La relazione Bucarest - Washington e il ruolo della Romania come contributore alla sicurezza sono i temi che concludono la rassegna delle priorità di politica estera del nostro Paese, come presentate dal capo della diplomazia Teodor Melescanu.
In un'ampia intervista rilasciata di recente a Radio Romania, il capo della diplomazia di Bucarest ha evidenziato le priorità di politica estera del Paese.
Per la Romania, seguirà tutt'una serie di anniversari e mandati di massima responsabilità a livello europeo e internazionale, in un mondo estremamente complicato, come forse non lo era da tanto tempo.
Presenti alla recente conferenza dell'ONU sul clima a Bonn, che ha riunito 19.000 partecipanti, gli scienziati hanno anticipato un aumento delle emissioni globali di diossido di carbonio nel 2017, per la prima volta negli ultimi quattro anni.
Con l'ingresso della Romania nell'UE nel 2007, il numero dei romeni emigrati è cresciuto da un anno all'altro, soprattutto in Italia e Spagna, ma anche in Gran Bretagna.
Il 13 novembre 2014, la plenaria del Parlamento Europeo ha votato a favore della ratifica dell'Accordo di associazione tra la Moldova e l'UE.
In un'intervista a Radio Romania, il capo della diplomazia di Bucarest, Teodor Melescanu, ha ricordato che il nostro Paese concede un'attenzione speciale alla strategia globale di politica estera e di sicurezza e alla cooperazione tra l'UE e la NATO.
La nuova legge sull'istruzione, adottata quest'autunno in Ucraina, ha destato numerose critiche ed è stata definita dalla maggioranza degli esperti come a dir poco priva di ispirazione.
Il calo degli investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo può spingere l'Alleanza Nord-Atlantica in una posizione scomoda, soprattutto nei confronti della Russia e della Cina.
Previsto inizialmente per marzo 2011, l'ingresso della Romania nell'Area Schengen, accanto alla Bulgaria, è stato rinviato ripetutamente.
Ora più che mai, l'Europa ha bisogno di un governo federale stabile in Germania. Lo ha sottolineato il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, nella lettera di congratulazioni rivolta alla cancelliera Angela Merkel.