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Chișinău rilancia le relazioni con partner strategici

Circa la metà dei quasi 4 milioni di cittadini della Repubblica di Moldova vivono e lavorano all'estero.

Chișinău rilancia le relazioni con partner strategici
Chișinău rilancia le relazioni con partner strategici

, 09.02.2021, 08:00

Circa la metà dei quasi 4 milioni di cittadini della Repubblica di Moldova vivono e lavorano allestero. A loro – alle loro rimesse – si deve in gran parte il fatto che il Paese, alle prese con numerosi casi di corruzione, non è in bancarotta. E sempre loro hanno fatto pendere la bilancia, a metà novembre scorso, a favore della filo-occidentale Maia Sandu, diventata la prima donna a ricoprire questa carica nellex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona. A breve tempo dalla conferma ufficiale della sua vittoria decisiva contro lex leader di Chișinău, il socialista filorusso Igor Dodon, Maia Sandu ha annunciato le sue priorità – la lotta alla corruzione, la riforma delle istituzioni e il consolidamento di uno stato che assicuri un migliore tenore di vita per i cittadini. Per uscire dalla povertà, la Repubblica di Moldova ha bisogno di investimenti e posti di lavoro, cosicchè i moldavi che lavorano allestero possano tornare a casa per ricostruire il proprio Paese, affermano gli analisti.



La Moldova ha bisogno di sostegno estero e, in linea con questo obiettivo, sin dalle prime settimane di mandato, ha avviato iniziative volte a ottimizzare le relazioni con i partner strategici, relazioni congelate durante il mandato di Igor Dodon. La prima visita ufficiale in Repubblica Moldova è stata quella del capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, visita volta a trasmettere, secondo lAmministrazione presidenziale di Bucarest, un forte messaggio di sostengo alla nuova leader di Chişinău, ma anche uno di sostegno ai cittadini della Repubblica di Moldova nello sforzo di democratizzazione, di implementazione irreversibile dei principi dello stato di diritto e di consolidamento del percorso europeo del Paese. La visita ha un valore simbolico, dopo che per 5 anni il presidente Iohannis ha scelto di non effettuare una visita in Moldova. Le cose tornano in questo modo alla normalità, ha valutato a Radio Romania,Vlad Țurcanu, editorialista e analista politico di Chișinău, nel giorno della visita del capo dello stato romeno.



“In termini sentimentali, possiamo dire che il sangue non è acqua, nel senso che a prescindere da quanti incidenti politici avremmo qui, in Repubblica Moldova, e non ne siamo mai risparmiati in questa terra di sabbie mobili – ad un certo punto viene reinstaurata la normalità. Diplomaticamente, le relazioni sono elevate oggi al più alto livello, dopo di che, come si sa, il presidente Iohannis ha evitato di avere rapporti politici e diplomatici con quello che ha appena lasciato lincarico di presidente, Igor Dodon. E, dopo lincontro odierno ci aspettiamo che siano riallacciate anche altre relazioni che sono state in uno stato di apatia. Sebbene le relazioni non siano state definitivamente interrotte, come nel 2009, quando è stato espulso un ambasciatore romeno, ci sono stati blocchi artificiali in certi settori”, ha spiegato Vlad Țurcanu.



In solo qualche settimana siamo riusciti a sbloccare le relazioni con i Paesi confinanti e i nostro partner strategici, Romania e Ucraina, dopo un periodo in cui le relazioni al vertice sono state congelate a causa della politica ostile dei governanti di Chişinău sia nei confronti di Bucarest, che di Kiev, ha dichiarato Maia Sandu. “Un altro partner importante con cui abbiamo bisogno di riavviare le relazioni è lUe. Desideriamo rilanciare il processo di avvicinamento della Moldova allUe tramite riforme democratiche ed economiche, atte a trasformare la Moldova in uno stato europeo, uno stato con istituzioni europee, scuole europee, cospedali europei, strade europee, con un futuro europeo, che agisce esclusivamente nellinteresse di tutti i cittadini”, ha detto Maia Sandu.



A causa delle derive non democratiche di Chişinău nel 2018, Bruxelles ha congelato quellanno gran parte dellassistenza finanziaria alla Moldova. Adesso, decisa a rilanciare questa relazione, Maia Sandu ha avuto incontri con tutti i leader di Bruxelles. E ha ricevuto assicurazioni che il suo Paese sarà sostenuto dal blocco comunitario negli sforzi di riforma e consolidamento della democrazia, e nella lotta alla pandemia di Covid-19. Maia Sandu ha bisogno nel prossimo periodo di consolidare la sua posizione politica a Chişinău, afferma lanalista Vlad Țurcanu. Questanno ci saranno, probabilmente, elezioni anticipate, cosicchè la presidente possa ottenere, se possibile, una maggioranza parlamentare che le permetta di avere un governo che sostenga le sue iniziative politiche e diplomatiche. “È possible, però, che questo primo anno di mandato di Maia Sandu sia uno di sacrificio a causa della continuazione della lotta con Dodon e altri esponenti oligarchici ancora abbastanza forti, perchè il miliardo scomparso nel 2014 è tornato in Moldova e provoca disastri da questo punto di vista, nel senso che molto politici sono comprati e manovrati secondo la volontà di qualcuno. Ma Maia Sandu è appena allinizio del mandato. E, sicuramente, ha ancora lenergia che lha aiutata a vincere la più importante carica nello stato. Gode di un forte sostegno popolare davanti alle alleanze politiche che non desiderano perdere il controllo sul sistema, sui flussi finanziari, e ciò la aiuterà, probabilmente, a ottenere il sostegno politico, e dopo, non ne dubito, a giudicare anche da ciò che è successo finora, lUe la sosterrà attraverso strumenti politici e finanziari per dare consistenza al suo mandato. A Bruxelles cè apertura totale per Maia Sandu. Sicuramente nellOccidente si capisce che la Repubblica di Moldova, se lasciata da sola, avrà nel futuro anche altri simili incidenti storici, come il mandato di Igor Dodon”, ha precisato Vlad Țurcanu.



Quindi, conclude Vlad Țurcanu,serve un piano per la Repubblica Moldova, per farla uscire dalla zona grigia in cui sprofonda ogni tanto, una volta ogni decennio.




Foto: pixabay.com
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