Guerra in Ucraina
Ho deciso di avviare un'operazione militare speciale! - le parole pronunciate all'alba del 24 febbraio dal leader del Cremlino hanno aperto una nuova pagina di storia e hanno portato la situazione in Ucraina in primo piano a livello globale.
Corina Cristea, 03.03.2022, 16:41
“Ho deciso di avviare unoperazione militare speciale!” – le parole pronunciate allalba del 24 febbraio dal leader del Cremlino hanno aperto una nuova pagina di storia e hanno portato la situazione in Ucraina in primo piano tra le preoccupazioni, discussioni e azioni a livello globale. Laggressione, la resistenza, le sanzioni e la solidarietà sono parole rappresentative per descrivere la realtà di questi giorni. Le immagini arrivate dallUcraina hanno fatto venire i brividi al mondo democratico. I bombardamenti continui hanno preso di mira obbiettivi militari, afferma la parte russa, ma civili sono stati uccisi dai missili anche durante i negoziati di pace, affermano gli ucraini.
Centinaia di migliaia di donne e bambini sono stati costretti a lasciare lUcraina, per scappare dalle zone sotto attacco continuo, e le stime indicano che il numero di rifugiati potrebbe giungere a 7 milioni. Gli attacchi hanno incontrato, però, sin dal primo giorno, una forte resistenza da parte degli ucraini, una resistenza che la Russia non ha anticipato. Sostenuti dalle esortazioni a mobilitarsi del presidente Volodymyr Zelensky, non solo i militari, ma tutti coloro che hanno chiesto unarma per partecipare ai combattimenti sono riusciti ciò che pochi credevano fosse stato possibile allinizio del confronto: resistere davanti allesercito russo. Cosa cè dietro le azioni del Cremlino? Lanalista politico Costin Ciobanu, ospite a Radio Romania ha spiegato. “Putin continua ciò che fa praticamente da 22 anni, cerca di contestare lordine di sicurezza e lassetto del dopo Guerra Fredda. Semplicemente, questo ordine liberale internazionale stabilito dopo la dissoluzione dellURSS è contestato tramite azioni intraprese da Vladimir Putin. È difficile penetrare nella sua mente, ma vediamo che lui cerca di far rivivere questa idea dellUnione Sovietica. Non si tratta solo delle due regioni nellest dellUcraina, si tratta del riconoscimento della sovranità e dellesistenza di un Paese. Non riconosce documenti che la Russia stessa ha firmato. È difficile da spiegare, ma pensate cosa potrebbe rappresentare unUcraina democratica, unUcraina che si sta sviluppando economicamente così come si sono sviluppati, ad esempio, i Paesi baltici o i Paesi nellest dellEuropa che hanno aderito allUe o alla Nato. UnUcraina forte, democratica, rappresenta una minaccia importante per un regime totalitario, che, dal punto di vista economico, non ottiene performance. Il Pil della Russia per capita è calato, dopo il 2014, del 30%. Quindi, lUcraina rappresenta una minaccia per un leader autoritario che si basa, principalmente, sulla forza. E, allo stesso tempo, si tratta anche delleredità di un leader autoritario, già da 22 anni al governo, e che cerca, ha questo progetto di ricreare, in una forma o in unaltra, lUnione Sovietica, la Russia Imperiale. Loro hanno questo discorso su come la Russia è stata umiliata negli anni 90, vogliono far tornare la Russia alla gloria che avrebbe avuto nel secolo scorso.”
Linvasione russa in Ucraina – il maggiore attacco contro uno stato europeo dopo la Seconda Guerra Mondiale – ha portato allaccentuarsi dellisolamento politico ed economico di Mosca. “La sua strategia narrativa non regge, il genocidio nel Doneck e Lugansk non cè stato. È una storia inventata, che, al momento, non regge che per il pubblico interno, russo. La comunità internazionale è intelligente e vede al di là della propaganda russa”, commentava per lagenzia stampa Agerpres, sin dallinizio dei combattimenti, lanalista politico Radu Magdin. Il sostegno della comunità democratica per lUcraina è stato categorico, sotto forma di sanzioni imposte alla Russia, soprattutto finanziarie. Lesclusione della Russia dal sistema SWIFT, restrizioni supplementari per la Banca Centrale Russa, sanzioni “ad personam” contro oligarchi russi – sono alcune delle misure con un forte impatto su Mosca, accanto alla chiusura dello spazio aereo per gli aerei russi o la decisione di adoperare il Fondo europeo per la Pace per finanziare lassistenza militare allUcraina. Le conseguenze si fanno già sentire nella Federazione Russa e sulla sua popolazione. Non solo la Russia e lUcraina avranno da soffrire, però, a causa di questa guerra. Lanalista politico Petrișor Peiu ha parlato, a Radio Romania, di alcune delle possibili conseguenze su piano economico, inclusivamente per la Romania. “Segue una grave crisi su piano mondiale, molto seria, di materie prime. Perchè sia la Russia, che lUcraina erano grandi produttrici di materie prime. Per fare un esempio concreto: questanno avremo un prezzo incredibilmente alto del grano. Il prezzo nel bacino del Mar Nero, dove ci troviamo anche noi, era praticamente stabilito dal grano russo e ucraino, perchè loro avevano esportazioni molto maggiori di noi. Il prezzo allexport sarà alto, i produttori romeni avranno la tendenza di esportare, soprattutto visto che ci saranno ingenti mancanze su mercati importanti come lEgitto e la Turchia e, allora, noi ci ritroveremo in Romania, su piano interno, con altissimi prezzi del grano. Ed è solo un aspetto. Perchè lUcraina e la Russia detengono insieme l80% dellexport mondiale di girasole. Moltissimi prodotti rincareranno, e non solo alimentari.”
Pensiamo solo al fatto che, spiega Petrișor Peiu, la Russia e lUcraina sono grandi produttrici di acciaio, di molti metalli rari, che la Russia è il maggiore produttore di diamanti e il terzo più grande produttore doro e pensiamo alle loro applicazioni industriali.