Piani di rilancio per la TAROM
Dopo 10 anni di disavanzo, la compagnia di bandiera romena TAROM si prefigge di ridiventare il più importante operatore aereo sul mercato romeno.
Corina Cristea, 04.04.2018, 12:40
Dopo 10 anni di disavanzo, la compagnia di bandiera romena TAROM si prefigge di ridiventare il più importante operatore aereo sul mercato del Paese. Fondata nel 1954, la compagnia è subordinata al Ministero dei Trasporti. Però, a partire dal 2007, è entrata in un declino attribuito a vari motivi – dall’organico sovradimensionato ai guasti tecnici di alcuni aerei, dalla cancellazione di certi voli alla concorrenza dei low cost, dalla maniera inefficace di vendere i biglietti fino ai costi di manutenzione e riparazioni per ogni singolo aereo superiori del 40% rispetto a qualsiasi altra compagnia in Europa. I calcoli indicano che solo lo scorso anno la TAROM ha registrato perdite di circa 40 milioni di euro, nonostante la notevole crescita del traffico sugli aeroporti di Romania. Ad esempio, nel 2017, circa 13 milioni di passeggeri hanno transitato l’Aeroporto Bucarest Henri Coanda (Otopeni). Anche i ripetuti cambiamenti dirigenziali vi hanno lasciato l’impronta. Solo nel 2017, alla direzione della TAROM si sono succeduti cinque manager.
L’ultimo, Wolff Werner-Wilhelm, sostiene che l’attuale dirigenza è riuscita, comunque, lo scorso anno, a ridurre le spese di 12,7 milioni di lei (circa 2,7 milioni di euro), ottimizzando l’attività. Secondo me, in primo luogo, sono stati commessi molti errori di management. In secondo, non è stato possibile implementare entro le scadenze prestabilite i progetti che i vari manager hanno voluto mettere in pratica. Stiamo valutando circa 2.000 contratti firmati dai primi anni ’90 ad oggi. Secondo me, non si tratta di contratti performanti o adatti a noi, ma hanno una destinazione diversa. Sono sovracarichi nei costi e il controvalore è praticamente irreale. Ad esempio, per assicurare personale navigante e destinato a mansioni a terra, lo scorso anno è stato firmato un contratto di 1,7 milioni di dollari. Ebbene, nell’Europa occidentale, lo stesso contratto si aggira sui 300.000 euro, spiega Wolff Werner-Wilhelm.
Al momento in pieno processo di rivalutazione e riorganizzazione, la TAROM contempla grandi piani, e il bilancio di previsione per il 2018 indica che potrebbe concludere il corrente anno con profitto. Stanziati anche i fondi destinati agli investimenti. Il programma governativo per il periodo 2018-2020, varato a fine gennaio con l’insediamento della nuova squadra esecutiva, prevede il rinnovo urgente della flotta della TAROM tramite l’acquisto in leasing di 27 aerei moderni e nuovi voli verso gli Stati Uniti o la Cina. Si tratta di misure volte a spingere la TAROM dalla terza alla prima posizione nella graduatoria del mercato in Romania. Quale tasso di occupazione dei posti passeggeri si propone la compagnia di raggiungere?
Per ridiventare redditizia, dovrebbe raggiungere l’80-85%. Lo scorso anno abbiamo registrato il 65%. Comunque, vi faccio sapere che non ci saranno più dei voli inaugurati e finanziati dalla TAROM e, per motivi inspiegabili, cancellati a nostro scapito e ripresi dalla concorrenza, che aveva già una rotta arrivata al punto di portare direttamente profitto alla rispettiva compagnia. Dobbiamo mirare all’80-85%, per poter diventare concorrenziali. Già abbiamo registrato delle crescite per i primi due mesi, che, dal mio punto di vista, indicano una tendenza positiva. Dovremo ricollocarci sul mercato come compagnia sicura, poichè tanti ne hanno fatto uso per distruggere l’immagine della TAROM. Per noi, la sicurezza è al primo posto, ha aggiunto il direttore Wolff Werner-Wilhelm.
A suo avviso, funzioniamo secondo regole non più attuali e incapaci di offrirci la possibilità di raggiungere performance come nel settore privato, in cui, se hai visto l’opportunità, hai reagito subito, non sono più necessari chissà quanti procedimenti per dimostrare che praticamente sei trasparente, però in realtà hai le mani legate e puoi fare qualcosa solo entro un certo lasso di tempo, quando l’opportunità è già sfuggita. Non so, forse esiste una variante di riorganizzarci anche da questo punto di vista, aggiunge il direttore della compagnia di bandiera romena. Da giugno 2010, la TAROM ha aderito all’Alleanza SkyTeam, un fatto che il direttore Wolff Werner-Wilhelm non definisce come negativo. Purtroppo, alla firma del contratto, per la parte romena non sono stati previsti i vantaggi di un’alleanza. E tale fatto deve cambiare, altrimenti la TAROM non ha motivi per rimanervi, ritiene ancora Wolff Werner-Wilhelm.