Priorità per la Romania (2)
In un'ampia intervista rilasciata di recente a Radio Romania, il capo della diplomazia di Bucarest ha evidenziato le priorità di politica estera del Paese.
Corina Cristea, 22.12.2017, 12:52
In un’ampia intervista rilasciata di recente a Radio Romania, il capo della diplomazia di Bucarest ha evidenziato le priorità di politica estera del Paese. Continuiamo la rassegna con le prospettive dell’ingresso della Romania nell’Area Schengen e le relazioni con la Russia e la confinante Moldova. Nel vicinato orientale siamo interessati ad avere come partner stati solidi dal punto di vista istituzionale, con prospettive di sicurezza e sviluppo scelte liberamente. Ci interessa anche il futuro dei Balcani, in ugual misura una posta in gioco strategica per noi. Auspichiamo che la Romania sia un cardine delle proiezioni strategiche dell’UE e dell’Alleanza in queste regioni di prossimità, spiega il ministro Melescanu.
In riferimento alle relazioni tra la Romania e l’ex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona, della Moldova, il capo della diplomazia di Bucarest ha parlato dell’obiettivo di consolidarle. Abbiamo un pacchetto consistente, direi, di progetti alla nostra attenzione, che hanno come denominatore comune il raccordo della Moldova all’Europa dal punto di vista energetico, dell’infrastruttura, delle istituzioni, ma anche dei valori. Continuiamo a fare massicci investimenti nella modernizzazione della Moldova, nel benessere dei suoi cittadini e a sostenere il suo percorso europeo. A fine settembre abbiamo erogato anche le ultime tranche del prestito di 150 milioni di euro concesso in base ad un accordo sull’assistenza finanziaria rimborsabile tra la Romania e la Moldova, il che ha contribuito molto seriamente alla sua stabilità finanziaria. Nel contempo, ci siamo adoperati continuamente anche per mobilitare l’appoggio dell’UE a favore della Moldova. La Romania ha sostenuto l’approvazione da parte del Parlamento europeo, il 4 luglio, della decisione sulla concessione condizionata di un’assistenza macrofinanziaria per un valore di 100 milioni di euro dall’UE. Però la nostra opzione per l’integrazione europea della Moldova punta in primo luogo sull’idea di portare risposte durevoli alle aspettative di prosperità, sicurezza e stabilità dei suoi cittadini, ha detto il ministro.
La Romania continuerà ad essere un partner solido nella promozione delle aspirazioni europee della Moldova, ha precisato Teodor Melescanu, ricordando allo stesso tempo che, nel periodo 2009-2015, la Romania ha concesso alla Moldova assistenza per un valore di circa 122 milioni di euro nei settori istruzione, agricoltura, società civile, sanità, consolidamento della capacità amministrativa, buona governance e stato di diritto. In riferimento alle relazioni Bucarest – Mosca, la Romania si pronuncia per rapporti pragmatici e prevedibili, in grado di tener conto degli interessi legittimi di entrambi gli stati e basati sulle norme e i principi generali del diritto internazionale e mutualità, spiega Teodor Melescanu.
Questa aspirazione non si può, però, concretizzare senza tener conto delle ultime vicende, tra cui l’annessione illegale della Crimea o la situazione nell’est dell’Ucraina. Siamo molto preoccupati dell’ammassamento molto serio di forze armate e armamenti russi al nostro confine orientale. L’Unione Europea ha risposto a questi sviluppi adottando delle sanzioni alle quali il nostro Paese si è associato e che sostiene. Per quanto riguarda la NATO, continuiamo ad appoggiare il doppio approccio promosso al livello alleato nei confronti della Russia, che si basa, da una parte, su difesa e forte deterrenza, e dall’altra sulla disponibilità al dialogo pragmatico, in base alla reciprocità, ha aggiunto il capo della diplomazia di Bucarest.
Previsto inizialmente per marzo 2011, l’ingresso della Romania nell’Area Schengen non è ancora avvenuto. Adempiamo da tempo a tutti i criteri tecnici necessari, però la mancanza di unanimità a livello politico ci ha impedito di raggiungere questo obiettivo, spiega Teodor Melescanu. Per la Romania, l’ingresso nell’Area Schengen resta un obiettivo politico importante. Allo stesso tempo, dobbiamo riconoscere anche le conseguenze della crisi migratoria del 2015 o degli attacchi terroristici in alcuni stati europei, il che ultimamente ha determinato l’avvio di alcune misure volte a consolidare l’Area Schengen e la sicurezza interna dell’UE. Dal mio punto di vista, una decisione positiva in tal senso aumenterebbe la capacità dell’UE di rispondere meglio alle sfide attuali alla sicurezza, data anche la notevole perizia fornita dalla Romania in questo campo, ha detto ancora il ministro.
Il ruolo essenziale di Bucarest nell’architettura di sicurezza dell’UE non è solo una nostra visione, ha aggiunto Teodor Melescanu, ma è stato anche riconosciuto e ribadito di recente dalla comunità europea, il che rafforza gli argomenti della Romania sul valore aggiunto certo che può recare da stato membro a pieno titolo dell’Area Schengen.