Invecchiamento demografico: Europa, sfide e opportunità
Il più recente rapporto della Commissione Europea sull'impatto dei cambiamenti demografici, reso pubblico a giugno 2020, rileva che, nell'ultima metà secolo, la speranza di vita alla nascita è cresciuta nell'Ue di circa 10 anni per entrambi i generi.
Corina Cristea, 03.03.2021, 23:31
Nella storia dellEuropa non ci sono mai state tante persone che godessero di una vita così lunga come ai nostri giorni. Il più recente rapporto della Commissione Europea sullimpatto dei cambiamenti demografici, reso pubblico a giugno 2020, rileva che, nellultima metà secolo, la speranza di vita alla nascita è cresciuta nellUe di circa 10 anni sia per gli uomini, che per le donne. Secondo il documento, attualmente, il 20% della popolazione comunitaria supera i 65 anni, e si stima che, entro il 2070, tale percentuale salirà al 30%. Ospite a Radio Romania, Vladimir Alexandrescu, dellIstituto Nazionale di Statistica, ha passato in rassegna i fattori che contribuiscono a questa situazione nellUe, inclusivamente in Romania – Paese che si colloca alla metà della classifica sullinvecchiamento della popolazione.
“Le condizioni di alimentazione sono, tuttavia, sempre migliori nei Paesi europei, le condizioni sanitarie, a parte la pandemia – che rappresenta una situazione speciale – sono categoricamente migliori in tutti i Paesi, il tenore di vita è migliorato anchesso dapperttutto e, di conseguenza, la speranza di vita è in continuo aumento. Siamo giunti attualmente a una speranza di vita di oltre 80 anni nellUe, ci stiamo man mano avvicinando anche noi a questo livello, non siamo molto lontani dal resto dellEuropa e, ovviamente, in queste condizioni ci sarà un problema, perche gli anziani, in modo naturale, hanno bisogno di più cure rispetto ai giovani. Quindi, le spese sociali per tutti i Paesi aumenteranno nei prossimi decenni”, ha spiegato Vladimir Alexandrescu.
Grazie a uno stile di vita più sano, come anche grazie ai progressi della medicina, ossia il miglioramento della prevenzione, delle possibilità di diagnosi e del trattamento di varie malattie – la maggioranza dei pensionati nellUnione sono in buone condizioni di salute e possono scegliere come passare il loro tempo. Molti di loro – più numerosi che mai, secondo i dati comunitari – scelgono di restare attivi per più tempo – proseguono la loro carriera professionale e partecipano ad attività sociali dopo il pensionamento. Altri no, e i sistemi di tutela sociale hanno davanti la sfida e la responsabilità di sostenerli. È molto importante lo sguardo dinsieme, qual è la tendenza. Vladimir Alexandrescu.
“Qualche anno fa, gli esperti di demografia hanno introdotto un secondo indicatore, oltre a quello della speranza di vita alla nascita, un indicatore fondamentale e che cè da sempre nella demografia: la speranza di vita sana. Proprio perchè è estremamente importante che, a un certo punto, non diventiamo un fardello per la società, per i propri simili, e tramite una vita attiva e sana continuiamo a rappresentare un sostegno per la famiglia, per tutti quelli che ci circondano. E, per quanto riguarda questo secondo indicatore, se parliamo dei dettagli demografici, si notano certe questioni che vanno in controsenso – ad esempio, se le donne hanno una speranza di vita alla nascita maggiore degli uomini – nel caso della Romania 79 anni per le donne e 72 per gli uomini, quindi una grande differenza, a livello dellUe questa differenza è di 5 anni, 83 rispetto a 78 – orbene, per quanto riguarda la speranza di vita sana, per gli uomini è maggiore che per le donne. E, se superiamo una certa età, si tratta della soglia dei 60 anni, il trend si inverte nuovamente – dopo i 60 anni la speranza di vita degli uomini è lievemente maggiore rispetto a quella delle donne”, ha precisato Alexandrescu.
Le nuove realtà dellinvecchiamento della popolazione occupano un posto importante sullagenda di Bruxelles, che analizza tutti gli aspetti, dal contributo importante che gli anziani possono recare alla società alla misura in cui gli attuali sistemi pensionistici sono pronti a far fronte a un numero crescente di pensionati. Una delle opportunità per lUnione è ciò che viene definito “leconomia della terza età”, che riguarda i prodotti e servizi volti a soddisfare i bisogni e le preferenze specifici delle persone anziane. Si stima che leconomia della terza età crescerà di circa il 5% allanno, da 3,7 mila miliardi di euro a quanto ammontava 5 anni fa, a 5,7 mila miliardi di euro nel 2025. Il turismo, le abitazioni intelligenti che sostengono la vita indipendente, le tecnologie assistive, i prodotti e servizi accessibili, la robotica al servizio del wellness o la mobilità personale e automatizzata – sono solo alcuni dei settori in cui possono verificarsi opportunità di lavoro in stretta connessione con leconomia della terza età. Allo stesso tempo, le prospettive dei pazienti possono migliorare grazie alla telemedicina, alle applicazioni per telefonini intelligenti e ai biosensori per la diagnosi e il monitoraggio a distanza.
Tutto ciò è menzionato in un Libro verde sullinvecchiamento della popolazione, realizzato in seguito al rapporto della Commissione Europea. Nel tentativo di individuare le migliori modalità di risposta, il documento lancia un ampio dibattito sulle sfide e opportunità per una società europea che sta invecchiando, tenuto conto anche degli effetti di questa tendenza demografica accentuata sulleconomia e la società. Il Libro verde porta in discussione la velocità e la portata dei cambiamenti nella società, e le domande che dobbiamo farci sul fenomeno. Dalla prospettiva dellUe, ciò include tutto, dalla promozione di uno stile di vita sano e del cosiddetto apprendimento permanente fino al consolidamento dei sistemi sanitari e di cura, al fine di rispondere ai bisogni delle persone anziane. Daltra parte, lincentivazioe della natalità con varie politiche di sostegno si annovera tra le iniziative che potrebbero aiutare, nel tempo, al mantenimento di un equilibrio tra generazioni.