La Repubblica Moldova, tra Est e Ovest
Previste inizialmente per il novembre del 2018, le politiche in Repubblica Moldova sono state rinviate al 24 febbraio del 2019.
Corina Cristea, 15.02.2019, 18:38
Previste inizialmente per il novembre del 2018, le politiche in Repubblica Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania) sono state rinviate al 24 febbraio del 2019. Il motivo? Saranno organizzate in base a un sistema elettorale nuovo – il che necessita più tempo, per una migliore organizzazione. Un sistema elettorale misto, criticato dalla comunità internazionale e dallopposizione di Chişinău. In conformità al nuovo sistema, 50 dei 101 deputati saranno eletti in base a liste di partito, e 51 in circoscrizioni uninominali. I critici affermano che è un sistema denso, complicato, che lascia posto ad ambiguità. I candidati in lizza quotati con le maggiori chance sono tre partiti di orientamento politico diverso. Si tratta del Partito dei Socialisti, di sinistra, sostenuto anche dal presidente pro-russo Igor Dodon, del Blocco Elettorale ACUM (Adesso), formato di due partiti allopposizione, di centro-destra, pro-europei – il Partito Azione e Solidarietà, diretto da Maia Sandu, e la Piattaforma Democrazia e Verità, diretta da Andrei Năstase -, attualmente al governo, che si dichiara pro-occidentale, ma che, tramite molte delle sue azioni ritenute antidemocratiche, ha portato a un congelamento dei rapporti con Bruxelles. Vladimir Plahotniuc, leader del Partito Democratico, si è dichiarato di recente sostenitore della quarta strada – nè Est, nè Ovest, nè unione con la Romania, bensi pro-Moldova, ha spiegato a Radio Romania, Dan Dungaciu, direttore dellIstituto di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dellAccademia Romena, che ha parlato delle possibili alleanze post-elettorali e della posta in gioco di queste politiche.
“Cè sempre una posta in gioco in Repubblica Moldova ed è la stessa da quando ha proclamato la sua indipendenza – le elezioni in Repubblica Moldova non sono politiche, bensi geopolitiche, i partiti non sono politici, bensi geopolitici, ogni volta cè questa tensione, questa indecisione della Repubblica Moldova se andare con fermezza e in modo consistente, cioè non solo durante un ciclo elettorale, verso Ovest o verso Est. Perchè questa oscillazione che è avvenuta ogni volta, a volte sotto gli stessi presidenti – personaggi politici importanti in Repubblica Moldova hanno vinto un mandato politico elettorale con unofferta pro-ovest, laltro mandato lhanno vinto con con unofferta pro-est – da questo punto di vista, siamo nella stessa ambiguità. Certo che, ogni volta, le elezioni che stanno per arrivare sembrano più importanti di tutte quelle che ci sono state prima”, ha detto Dan Dungaciu.
Di solito, i partiti di sinistra sono stati partiti forti, che riuscevano ad aggiudicarsi la maggioranza, afferma sempre Dan Dungaciu. Questa volta, però, ci sarà una frammentazione, non ci sarà nessun blocco, nessun partito che possa formare da solo la maggioranza. È ciò che ci dicono almeno i sondaggi e avremo certamente sia una coalizione, sia anticipate, crede Dan Dungaciu. Cosa deve fare la Romania, cosa deve seguire per quanto riguarda il processo elettorale in Repubblica Moldova?
“La Romania ricopre la Presidenza di turno dellUe in un contesto complicato – purtroppo, la Repubblica Moldova è riuscita “la performance” di essere vista a Bruxelles peggio di quanto fosse probabile anche ai tempi di Vladimir Voronin. In questo momento, le autorità della Repubblica Moldova non sono più accolte a Bruxelles, non hanno più le porte aperte là, neanche negli Stati Uniti, cosi come si lodano a Chişinău, quindi la Repubblica Moldova non ha mai avuto unimmagine cosi negativa come adesso. La Romania, da questa prospettiva, ha una difficoltà in più, perchè, in seguito ad una serie di decisioni politiche, allepoca, dal nostro punto di vista non tanto fortunate, ha garantito per la Repubblica Moldova anche quando Bruxelles ha lanciato segnali molto duri di sanzione proprio di questo Paese, inclusivamente allorquando sono stati tagliati i finanziamenti. I finanziamenti sono bloccati per la Repubblica Moldova, e verrà il test delle elezioni politiche, che dovrebbero svolgersi in modo impeccabile. Da questa prospettiva, la Romania devessere ferma nel trasmettere messaggi che la battaglia politica, la battaglia parlamentare devono svolgersi correttamente. La Romania, che si assume di mettere sullagenda un tema, quello del Partenariato Orientale – molto difficlmente digeribile a livello europeo, il livello di saturazione è enorme a Bruxelles su questo tema – quindi la Romania se cerca di mettere sullagenda dalla sua alta posizione di presidente del Consiglio dellUe il tema del Partenariato Orientale e non si assicura che ciò che succede in Repubblica Moldova è almeno decente, sennò, allora certo che la Romania rischia di giocare inclusivamente il suo destino e la sua credibilità in rapporto ai partner nellUe”, ha spiegato Dan Dungaciu.
Nello stesso giorno con le elezioni politiche, in Repubblica Moldova sarà organizzato anche un referendum consultivo sulla riduzione del numero di deputati da 101 a 61 e sulla concessione ai cittadini del diritto di revocare lincarico ai deputati. Uniniziativa ritenuta da molti populistica, utile allattuale maggioranza, che ha voluto mettere, cosi, tra parentesi qualsiasi dibattito legato alla lingua o allintegrazione europea della Repubblica Moldova.