Gaza: punto caldo sulla mappa del mondo
L'offensiva sorprendente e senza precedenti dell'organizzazione terroristica Hamas contro Israele ha scioccato la comunità internazionale.
Corina Cristea, 30.11.2023, 18:55
Il lancio di razzi, la distruzione della recinzione di confine che separa la Striscia di Gaza da Israele, la penetrazione nel territorio israeliano – via aria, terra e mare – e i massacri commessi in diversi kibbutz e a un festival musicale dedicato a una festività ebraica, ossia loffensiva sorprendente e senza precedenti dellorganizzazione terroristica Hamas ha scioccato la comunità internazionale. Il 7 ottobre 2023, quando nella loro incursione i terroristi hanno ucciso più di 1.200 persone in Israele, tra cui donne, bambini e anziani, hanno ferito diverse migliaia e preso più di 200 ostaggi, rimarrà nella storia come un giorno nero che scatenò una risposta israeliana su larga scala e che provocò una crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Israele ha dichiarato lo stato di guerra per la prima volta dal 1973, con 300.000 riservisti chiamati a sostenere lobiettivo dichiarato del primo ministro Benjamin Netanyahu di distruggere completamente Hamas. Centinaia di migliaia di palestinesi sono fuggiti dal nord del territorio di 365 chilometri quadrati della Striscia di Gaza al sud dellenclave, mentre gli altri sono rimasti bloccati nel tentativo di ripararsi e devono far fronte alla mancanza di elettricità, acqua, cibo e medicine.
Indignato per le azioni di Israele, il mondo musulmano ha risposto con manifestazioni, alcune violente, in molti paesi del Medio Oriente, ma anche in Europa e negli Stati Uniti. Lantisemitismo negli Stati Uniti sta raggiungendo “livelli storici” in seguito alle violenze in Israele e Gaza, ha ammonito il direttore dellFBI, mentre anche altri paesi, tra cui Gran Bretagna e Francia, hanno messo in guardia da un forte aumento degli incidenti antisemiti. La crisi in Medio Oriente è vista come una spaccatura nella struttura di sicurezza regionale, e alcuni analisti parlano del fatto che è ormai chiaro che lUE ha uninfluenza limitata nella gestione di una crisi geopolitica alla sua periferia, anche a causa del suo esaurimento come conseguenza dellaggressione russa contro lUcraina. Secondo il docente universitario Ştefan Ciochinaru dal punto di vista della reazione europea le due guerre possono essere paragonate, ma solo fino a un certo punto, perché gli obiettivi politici degli aggressori sono diversi.
“Nel caso dellUcraina, lobiettivo dellaggressore è la distruzione dellordine europeo e lespulsione dellAmerica dallEuropa. Perché, in sostanza, questo significa il rifiuto del centro a Mosca di accettare lintegrazione dellUcraina nellUE e NATO: come ha affermato, Putin vuole il ritorno alla situazione del 1994, vuole mantenere i paesi europei nella sua sfera di influenza, come è successo durante lURSS. (…) Daltra parte, nel caso dellaggressione contro Israele, lobiettivo dei sostenitori dellaggressore Hamas è rivolto come al biliardo contro gli Stati Uniti: da qui la vasta rete di complicità che collega numerosi Stati arabi con la sinistra antiamericana in Europa, con la Russia, con lIran e i suoi vassalli e, anche se molto più subdolamente, con la Cina. Loro mirano semplicemente a far ribellarsi lintero mondo musulmano contro gli Stati Uniti, contro lOccidente, perché nella visione strategica di chi vuole a tutti i costi la revisione dellordine mondiale, lAmerica è lobiettivo principale. Se si abbatte lAmerica, il resto è molto facile da fare. LEuropa è un nano strategico. Giappone, Corea del Sud e Australia restano isolati nellimmensità dellAsia. Lintero grande Occidente crollerà allora come un castello di sabbia. E la reazione dellEuropa, come al solito, dimostra molta, moltissima miopia strategica. Da un anno constatiamo lincoerenza dellatteggiamento e delle misure nel caso della guerra in Ucraina, una guerra che, non dimentichiamolo, si combatte sul territorio europeo, in nome di questi valori, e il cui esito sarà determinante nel definire il futuro stesso del progetto europeo. Per quanto riguarda la reazione allattacco contro Israele e alla provocazione messa in atto nelle catacombe arabe, le cose vanno ancora peggio. La sinistra politica europea si è unita allestrema destra e allimmigrazione musulmana, condannando laggredito, lo Stato di Israele. Ed ecco che anche lEuropa ha le sue catacombe, dove le vecchie e le nuove politiche dellantisemitismo, dellantiamericanismo e dellantidemocrazia ribollono ancora più o meno segretamente”.
A buona ragione, possiamo chiederci in che mondo viviamo e molti si rendono conto, naturalmente, dice il professor Ștefan Ciochinaru, che viviamo in un mondo assalito da una guerra ibrida, che non ha nulla di santo. “Vediamo, in seguito allincendio in Medio Oriente, come vengono assassinati gli insegnanti in Francia, come le stazioni e gli aeroporti di tutta Europa vengono minacciati con bombe, come le stelle di David vengono disegnate sulle case degli ebrei a Berlino, come i cimiteri ebraici vengono profanati, come nei paesi di vecchia democrazia si organizzano manifestazioni di condanna della vittima e di solidarietà con laggressore, come la stampa democratica in Europa sembra aver dimenticato i crimini dei russi in Crimea, i crimini di Hamas in Israele, ma è invece molto preoccupata per le cosiddette azioni punitive intraprese dallesercito israeliano.”
Accennando al significativo aumento dellantisemitismo in tutto il mondo dallinizio della guerra con Hamas, il primo ministro Netanyahu ha consigliato ai cittadini israeliani di non viaggiare allestero. La richiesta è però difficile da accogliere, dato che esistono imprese israeliane in molti luoghi del mondo, e il fattore economico è importante. Daltro canto, lOrganizzazione Mondiale della Sanità ha definito “indescrivibili” le condizioni a Gaza. “È troppo tardi per aiutare i morti, ma possiamo aiutare i vivi”, ha affermato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, chiedendo una pausa umanitaria nei combattimenti.