Progetti per i romeni all’estero
I milioni di connazionali che vivono all'estero devono sapere che il Paese di origine non li ha dimenticati. Lo dichiara il ministro per i Romeni nel Mondo, Natalia Intotero.
Corina Cristea, 09.03.2018, 11:57
I milioni di romeni che vivono all’estero devono sapere che la Romania non li ha dimenticati. Dobbiamo individuare le modalità per tenerli connessi alle nostre realtà e, soprattutto, impegnati nello sviluppo della società romena: è l’obiettivo dichiarato del ministro per i Romeni nel Mondo, Natalia Intotero. I programmi del Ministero vanno adattati alle esigenze di ogni singola comunità, spiega la signora Intotero. A suo avviso, conservare e affermare l’identità di lingua, cultura e tradizioni sono priorità del dicastero che dirige.
Dobbiamo convincere 10 milioni di romeni che vivono all’estero che la Romania non li ha dimenticati e in questo modo aiutarli a non dimenticare la Romania. Dobbiamo offrire ai romeni all’estero la chance di capire e coltivare gli elementi della nostra identità culturale, spirituale, e rispettare le tradizioni romene, diventare autentici ambasciatori del popolo romeno nei Paesi in cui vivono. Per sostenere e promuovere i romeni all’estero serve la solidarietà di tutti i romeni del Paese e il reale impegno di ognuno di noi, ha spiegato il ministro.
Per anni interi, la Romania ha perso gente brava, ricorda la Intotero, parlando nel contempo delle decisioni prese dai vari ministeri e dei progetti a sostegno dei romeni. Tra queste misure si annovera il considerevole incremento salariale nei settori Sanità e Istruzione, a partire dal 1 marzo, volto a fermare l’esodo dei medici e degli infermieri verso l’Occidente e ad attirare ottimi insegnanti nelle scuole.
Un’altra iniziativa è il progetto di finanziamento Diaspora Start-Up, che offre ai romeni che rientrano nel Paese fondi europei di fino ai 38.000 euro, in seguito ad un concorso di piani d’affari che dovrebbe svolgersi nell’estate del corrente anno. Nel corso di una conferenza dedicata ai connazionali che vivono all’estero, il ministro Intotero ha presentato alcuni programmi a loro destinati nel 2018, nel Centenario della Grande Unità. Natalia Intotero ha fatto riferimento, tra l’altro, all’elaborazione di un’Enciclopedia dei romeni del mondo, la fondazione di una Casa dei romeni del mondo a Bucarest, finalizzata a identificare, conservare ed esaminare i vari documenti e materiali provenienti dalle zone extrafrontaliere abitate dai romeni, la promozione di libri romeni in 100 biblioteche loro all’estero e la continuazione del programma di gemellaggio tra località di Romania e della confinante Moldova.
Intervenendo alla conferenza I romeni del mondo, realtà e aspirazioni, l’accademico Eugen Simion ha sottolineato che l’unità dei romeni, ovunque si trovassero, avviene anche attraverso la cultura. I romeni all’estero sono un elemento importantissimo. Non vorrei che fossero solo un elemento di strumentalizzazione politica. Sono un fattore culturale, una cultura che dobbiamo rivendicare ed esaminare in maniera obiettiva. E’ con la cultura che abbiamo compiuto la nostra unità e, infatti, aveva ragione Eugène Ionesco quando scriveva che nella vita ci sono tante cose che ci separano, però un’unica cosa è in grado di tenerci uniti, e quella è la cultura. La cultura romena. Quindi, attenti alla cultura!, ha detto l’accademico Eugen Simion.
Intanto, il ministro Natalia Intotero ha precisato che, a partire da quest’anno, l’Università di Bucarest organizzerà dei corsi di master per i romeni all’estero, mentre agli studenti e ai ricercatori meritevoli verranno assegnate 15 borse Nicolae Iorga. I bambini e gli adolescenti potranno partecipare ad un concorso intitolato 100 saggi per 100 anni, i cui vincitori saranno premiati il 31 agosto prossimo, quando viene celebrata la Giornata della lingua romena. Intanto, il 16 maggio verrà festeggiata la Giornata del costume popolare. Per l’occasione, nelle comunità dei connazionali all’estero in seno alle quali sono attivi e riconosciuti degli ensemble folcloristici, verranno distribuiti dei costumi popolari.
Per di più, circa 3000 alunni e studenti universitari romeni all’estero dovrebbero riunirsi nei campi estivi ArcCentenar. Un altro progetto, intitolato I campioni dello sport romeno, che dovrebbe svolgersi in partenariato con il Ministero della Gioventù e dello Sport, è destinato sempre ai connazionali romeni all’estero e alle comunità romene storiche, con la partecipazione di grandi campioni. 100 per il Centenario è un altro progetto che si propone di individuare 10 personalità in ciascuna di 10 comunità romene all’estero, che verranno premiate e promosse in un calendario delle personalità.
Per conferire una maggiore visibilità alle campagne di informazione, è stata concepita una brochure, sia stampata che elettronica, con notizie utili da tutte le istituzioni competenti nel campo delle relazioni con i romeni all’estero. Il materiale informativo, destinato ai connazionali che vogliono andare all’estero, a coloro che vivono in altri Paesi, ma anche a chi vuole rientrare in Patria, presenta le opportunità e i programmi di reinserimento e reintegrazione professionale offerti dal Governo di Bucarest.