Economia digitale e diritti dei consumatori
Lo scorso anno, il commercio online in Romania ha visto la più spettacolare crescita nell'UE, anche se non è riuscito a raggiungere il giro d'affari degli altri Paesi comunitari.
Corina Cristea, 03.05.2018, 13:05
Lo scorso anno, il commercio online in Romania ha visto la più spettacolare crescita nell’UE, anche se non è riuscito a raggiungere il giro d’affari degli altri Paesi comunitari. La spiegazione è semplice: questo tipo di commercio sta guadagnando terreno grazie ai prezzi più bassi e al risparmio di tempo. I meglio venduti su internet sono gli elettrodomestici e i prodotti IT, seguiti da vestiti, articoli per i bambini e industria automobilistica, spiegano gli imprenditori che hanno scelto questo tipo di affari. L’online ha democratizzato il commercio, spiega Florinel Chis, direttore esecutivo dell’Associazione Romena dei negozi online, in riferimento ai vantaggi del sistema.
La tecnologia consente l’accesso a milioni di prodotti grazie a un dispositivo connesso all’internet. Non siamo condizionati da uno spostamento fuori casa o nella più vicina città. Possiamo ordinare online qualsiasi prodotto che ci viene consegnato a casa, anche se abitiamo negli ambienti rurali. Da questo punto di vista, la tecnologia migliora la nostra vita quotidiana. Per quanto riguarda l’aspetto educativo, c’è tutt’una serie di iniziative private destinate sia ai giovani, che già dalla scuola hanno a che fare con la tecnologia, che agli adulti, spiega Florinel Chis.
I vantaggi sono, però, accompagnati anche da certe vulnerabilità, soprattutto in materia di diritti dei consumatori. E non solo per quanto riguarda il commercio online, ma anche per l’economia digitale. Come tutela dei consumatori, l’economia digitale o il mercato unico digitale, che la Commissione Europea ha portato in discussione sin dal 2015, significa armonizzare la legislazione comunitaria con un minimo di legislazione generale in tutti gli stati membri. Se partiamo dal 69% degli europei che si connettono all’internet per mettersi in contatto con gli amici, per vedere un film, per ascoltare musica e, ovviamente, per acquisti online, questo numero ci fa venire in mente l’idea che i diritti dei consumatori nell’ambiente digitale vanno rispettati ed evidenziati molto meglio. Negli ultimi due anni, la Commissione Europea ha portato un valore aggiunto alla tutela dei consumatori tramite alcune regolamentazioni, dice Irina Chiritoiu, direttrice del Centro europeo dei consumatori di Romania.
Gli studi condotti dall’Ufficio romeno per l’audit Transmedia indicano che, nel 2017, 3 milioni di cittadini degli ambienti urbani, cioè un terzo della popolazione delle città, hanno fatto degli acquisti online. Questa cifra rappresenta oltre la metà degli utenti internet dell’ambiente urbano in Romania. I dati rilevano inoltre che un quarto degli utenti internet fanno degli acquisti online. Anzi, il 26% dichiara di farlo almeno una volta ogni tre mesi. Come profilo, gli acquirenti online sono persone giovani, in età di fino ai 45 anni, istruite, che vivono nelle grandi città, imprenditori o persone che ricoprono cariche dirigenziali e hanno redditi superiori alla media.
Florinel Chis spiega quali sono le priorità per consolidare il commercio online nel Paese. Per portare avanti lo sviluppo del commercio online in Romania, serve l’accesso all’internet per una percentuale maggiore della popolazione. Successivamente, per poter ordinare online, serve l’infrastruttura digitale. Questa crescita va appoggiata anche dalla legislazione. In questo momento, le direttive e i regolamenti sono trasposti. Però, allo stesso tempo, nella legislazione nazionale permangono certe normative anteriori all’ingresso della Romania nell’UE, che vanno armonizzate. Inoltre, esiste un’applicazione differenziata tra le istituzioni dello stato sugli stessi temi: se un’autorità interpreta un certo aspetto in un certo modo, un’altra autorità, invece, la vede diversamente, cosicchè queste cose vanno armonizzate, conclude Florinel Chis.
Però ci sono anche dei timori. Stando all’Ufficio romeno di audit Transmedia, la metà dei romeni che fanno acquisti online temono, in primo luogo, la sicurezza dei dati personali. Cambierà la situazione con l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sulla privacy? Tutte le istituzioni e le compagnie che hanno a che fare col trattamento dei dati personali devono rispettare il nuovo regolamento dell’Unione Europea (GDPR – General Data Protection Regulation) entro il 25 maggio, rischiando, altrimenti, multe di fino ai 20 milioni di euro. Il Regolamento è volto a raffozare la privacy degli individui che, nella relazione con vari operatori di dati, possono sollecitare la modifica, l’aggiornamento o la cancellazione di certe informazioni, per poter controllare la propria privacy.