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La zona sismica Vrancea

La Turchia è alle prese con un disastro dopo il forte terremoto di 7,8 gradi della scala Richter, del 6 febbraio scorso, seguito da centinaia di scosse di assestamento, alcune di grande intensità, che hanno provocato decine di migliaia di morti.

La zona sismica Vrancea
La zona sismica Vrancea

, 03.03.2023, 18:23

La Turchia è alle prese con un disastro dopo il forte terremoto di 7,8 gradi della scala Richter, del 6 febbraio scorso, seguito da centinaia di scosse di assestamento, alcune di grande intensità, che hanno provocato decine di migliaia di morti. Le autorità turche hanno chiesto aiuto internazionale e lUnione Europea ha risposto attivando il meccanismo di protezione civile. Diversi Paesi, tra cui la Romania, hanno inviato squadre di soccorso. I terremoti in Turchia sono stati avvertiti in Israele, Libano, Cipro e nel nord della Siria e hanno avuto conseguenze drammatiche: migliaia di morti e innumerevoli danni materiali.



Il sismologo Mihail Diaconescu, dellIstituto di Ricerca e Sviluppo in Geofisica ha spiegato a Radio Romania cosa può causare una serie di terremoti così forti. “Il primo terremoto, di 7.8 gradi, è avvenuto in prossimità di un punto di congiunzione tra tre placche litosferiche – la placca araba, la placca africana e il blocco tettonico anatolico. Probabilmente è stato un impulso dalla zona di subduzione nel Mediterraneo, dallarco cipriota, che ha sconvolto lequilibrio nellarea, portando alla generazione di questo terremoto di 7.8 gradi. Il successivo terremoto di 7.5 gradi non fa parte della sequenza sismica del terremoto di 7.8 gradi, che ha avuto una direzione del piano di rottura verso est-ovest rispetto a quello di 7.8 gradi con un piano di rottura nordest-sudovest. In Turchia ci sono terremoti poco profondi causati dalla faglia dellAnatolia orientale, la faglia dellAnatolia settentrionale, dove si verificavano terremoti superiori a 7 gradi – la faglia dellAnatolia settentrionale si trova nel nord della Turchia ed è parallela alla costa turca del Mar Nero. In Romania, secondo il catalogo elaborato dallIstituto di Ricerca e Sviluppo inGeofisica, nel XIXesimo secolo si è verificato un terremoto di 7.9 gradi, che rappresenterebbe la magnitudo massima che la zona di Vrancea potrebbe produrre. Ma, visto che e un terremoto storico, può essere leggermente sopravvalutato.”



La precisazione è stata fattanellambito diun confronto tra quanto accaduto in Turchia e la zona sismica più attiva della Romania, Vrancea. Il più forte terremoto avvenuto in Vrancea, di magnitudo 7,9 sulla scala Richter, è quello menzionato anche dal sismologo Mihail Diaconescu. Avvenuto nel 1802, fu sentito da Mosca a Istanbul, e le cronache dicono che a Bucarest crollarono le torri di tutte le chiese. 138 anni dopo, nel 1940, siverificò un terremoto di magnitudo 7,4 a unaprofondità di 133 km e durò 3 minuti. I suoi effetti furono devastanti, il numero dei morti fu stimato a 1000 e quello dei feriti a 4000. Si fece sentire anche a Bucarest, dove causò circa 300 morti, la maggior parte dei quali nel crollo di un modernissimo blocco dellepoca,con una struttura di 12 piani in cemento armato. Dopo il terremoto del 1940, lAssociazione Generale degli Ingegneri Romeni ha realizzato uno studio sugli effetti del terremoto sugli edifici in cemento armato e, in seguito alle conclusioni, sono state sviluppate nuove regole che sono state applicate a tutti gli edifici costruiti nel dopoguerra.



Nel marzo del 1977, un altro terremoto, di magnitudo 7,2, provocò circa 1570 vittime, di cui quasi 1400 a Bucarest, dove crollarono più di 33 edifici e palazzoni. Lepicentro si trovava a una profondità di 100 km e londa durto è stata avvertita in quasi tutta la Penisola Balcanica. Nove anni dopo, 150 persone morirono in un altro terremoto, di magnitudo 7.1 della scala Richter, e nel 1990 furono registrati in Romania tre terremoti di magnitudo 6.9, 6.4 e 6.1, che fecero 13 morti. Ospite a Radio Romania, lingegner Matei Sumpasacu, esperto di costruzioni e rischio sismico, ha parlato delle possibili cause che hanno provocato il disastro in Turchia, ma anche delle vulnerabilità in Romania.



“Stiamo parlando di una tragedia, ovviamente, e come si suol dire, i terremoti non uccidono le persone, sono gli edifici a uccidere le persone quando crollano in seguito ai terremoti. Il terremoto in Turchia è arrivato nel contesto della vulnerabilità sismica degli edifici lì, vulnerabilità dovuta a diversi fattori.Il primo, i codici di progettazione inadeguati, solo dopo il 2000 hanno iniziato a progettare, diciamo, più adeguatamente dal punto di vista sismico, e solo dopo il 2018 i loro codici di progettazione sono davvero migliorati, ma rimangono gli edifici costruiti prima del 2000 considerati per niente sicuri e qui abbiamo visto in questi giorni perché sono considerati per niente sicuri, edifici con spazi commerciali al piano terra, edifici che hanno solai flessibili e che in caso di terremoto sono molto fragili e abbiamo visto ancora come i solai di molti edifici hanno ceduto provocando un crollo progressivo, un crollo a sandwich, se vogliamo, dellintero edificio. Ho pensato ai nostri edifici, gli edifici in Romania, a Bucarest. Anche noi ci troviamo in una situazione in cui abbiamo un fondo edificato che invecchia, e abbiamo edifici che non sono stati progettati in modo sismico, edifici costruiti prima del 1940 o prima del 1977 che sono stati progettati in modo sismico, ma sono stati progettati in modo sismico sbagliato, per esempio.”



Tra gli edifici crollati in Turchia, però, ci sono anche edifici recentemente messi in uso. Matei Sumpasacu afferma che qui stiamo parlando di un altro livello di vulnerabilità, vale a dire della garanzia della qualità della costruzione, ovvero fino a che punto ciò che è nel progetto viene tradotto in realtà. E qui, spiega egli, si può parlare di corruzione -il settore delledilizia è il più corrotto al mondo – e si tratta anche dellinosservanza delle leggi.




Foto: pixabay.com
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