L’intelligenza artificiale – una nuova sfida
Ottimizzando continuamente le risorse a disposizione per raggiungere un certo obiettivo, i computer riescono, con una velocità incredibile, a ottenere i risultati auspicati, con un approccio nettamente superiore a quello degli uomini.
Corina Cristea, 02.10.2019, 18:34
L’intelligenza artificiale è l’ultima invenzione dell’umanità. Le altre invenzioni apparterranno all’intelligenza artificiale. È l’opinione di Nick Bostrom, direttore del Future of Humanity Institute, e il modo in cui si stanno evolvendo le cose sembra dargli ragione. Ciò perchè, argomento della letteratura di fantascienza una volta, l’intelligenza artificiale è sempre più presente nella vita quotidiana, e un mondo in cui essa non lascia la sua impronta su tutti è semplicemente inimmaginabile. In termini astratti, per intelligenza artificiale si intende un insieme di tecnologie che permettono ai computer di imparare dalla propria esperienza ed eseguire compiti complessi.
Ottimizzando continuamente le risorse a disposizione per raggiungere un certo obiettivo, i computer riescono, con una velocità incredibile, a ottenere i risultati auspicati, con un approccio nettamente superiore a quello degli uomini. Tutto ciò, adoperando quantità astronomiche di dati e algoritmi. In termini concreti, gli assistenti virtuali intelligenti o le funzioni semiautonome di sicurezza delle macchine sono solo due esempi, ma la lista è estremamente lunga. E gli specialisti parlano di un futuro che rileva un’implicazione massiccia dell’intelligenza artificiale, in cui i dialoghi uomo-robot diventeranno realtà. I benefici dell’intelligenza artificiale sono incontestabili. Questo è anche uno dei motivi per cui i Paesi avanzati, principalmente, concedono un’attenzione speciale e fanno importanti investimenti in questo settore. È anche il caso dell’Ue, per cui l’intelligenza artificiale rappresenta una priorità.
Secondo la commissaria all’economia digitale e alla società digitale, Mariya Gabriel,l’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo attualmente, cosi’ come l’ha fatto l’elettricità nel passato. Assieme agli stati membri, investiremo di più per introdurre l’intelligenza artificiale in tutti i settori dell’economia, sosterremo le competenze avanzate e aumenteremo al massimo la disponibilità dei dati. Grazie al piano di azioni coordinato, l’Europa potrà valorizzare i vantaggi dell’intelligenza artificiale a beneficio dei cittadini e delle imprese e concorrere a livello mondiale, assicurando, allo stesso tempo, un clima di fiducia e il rispetto dei valori etici.
L’obiettivo della nostra strategia è semplice: offrire all’Europa tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, che siano efficienti e puntino sull’essere umano. L’etica e lo sviluppo economico dell’intelligenza artificiale non sono degli opposti, al contrario! La fiducia dei nostri cittadini nell’intelligenza artificiale è essenziale affinchè ci avvaliamo pienamente dei benefici recati dalla tecnologia. La trasformazione digitale, le innovazioni, i progressi tecnologici, l’economia digitale vanno articolati in un modo etico, ha detto Mariya Gabriel.
Nel contesto della sua strategia per l’intelligenza artificiale, adottata più di un anno fa, la Commissione Europea ha elaborato assieme agli stati membri un piano coordinato per la promozione del suo sviluppo e del suo utilizzo in Europa. Questo piano propone azioni congiunte per una più stretta e più efficiente cooperazione tra gli stati membri, la Norvegia, la Svizzera e la Commissione in 4 settori-chiave: l’aumento degli investimenti, la disponibilità di un maggior numero di dati, l’incoraggiamento dei talenti e l’assicurazione della fiducia. Perchè, secondo Bruxelles,un più forte coordinamento è essenziale affinchè l’Europa diventi leader mondiale nello sviluppo e nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale etica e sicura di ultima generazione. Allo stesso tempo, considerata nel suo insieme, l’Unione Europea vanta il maggior numero di specialisti nell’intelligenza artificiale, perciò una strategia di coordinamento a livello europeo è essenziale.
L’intelligenza artificiale, che può essere guardata come una nuova rivoluzione industriale, porta anche conseguenze indesiderate per alcuni. Una di queste è il numero considerevole di posti di lavoro che scompariranno in seguito all’automatizzazione delle operazioni ripetitive. Si stima che nei prossimi 10-15 annii robot fisici o virtuali faranno calare drasticamente e persino elimineranno posti di lavoro come quelli di addetto al laboratorio, centralinista, cassiere, controllore della qualità, receptionist o analista di dati. Implicitamente, la società subirà trasformazioni, perchè per tutte queste persone andranno trovate soluzioni, la maggioranza dovendo essere assunte in settori che non potranno essere automatizzati, come la cura degli anziani, l’educazione, le cure sanitarie. La riconversione professionale verso settori come il design di siti web, il video editing, la programmazione, la guida turistica o le consegne a domicilio sono altre varianti da prendere in calcolo. Allo stesso tempo, almeno per ora, non sono minacciati i posti di lavoro che comportano creatività o cognizioni da più campi. Si tratta, tra l’altro, degli economisti, dei produttori di applicazioni, degli editorialisti, degli scienziati, degli artisti o di quelli che lavorano nel settore della pubblicità.