Bucarest e Chișinău – una relazione speciale
A 30 anni dalla proclamazione dell'indipendenza, la Repubblica di Moldova (ex-sovietica, a maggioranza romenofona) è ancora alla ricerca di un futuro migliore per i suoi cittadini.
Corina Cristea, 03.12.2021, 16:36
A 30 anni dalla proclamazione dellindipendenza, la Repubblica di Moldova (ex-sovietica, a maggioranza romenofona) è ancora alla ricerca di un futuro migliore per i suoi cittadini. Sempre meno cittadini da un anno allaltro, perchè moltissimi hanno scelto di lasciare il Paese per una vita migliore nei Paesi dellEuropa Occidentale. È una triste conseguenza della politica fatta lungo il tempo dai decisori pubblici di Chișinău. Una politica che ha generato numerosi problemi, prevalentemente economici. La speranza di un futuro migliore è rinata con la vittoria alle presidenziali di Maia Sandu – una presidente riformatrice ed europeista, decisa ad ammodernare interamente lo stato e le sue istituzioni. Le prospettive sono buone, tanto più quanto, a Chișinău, cè adesso un governo che è sulla stessa lunghezza donda con il capo dello stato. Ma anche un Parlamento dove cè una maggioranza che anchessa sostiene le riforme. E il sostegno della confinante Romania agli obiettivi della Repubblica di Moldova è tempestivo e incondizionato. Ospite della tv pubblica, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ricordava che, il 23 luglio scorso, è stato il primo esponente europeo a effettuare una visita a Chişinău dopo il momento estremamente importante delle elezioni politiche anticipate, e che ha discusso con le autorità moldave del rilancio della cooperazione. “Tutto ciò che abbiamo fatto questanno – e voglio ricordare che il primo capo di stato a effettuare una visita ufficiale nella Repubblica di Moldova, lo scorso dicembre, dopo la vittoria di Maia Sandu alle elezioni, è stato il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha detto Bogdan Aurescu, tutto ciò che abbiamo fatto questanno è stato di cercare, dopo le elezioni anticipate che hanno portato al governo questa nuova maggioranza pro-riformista ed europeista, è stato di sostenere questo sforzo di attuare riforme.”
Possiamo dire che siamo giunti al punto in cui le priorità sullagenda bilaterale non possono essere più rinviate e già constatiamo un interesse reciproco non solo dei cittadini, ma anche delle elites – perchè per molto tempo, praticamente, i cittadini sembravano essere un passo avanti alle autorità, che per varie ragioni non riuscivano a collaborare e a realizzare tutte quelle aspirazioni che hanno sempre avuto le popolazioni su ambo le sponde del fiume Prut – ha dichiarato a Radio Romania, lanalista politico Vlad Ţurcanu, ex consigliere presidenziale a Chişinău.
“Le autorità di Chişinău hanno cominciato da questautunno, dopo le elezioni antricipate dell11 luglio, con linsediamento di un nuovo Governo, ampie riforme praticamente in tutti i campi e sono consapevoli che senza il contributo degli stati amici, come la Romania, non sarà per niente semplice. Prendiamo, per esempio, la crisi dei gas, che possiamo dire sia già finita, anche se ci sono ancora certe reminiscenze. Ma in quei giorni di incertezza sono contate moltissime cose, per il clima di Chişinău e per la sicurezza degli sforzi politici di Chişinău, i segnali di sostegno arrivati da Bucarest e altre capitali europee. E dal mio punto di vista non è da poco sapere che in caso di forza maggiore si ha la possibilità di ricevere gas dalla Romania, tramite un gasdotto che è stato costruito grazie a un grande contributo della Romania. Nella Repubblica di Moldova ci sono molte vulnerabilità – nel sistema energetico, in quello informativo, di sicurezza, di cui gli stati che non sono amici della Repubblica di Moldova continueranno ad approfittare. Simili rischi, ignorati da tempo, riaffioreranno e la perizia della Romania in questi settori e altri sarà molto utile per le trasformazioni che abbiamo avviato qui in Repubblica di Moldova.”
Il Governo europeista che ha ottenuto una larga maggioranza nel Parlamento – 63 su 101 seggi – deve dimostrare di essere capace di mettere in applicazione le riforme per cui si è impegnato e, aggiunge Vlad Țurcanu, man mano che la Repubblica di Moldova uscirà dallisolamento cui è stata costretta negli ultimi anni si preannunciano vari progetti, che saranno una prova che la repubblica prosegue il suo percorso europeo e risolverà tutti quei problemi che si sono accumulate. E laiuto della Romania è molto importante. “Ci sono molte direzioni di cooperazione. I ministri degli Esteri della Romania e della Repubblica di Moldova hanno firmato una road map per i settori prioritari di cooperazione. Quelli dellIstruzione hanno firmato un accordo sul reciproco riconoscimento dei diplomi, dei certificate e titoli scientifici. Ma la cosa più importante sullagenda riguardante linfrastruttura è la riconnessione energetica della Repubblica di Moldova al sistema elettrico dellUe. Perchè qui cè una di quelle vulnerabilità cui accennavo. La Repubblica di Moldova contrae energia elettrica dalla Centrale Termoelettrica di Cuciurgan, a sinistra del fiume Dniester, sul territorio della Repubblica separatista di Transnistria. E ciò ha sempre posto dei problemi alla Repubblica di Moldova, perchè ha dovuto essere molto attenta nelle relazioni con la Federazione Russa, per non restare a un certo punto senza lapprovvigionamento con energia elettrica”, ha precisato sempre Vlad Ţurcanu precisa.
La detta road map è concreta e riguarda ciascun settore dinteresse nella relazione bilaterale. Il documento è stato firmato durante la recente visita ufficiale effettuata da Maia Sandu a Bucarest, in occasione del 30esimo delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Un documento che si propone di mettere in pratica nel successivo periodo tutto ciò che è necessario per il raggiungimento di una serie di obiettivi importanti: lincentivazione dellintegrazione europea di Chișinău, una maggiore interconnessione del Paese nello spazio Ue, ma anche lincentivazione dello sviluppo economico-sociale, di modo che i cittadini moldavi possano beneficiare di standard veramente europei in tutto ciò che vuol dire vita, società, amministrazione e giustizia. Non in ultimo, il desiderio comune è di consolidamento della comunità di lingua, cultura e storia.