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Le dimensioni del terrorismo nel 2019

Degli attentati di 18 anni fa negli Usa si è detto che hanno cambiato il mondo. Sono considerati i più sanguinosi della storia e le azioni di contrasto del terrorismo sono lungi dall'essersi concluse.

Le dimensioni del terrorismo nel 2019
Le dimensioni del terrorismo nel 2019

, 18.09.2019, 19:23

Degli attentati di 18 anni fa negli Usa si è detto che hanno cambiato il mondo. Quasi 3.000 persone, inclusivamente romeni, sono state uccise dopo che 19 terroristi della rete Al Qaeda hanno dirottato, l11 settembre, del 2001, 4 aerei passeggeri. Gli attentati sono stati considerati i più sanguinosi della storia e le azioni di contrasto del terrorismo sono lungi dallessersi concluse. Gli attentati hanno rivelato vulnerabilità e hanno cambiato la politica internazionale. Ospite a Radio Romania, il generale Decebal Ilina ricorda il contesto in cui sono stati compiuti gli attentati.



“Il terrorismo punta sullelemento sorpresa. Nella prima linea di difesa dal terrorismo sono le Intelligence ed è emerso che le Intelligence, sebbene in possesso di certi dati, non sono state in grado di correllarli e interpretarli. Avevano anche molti indizi che avrebbero potuto condurle allidea che si stava preparando un attentato contro gli Usa, ma per molta ignoranza, per molti altri motivi, non hanno agito allorquando dovevano. Ciò che è successo di positivo dopo tutto ciò – si è creata una coalizione internazionale delle Intelligence di lotta al terrorismo, cioè si fa un trasferimento di informazioni, il che è una cosa molto importante, perchè ciascuno può contribuire con elementi a stabilire certi dettagli, che possono combattere questi atti terroristici. Ma dal punto di vista del modo in cui hanno agito gli Usa, si sono dimostrati totalmente impreparati. Dal mio punto di vista, la storia non insegna a nessuno niente, ma punisce quelli che non imparano le sue lezioni. Cioè non hanno preso in considerazione il fatto che si erano verificati tantissimi attentati terroristici fino all11 settembre”, ha spiegato il generale Decebal Ilina.



Definito come una tattica di lotta non convenzionale, il terrorismo punta sulla produzione di un effetto piscologico generalizzato di panico e intimidazione, potenziato dalluso manipolativo dei media, al fine di raggiungere un obiettivo difficilmente raggiungibile con mezzi democratici o convenzionali. Nellopinione di Decebal Ilina, nonostante tutti gli sforzi internazionali di contrasto di questo flagello, inclusivamente tramite la creazione della coalizione internazionale antiterroristica, diretta dagli Stati Uniti, lumanità è lungi dal trovare la soluzione che riduca il pericolo del terrorismo.



“Il terrorismo cè sin dai tempi remoti. E, in tutto questo periodo, la comunità internazionale si è concentrata sul combattere gli effetti di simili casi di terrorismo e si è dedicata molto meno o quasi per niente al contrasto delle cause. Perchè gli uomini non nascono terroristi, le donne non partoriscono terroristi, bensi bambini liberi, uomini liberi. Questi uomini diventano terroristi a causa del contesto, dellambiente in cui vivono. Io credo che il mondo potrebbe essere molto migliore se sostituissimo queste vie bellicose, della guerra, con la diplomazia. A me sembra molto corretto ciò che fa il presidente Trump, che inizia a dialogare e intende ritirare le truppe americane dalla maggioranza dei conflitti avviati dai suoi predecessori”, ha precisato Decebal Ilina.



I dati statistici rilevavano qualche anno fa che il numero degli attentati terroristici erano in crescita, la maggioranza concentrandosi nellAsia del Sud-Est, nel Vicino e nel Medio Oriente, nel nord dellAfrica e nellovest dellEuropa – in Francia e Belgio. LIstituto per lEconomia e la Pace di Sidney ha centralizzato i dati per il 2014, ad esempio, i quali rilevano che oltre 32 mila persone hanno perso la vita in attentati, dell80% in più rispetto allanno precedente. I Paesi più colpiti dal terrorrismo sono Afghanistan, Iraq, Nigeria, Pachistan e Siria. Oltre la metà delle vittime sono state fatte dalle organizzazioni terroristiche “lo Stato Islamico” e “Boko Haram” – unorganizzazione terroristica africana che opera soprattutto in Nigeria. Al Qaida continuava ad essere una minaccia da prendere sul serio. Il numero delle vittime degli attacchi terroristici è calato, però, considerevolmente a livello mondiale nel 2018.



In unintervista alla Deutsche Welle, lesperto di terrorismo Matthew Henman ha spiegato quali sono le cause e perchè non dobbiamo essere, tuttavia, troppo ottimisti. “Negli anni 2016 e 2017, il numero degli attentati terroristici è cresciuto in modo drammatico a causa delle lotte contro il gruppo terroristico lo Stato Islamico per il controllo di certi territori in Iraq e Siria, nelle città di Mosul e Rakka, ma anche in altre regioni. Nel 2018 non si è giunti più a lotte di una simile portata per il controllo di certi agglomerati urbani grandi, afferma Matthew Henman, stando al quale, il calo del numero di attentati in Siria e Iraq è stato il fattore più importante che ha contribuito al calo del numero di attacchi terroristici a livello mondiale. Questa evoluzione si spiega innanzittutto tramite lindebolimento dello Stato Islamico. Sarebbe un grosso errore credere, però, che lo Stato Islamico è stato sconfitto, aggiunge lesperto di terrorismo. Il pericolo persiste, i terroristi dellISIS continuano ad essere attivi, non solo in Iraq e Siria, ma anche in Afghanistan, nellAfrica Occidentale, in Yemen, Somalia e nellAsia del Sud-Est. Solo il pericolo rappresentato dai talebani si avvicina a quello rappresentato dallISIS. Nel 2018, il numero di vittime di questi estremisti è raddoppiato rispetto allanno precedente, ci sono state molte vittime tra le forze dellordine in Afghanistan. Dallinizio dellanno, solo a Kabul, quasi 200 persone sono state uccise e circa 900 ferite in attacchi terroristici”, hadetto Matthew Henman.




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