La Repubblica Moldova guarda a Ovest
In seguito alla vittoria alle recenti presidenziali davanti al filorusso Igor Dodon, Maia Sandu diventa la prima presidente donna della Repubblica Moldova - ex sovietica, a maggioranza romenofona.
Corina Cristea, 07.12.2020, 08:00
Laureata ad Harvard e filoeuropea, Maia Sandu, ex economista della Banca Mondiale, è nota per il suo impegno nella lotta alla corruzione, e, lanno scorso, ha diretto per breve tempo una coalizione governativa a Chișinău. Ha resistito nellincarico fino a quando ha proposto al Parlamento un pacchetto di leggi anticorruzione, il Legislativo ha inoltrato una mozione di sfiudcia e il suo governo è stato destituito. Adesso, in seguito alla vittoria alle recenti presidenziali davanti al filorusso Igor Dodon, Maia Sandu diventa la prima presidente donna della Repubblica Moldova – ex sovietica, a maggioranza romenofona. Invitato a Radio Romania per analizzare lesito delle presidenziali nel Paese confinante con la Romania, Ovidiu Nahoi, capo-redattore di RFI Romania, ha parlato di ciò che significa per una società così conservatrice come quella moldava il fatto di aver eletto come presidente una donna.
“È un risultato assolutamente rimarchevole. E qui dobbiamo tener conto del contributo della diaspora moldava, che ha fatto inclinare decisamente la bilancia a favore di Maia Sandu. Però Maia Sandu ha vinto anche su piano interno, ed è questo che è assolutamente sensazionale – ha vinto nonostante una campagna di disinformazione di unintensità che noi possiamo difficilmente immaginare. Tante bugie sono state dette quotidianamente nei suoi confronti – che ci sarebbe stata una guerra civile, che sarebbe stata vietata la lingua russa, che Maia Sandu avrebbe unintesa con Angela Merkel per portare rifugiati in Repubblica Moldova, che avrebbe implementato lagenda europea decadente occidentale, lagenda LGBT e via dicendo – cose che, in una società conservatrice, possono avere un impatto notevole. Poi, cè stata la campagna molto dura della Chiesa – la Metropolia della Moldova, subordinata alla Chiesa Ortodossa Russa, che ha sempre sostenuto in Repubblica Moldova i candidati conservatori antioccidentali, prorussi. Come anche questa volta. Daltra parte, ci sono stati i voti dalla Transnistria, delle persone portate con diversi mezzi di trasporto – azione al limite della legge elettorale in Repubblica Moldova, se non proprio contraria alla legge, con cui hanno cercato di ribaltare lesito del voto – cosa possible nel 2016, ma non questa volta. Cè stata unondata sia dalla diaspora, che dallinterno del Paese, il che è assolutamente rimarchevole, perchè la gente, in realtà, solo a ovest vede una chance che il Paese esca dalla povertà, dalla paralisi, dagli abusi, dalla corruzione. È chiaro che non cè una simile alternativa a est”, ha spiegato Ovidiu Nahoi.
Linvestitura di Maia Sandu è prevista per il 24 dicembre, ma la presidente eletta ha già annunciato le azioni che si prefigge durante il suo mandato. Maia Sandu ha sottolineato che il Paese si trova in una situazione di crisi in tutti i settori e che i problemi potrebbero essere risolti attraverso azioni graduali in tre direzioni prioritarie: una politica estera positiva e benefica per i cittadini, per far uscire il Paese dallisolamento, un bilancio di stato per il 2021 che assicuri le risorse a sostegno delleconomia e azioni ferme di contrasto della corruzione. In un discorso ai cittadini, Maia Sandu si è pronunciata per misure volte a fermare il furto di denaro pubblico e per la riforma della classe politica, ha annunciato che dopo linvestitura avvierà consultazioni con i partiti parlamentari per individuare soluzioni ai più stringenti problemi con cui si confronta la Repubblica Moldova e ha esortato allunità.
“Compierò tutti gli sforzi necessari affinchè la Moldova abbia buone relazioni, relazioni pragmatiche, basate sul rispetto reciproco, sia con lOvest, che con lEst. Su piano internazionale mi concentrerò sullottenere aiuto per il superamento della crisi sanitaria ed economica. Mi auguro che superiamo la divisione, che possiamo unire la società sia nella politica interna, che nella politica estera. Che costruiamo una politica estera con dignità, capace di portare benefici ai nostri cittadini. Che avviciniamo la Moldova agli standard europei, attraverso riforme e il lavoro fatto da noi, qui, a casa”, ha detto Maia Sandu.
Ion Tăbârţă, analista politico della Repubblica Moldova, prevede un periodo torbido a causa della disputa tra la Presidenza e il Parlamento. “È la prima vittoria di un candidato di destra. Perchè in Moldova la struttura dellelettorato è sempre stata tale da favorire la vittoria della sinistra, sia alle presidenziali, che alle politiche. Persino le coalizioni pro-europee avevano necessariamente nella loro componenza un partito di sinistra, di centro-sinistra. Una delle principali spiegazioni per la sconfitta di Igor Dodon è il modo in cui ha governato il Paese e in cui ha gestito la pandemia. Va detto che in Repubblica Moldova la pandemia è stata gestita politicamente, anzichè sanitariamente. Le autorità, ad un certo punto, hanno lasciato praticamente sfuggire di mano la situazione, e neanche adesso il fattore pandemico è sotto controllo. La pandemia ha avuto, ovviamente, conseguenze sociali ed economiche negative. Inoltre, noi, nellestate di questanno, ci siamo confrontati con una crisi agricola generata dalla forte siccità e la cosa più importante è che il governo non è venuto con soluzioni a tutti i problemi con cui si stanno confrontando adesso i cittadini abituali. Cosa ci si aspetta da Maia Sandu? Certo, ci si aspetta che faccia fronte anche alla crisi sociale ed economica. Ma dobbiamo ricordare che la Repubblica Moldova è uno stato parlamentare e il presidente non controlla il Parlamento. Igor Dodon ha praticamente avuto un governo personale. Quando ha capito di avere bisogno di maggiore sostegno e che non tutti i suoi ministri facevano fronte, ha cooptato nellatto di governo il Partito Democratico, che viveva e continua a vivere una certa confusione e una serie di scissioni interne. Ma anche il Partito Democratico si è ritirato recentemente dallatto di governo. Maia Sandu non controlla il governo, ma, ovviamente, la gente si aspetterà da lei a cambiamenti positivi. Maia Sandu ha dichiarato di voler elezioni politiche anticipate, perchè questo parlamento non è più uno legittimo. Certo che il Parlamento avrà questo istinto di autoconservazione e in questa disputa politica è molto importante che Maia Sandu abbia la popolazione da parte sua”, ha detto Ion Tăbârţă a RRI.
Durante la campagna elettorale, Maia Sandu ha promesso che ripartiranno i finanziamenti dallUe – congelati per un certo periodo per molto progetti – e che grazie a questi soldi la Repubblica Moldova riuscirà a sopravvivere, afferma lanalista Ion Tăbârță.