Priorità per la Romania (3)
La relazione Bucarest - Washington e il ruolo della Romania come contributore alla sicurezza sono i temi che concludono la rassegna delle priorità di politica estera del nostro Paese, come presentate dal capo della diplomazia Teodor Melescanu.
Corina Cristea, 05.01.2018, 11:58
La relazione Bucarest – Washington e il ruolo della Romania come contributore alla sicurezza sono i temi che concludono la rassegna delle priorità di politica estera del nostro Paese, come presentate dal capo della diplomazia Teodor Melescanu in un’intervista a Radio Romania. L’11 luglio 2017, la Romania e gli Stati Uniti hanno celebrato il 20/o anniversario del Partenariato Strategico, che, come sottolinea il ministro degli Esteri di Bucarest, ha contribuito notevolmente a stimolare e accelerare le riforme interne in Romania, sostenendo anche il processo di adesione della Romania alla NATO.
Il Partenariato contribuisce inoltre alla definizione del profilo strategico del nostro Paese. Il fatto che la Romania ospita sul suo territorio la struttura di Deveselu, operativa dal 2016, rappresenta un contributo concreto da parte di entrambi i Paesi, la Romania e gli Stati Uniti, alla sicurezza europea. Dal nostro punto di vista, gli USA svolgono un ruolo indiscutibile e insostituibile nella sicurezza della Romania e dell’Europa. Per noi, la relazione transatlantica è fondamentale, sia per l’UE, che per gli Stati Uniti d’America. La Romania è uno dei partner importanti degli USA anche nel contrasto alle minacce globali asimmetriche e in materia di criminalità cibernetica, traffico illegale di qualsiasi tipo e nella lotta al terrorismo. Inoltre, esiste una buona cooperazione con gli USA nello scambio di informazioni, ha spiegato il ministro.
Allo stesso tempo, il MAE di Bucarest continuerà a far uso di tutte le leve, compresi gli iter politico-diplomatici, presso la Rappresentanza dell’Amministrazione e del Congresso USA affinchè i romeni possano viaggiare senza visti sul territorio statunitense, ha aggiunto Teodor Melescanu. A tale meta, ci siamo impegnati in un dialogo costante a livello tecnico e politico, sia in sede bilaterale con le autorità americane, che trilaterale, insieme alla Commissione Europea, per assicurare la piena reciprocità, al fine di esonerare dai visti i cittadini romeni che viaggiano negli Stati Uniti. A questo punto, voglio menzionare che a giugno la Commissione Europea e gli Stati Uniti hanno adottato una dichiarazione sulla reciprocità dei visti, in cui le parti si impegnano a collaborare per assistere i cinque stati membri dell’UE non ancora inseriti nel programma Visa Waiver, tra cui anche la Romania, al fine di progredire più velocemente nell’adempiere ai requisiti della legislazione americana. Il principale problema non è nè di tipo politico nè diplomatico. Sin dal 2007 abbiamo sviluppato una collaborazione intensa con la parte americana per implementare i nuovi criteri tecnici e di sicurezza. C’è ancora un unico criterio che la parte romena deve ancora risolvere e quello interessa la diminuzione del numero di richieste di visti inoltrate dai cittadini romeni dichiarate non eleggibili. La parte romena ha adempiuto a tutti gli altri criteri che riguardano la sicurezza dei documenti di viaggio, il controllo di frontiera, la migrazione, ha detto il ministro.
Anche se non ha raggiunto il potenziale massimo, la dimensione economica del Partenariato Strategico si sta consolidando. Ad esempio, tra gennaio e agosto 2017, le esportazioni dagli USA verso la Romania sono aumentate del 33%, mentre quelle dalla Romania verso gli Stati Uniti dell’11%. In riferimento alla lotta contro il terrorismo nell’UE, il capo della diplomazia di Bucarest ha ricordato alcuni degli strumenti volti a contribuire notevolmente a questa minaccia. Innanzitutto, è stata adottata la strategia globale di sicurezza dell’UE, che ha preso lo spunto dall’idea di approfondire il legame tra politica interna ed estera.
A livello europeo, la Romania sostiene la promozione di misure specifiche per combattere il fenomeno della radicalizzazione online, nonchè l’estremismo violento o il finanziamento del terrorismo, principalmente attraverso lo scambio di informazioni tra gli stati membri. Per fortuna, in Romania fino a questo momento non si verificano manifestazioni di questo fenomeno a livello nazionale, anche se, come ben sapete, quasi tutti gli attacchi terroristici avvenuti in Europa, a partire da quello di Madrid nel 2004 fino a quello di Barcellona la scorsa estate, hanno avuto tra le vititme anche dei cittadini romeni. La mancanza di questa minaccia a casa non significa, però, che la Romania non sia impegnata nella lotta al terrorismo. Da stato membro dell’Unione Europea e della NATO, siamo parte di uno sforzo integrato di combattere il terrorismo, in una lotta onnicomprensiva che colloca il rispetto dei diritti fondamentali alla base di tutte le azioni svolte, ha concluso Teodor Melescanu,
Il terrorismo e l’estremismo violento hanno evidentemente un carattere transfrontaliero. Perciò, spiega il capo della diplomazia di Bucarest, ci vuole assolutamente l’impegno degli stati partner per combattere questi fenomeni.