Piano d’azione sulla mobilità militare
Secondo l'impegno assunto dal presidente Jean-Claude Juncker sulla costruzione di un'autentica unione della difesa entro il 2025, la CE e l'Alto Rappresentante Federica Mogherini hanno presentato un piano d'azione.
Corina Cristea, 12.04.2018, 12:04
Secondo l’impegno
assunto dal presidente Jean-Claude Juncker sulla costruzione di un’autentica
unione della difesa entro il 2025, la Commissione Europea e l’Alto
Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di
sicurezza, Federica Mogherini, hanno presentato a fine marzo un piano di
azione finalizzato a migliorare la mobilità militare all’interno e al di fuori
dei confini comunitari. Facilitare la circolazione delle truppe e dei mezzi
militari è essenziale per la sicurezza dei cittadini europei e per costruire
un’Unione più efficace, integrata e con una migliore capacità di intervento,
spiegano le autorità di Bruxelles. Il documento individua delle misure volte a
rimuovere le barriere fisiche, procedurali o normative, e la stretta
collaborazione con gli stati membri è ritenuta essenziale per la sua
applicazione. Il piano di azione si basa sulla road map relativa alla mobilità
militare, elaborata all’interno dell’Agenzia europea per la difesa.
Migliorare la
mobilità militare è uno dei passi pratici verso un’unione della difesa entro il
2025. In secondo luogo, dobbiamo essere capaci di dispiegare delle truppe
rapidamente, ovunque fossimo, svolgere queste operazioni anche all’estero.
Sicuramente, a tale meta, serve l’infrastruttura adeguata. L’UE si confronta
ancora con una serie di ostacoli fisici, procedurali e legislativi, che
impediscono la mobilità militare e proprio per questo oggi siamo qui, ha
spiegato la commissaria UE per i Trasporti, Violeta Bulc, aggiungendo che è
difficile anticipare quanto accade nella politica internazionale, però
all’interno dell’UE servono un approccio comune in materia di difesa e un
ottimo coordinamento delle attività.
Promuovere la pace
e garantire la sicurezza dei nostri cittadini sono le massime priorità dell’UE,
ha dichiarato, da parte sua, l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la
politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini.
La facilitazione della mobilità militare all’interno dell’UE ci consentirà di
agire con maggiore efficacia nella prevenzione delle crisi, nello svolgimento
delle nostre missioni e intervenire più velocemente quando appaiono dei
problemi. In questo modo, compiremo un passo in avanti verso l’approfondimento
della nostra cooperazione all’interno dell’UE, e anche nell’ambito della
cooperazione strutturata permanente, lanciata ufficialmente di recente, nonchè
con i nostri partner, a partire dalla NATO.
Tra le proposte
della Commissione si annovera anche un’analisi della situazione delle reti
stradali e ferroviarie dell’Europa, al fine di individuare le rotte adeguate al
trasporto militare. Una cosa necessaria, spiegano le autorità europee, dal
momento che molti dei ponti costruiti negli stati membri non sono stati
progettati per reggere il peso o l’altezza dei veicoli militari
sovradimensionati. D’altra parte, l’infrastruttura ferroviaria non dispone di
sufficiente capacità di carico per operazioni militari. Successivamente, verrà
elaborata una lista di progetti prioritari e sarà stabilito il sostegno
finanziario necessario. La commissaria UE Violeta Bulc spiega in che cosa
consiste, praticamente, questo piano.
Prendiamo delle
misure su due fronti: in primo luogo, l’infrastruttura di trasporto e, a questo
punto, il principale obiettivo è quello di adoperare pienamente la rete di
trasporto a scopo sia civile che militare. Nel passato, le reti di trasporto
erano adibite principalmente allo spostamento degli eserciti. Oggi, però, si punta
sull’utilizzo civile. Certamente, la pianificazione comune delle necessità e
l’infrastruttura adeguata sono cose logiche e ci aiuteranno a ottimizzare gli
investimenti. Il piano è questo. Innanzittutto, entro l’estate, gli stati
membri sono invitati a mettersi d’accordo su una lista dettagliata di necessità
ed esigenze militari. In secondo luogo, faremo un paragone tra questa lista,
l’infrastruttura di trasporto e i requisiti tecnici che copriranno l’intera
rete e tutti i mezzi di trasporto. In base a questi elementi, il terzo passo
consisterà nell’elaborazione di una lista prioritaria di progetti sul dual-use.
Tutti questi elementi saranno attuati entro il 2019, ha spiegato Violeta Bulc.
Il secondo aspetto su
cui si deve lavorare riguarda le regolamentazioni e le procedure, ha detto
ancora la commissaria UE. Si tratta di formalità doganali e IVA, formalità sul
trasporto di merci pericolose nel settore militare, sui trasporti
transfrontalieri e aspetti come il contrasto alle minacce ibride. Praticamente,
si tratta di allineare i provvedimenti nazionali, semplificare le procedure per
ridurre il peso amministrativo e ridurre i costi, trattandosi di cose che
portano a ritardi e ostacolano la mobilità militare. Bruxelles ritiene che,
migliorando la mobilità militare, l’UE può diventare più efficace nel prevenire
le crisi e più rapida nell’intervenire quando appaiono delle sfide.