Progetti per i romeni all’estero
Con l'ingresso della Romania nell'UE nel 2007, il numero dei romeni emigrati è cresciuto da un anno all'altro, soprattutto in Italia e Spagna, ma anche in Gran Bretagna.
Corina Cristea, 29.11.2017, 15:19
Con l’ingresso della Romania nell’UE nel 2007, il numero dei romeni emigrati è cresciuto da un anno all’altro, soprattutto in Italia e Spagna, ma anche in Gran Bretagna. I motivi della partenza riguardano principalmente un posto di lavoro meglio pagato. Muovendo dall’idea che moltissimi connazionali tornerebbero a casa, nel Paese sono stati concepiti vari progetti volti ad appoggiare coloro che vorrebbero rientrare in Romania per avviare un affare, anche con sostegno finanziario europeo.
Ci sono delle opportunità in questa direzione nei prossimi anni, c’è la possibilità di sviluppare affari profittevoli anche in Romania. Se portano il loro know-how, le risorse e il desiderio di lavorare seriamente, allora riteniamo che possono recare un contributo importante alla Romania, dichiarava ad ottobre 2016 Marius Bostan, imprenditore sociale, ma anche esperto di progetti di sviluppo locale, finanziamento e management di compagnie, ministro delle Comunicazioni nell’allora governo tecnico di Dacian Ciolos. Un primo passo per stimolare il rientro in Patria di un numero quanto più alto di romeni era stato compiuto proprio allora, quando Repatriot, un progetto di Romania Business Leaders ha organizzato per la prima volta a Bucarest il Business Summit – Insieme per la Romania.
L’evento, che ha riunito l’elite imprenditoriale romena, è stato concepito per incoraggiare la riconnesisone dei romeni all’estero con la Romania, soprattutto tramite investimenti nel Paese. Il sostegno di Bucarest si è espresso tramite informazioni e consulenza su un rapido accesso alle opportunità nel Paese. Stando alla maggioranza dei partecipanti, la Romania offre opportunità attraenti, che gli imprenditori intendono valorizzare, però ci sono ancora degli ostacoli davanti ad un ambiente d’affari sano, come la burocrazia eccessiva, il modo in cui vengono attuate e applicate le politiche fiscali, e la mancanza della prevedibilità legislativa.
Di recente, un altro passo è stato compiuto col lancio del progetto Diaspora Invest, che si svolgerà fino a settembre 2020 tramite le associazioni del Centro di sviluppo SMART, il Padronato dei Giovani Imprenditori della Regione Sud-Est e la Lega degli Studenti Romeni all’Estero. Il progetto incoraggia lo spirito imprenditoriale dei romeni partiti a lavorare all’estero, stimolandoli di avviare il proprio affare in una delle sette regioni meno sviluppate della Romania. Con questo progetto, l’UE offre finanziamenti non rimborsabili di 40.000 euro al massimo per affari non agricoli nell’ambiente urbano, con la creazione di due posti di lavoro al minimo.
Devono avere una residenza in Romania e dimostrare di aver vissuto all’estero negli ultimi 12 mesi. Auspichiamo un numero quanto maggiore di richiedenti di più Paesi, poichè ci interessa che loro portino delle cose nuove. Quindi, ad esempio, una persona che vive negli Stati Uniti, che ha imparato lì tante cose, la vogliamo portare a casa per aprire un affare ispirato dall’esperienza americana. Certamente, tentiamo di reclutare anche dall’Unione Europea, nonchè dalla Moldova e perchè no? – anche da Paesi più lontani dell’Asia, ha spiegato Radu Oprea, presidente del Padronato dei Giovani Imprenditori della Regione Sud-Est.
Oltre ad applicare in Romania le migliori idee d’affari ispirate da sistemi economici di altri Paesi sviluppati, il progetto resta coerente col suo obiettivo di far rientrare in Patria i romeni che vivono o lavorano all’estero. Le statistiche indicano che circa 3,2 milioni di romeni sono emigrati. Certo, si tratta di un’ondata in crescita dal 2007, con l’ingresso della Romania nell’UE. Gli studi indicano che il 20% vorrebbe mettere su un affare in Romania o acquistare un terreno, costruire una proprietà. Certamente, la maggioranza è andata in Spagna, Germania o Gran Bretagna, e noi praticamente abbiamo come target i romeni dell’intero mondo. In tal senso, organizzeremo una serie di eventi in dieci grandi città europee e in tre città degli Stati Uniti, per promuovere questa opportunità, ha spiegato Iulian Cazacu, presidente dell’Associazione Centro di Sviluppo SMART.
Attraverso Diaspora Start-up, sostenuto dal Ministero per i Romeni all’Estero, i connazionali che vivono in altri Paesi possono ottenere appoggio in Romania per attività indipendenti, imprenditoria e fondazione di imprese, comprese quelle piccole e medie innovative. L’obiettivo specifico è quello di aumentare l’occupazione sostenendo le aziende di profilo non-agricolo in ambienti urbani. La scorsa estate, l’autorità competente di Bucarest ha approvato 32 progetti per un valore di 76 milioni di euro, attraverso Diaspora Start-up.