione generale, ossia quella tra i 15-64 anni, emerge che la categoria di età più vulnerabile è quella tra i 15-24 anni, quindi praticamente adolescenti e giovani. Inoltre, abbiamo i risultati di uno studio con tradizione realizzato negli stati Ue o non Ue sulla popolazione scolastica di 16 anni, che indica crescite della prevalenza del consumo di droga lungo la vita, il che significa un consumo sperimentale in questo momento. Tramite i progetti che già implementiamo, miriamo, tra l’altro, a impedire la trasformazione del consumo sperimentale in uso, abuso e dipendenza di droga, ha precisato Diana Şerban.
Sempre quest’anno, l’Agenzia Nazionale Antidroga svilupperà, a livello nazionale, il progetto di prevenzione in famiglia del consumo di droga Io e mio figlio, tramite il quale si prefigge di consolidare i legami affettivi tra i membri della famiglia e con la scuola. Quali i vantaggi che la famiglia può offrire al bambino come elementi di protezione contro la droga? Nell’opinione della psicologa Diana Şerban, si tratta innanzittutto di una buona comunicazione dei genitori e nonni con i bambini, alla formazione di un attaccamento sicuro nei rapporti con il bambino di 0-3 anni, la formazione di un’immagine di sè, la valorizzazione del bambino.
Se i genitori sono aperti e non ritengono, ad esempio, che il problema del consumo di droga rappresenti un tabù che non può essere discusso, come, ad esempio, il problema della sessualità, nel momento in cui c’è questa comunicazione aperta e il bambino trasmetterà ad un certo punto che, ad esempio, fa parte di una cerchia di cosumatori di droga, è già un elemento di apertura che può aiutare la famiglia ad assecondare il bambino nel rivolgersi ad un programma specializzato, ad uno psicologo, ad un assistente sociale, sia per normalizzare la situazione proprio all’interno della famiglia, sia tramite l’avvio di una discussione aperta, ha spiegato sempre Diana Şerban.
Perchè, aggiunge Diana Şerban, nel momento in cui i genitori etichettano i figli, certo che già compare un fattore di rischio che inibisce la comunicazione e tutti gli altri elementi di normalità in una famiglia.