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Brexit, i nuovi rapporti tra Ue e Regno Unito

Solo qualche giorno prima della scadenza del periodo di transizione, la Gran Bretagna e l'Ue sono riuscite a raggiungere un accordo in extremis sul tema delle relazioni post-Brexit.

Brexit, i nuovi rapporti tra Ue e Regno Unito
Brexit, i nuovi rapporti tra Ue e Regno Unito

, 12.01.2021, 16:41

Solo qualche giorno prima della scadenza del periodo di transizione, la Gran Bretagna – che ha scelto, tramite referendum, nel 2016, di lasciare il blocco comunitario – e lUe – costretta in seguito a questa decisione a continuare nel formato a 27 – sono riuscite a raggiungere un accordo “in extremis” sul tema delle relazioni post-Brexit. È stato firmato lAccordo di Commercio e Cooperazione, laccordo sulle procedure di sicurezza per lo scambio e la tutela delle informazioni a carattere riservato tra lUe e il Regno Unito e laccordo di cooperazione per luso sicuro e pacifico dellenergia nucleare, tra la Comunità Europea dellEnergia Atomica (Euratom) e Londra. In breve tempo, la Gran Bretagna, che ha lasciato lUe il 31 gennaio del 2020, ha abbandonato per sempre il mercato unico e lunione doganale dellUnione il 31 dicembre scorso, essendo il primo Paese, dopo quasi metà secolo di appartenenza allUe, a uscire dal blocco comunitario. I negoziati per mettere a punto gli ultimi documenti sono stati molto difficili, lasciando spesso limpressione che fosse quasi impossibile uscire dallimpasse in cui si era giunti in seguito alle discussioni dominate dal desiderio delle parti di proteggere al meglio i propri interessi. I principali nodi da sciogliere che hanno ostacolato per mesi un accordo commerciale sono state le regole sulla concorrenza sollecitate dallUe, che ha voluto assicurarsi che non si giungerà a una concorrenza sleale da parte delle compagnie britanniche, la soluzione delle vertenze e laccesso dei pescatori europei nelle acque territoriali britanniche. In assenza dellaccordo, le cose sarebbero state estremamente volatili, portando più imprevedibilità in unequazione con molte incognite e la cui soluzione sarà trovata solo col passare del tempo. Se non fosse stato raggiunto un accordo, affermano gli specialisti, gli scambi commerciali tra lUe e Londra si sarebbero dovute sottoporre dal 1 gennaio del 2021 alle regole dellOrganizzazione Mondiale del Commercio, il che avrebbe significato lintroduzione di quote e dazi doganali, col rischio di un nuovo shock per le economie già rese fragili dalla crisi sanitaria causata dal COVID-19. La siglazione dellaccordo è estremamente importante per la coesione del mondo occidentale, ha valutato, a Radio Romania, Iulian Fota, direttore generale dellIstituto Diplomatico Romeno. Dopo che il voto britannico è diventato evidente per tutto il mondo e la Brexit è diventata irreversibile, credo che la Gran Bretagna e il resto dellUe si siano concentrati sulla salvaguardia della relazione tra le parti nel contesto della Brexit, e questo accordo mostra che ci ciò che ci unisce resta più importante di ciò che ci divide, ritiene Iulia Fota.



“Il fatto che i due attori importanti, la Gran Bretagna e lUe, abbiano raggiunto un accordo ci mostra che possiamo continuare a contare su un alto livello di coesione allinterno del mondo occidentale. Perchè è importante questo aspetto? Viviamo ai tempi della globalizzazione, già la competizione non è più solo tra stati come attori internazionali, cè una sempre maggiore competizione tra spazi di civiltà. Quando si tratta dellUe, degli Usa, della NATO, della Gran Bretagna, entriamo tutti anche sotto questo ombrello molto importante della civiltà occidentale. La Gran Bretagna, noi tutti. E, ovviamente, da questa prospettiva, soprattutto gli osservatori esteri, hanno cercato di capire quanto funzioni ancora lOccidente al suo interno. Quindi, è questa la buona notizia: che la Gran Bretagna e lUe, nonostante la Brexit, nonostante alcune vertenze, alcune importanti e persino piene di tensioni, hanno trovato una possibilità di salvare la relazione bilaterale, di collocarla in un nuovo formato, inclusivamente giuridico. Un formato che non funzionerà perfettamente dallinizio, alcune cose vedremo nel tempo quanto bene saranno negoziate, però, complessivamente, il messaggio che i britannici e il resto degli europei inviano insieme e che la Brexit non porta alluscita della Gran Bretagna dallEuropa. LUe è una storia, lEuropa è unaltra storia, la Gran Bretagna resta in Europa tramite questo accordo. Il messaggio è chiaro: questo non è un accordo volto a separarci, è un accordo volto a tenerci anche dora in poi insieme in una stretta relazione, in un altro formato, allinterno dellOccidente possiamo superare le differenze di tradizioni, di politica interna, nonchè le differenze generate da altri aspetti”, ha precisato Iulia Fota.



La Gran Bretagna ha lasciato ufficialmente il mercato unico europeo e lUnione Doganale, ma nellaccordo commerciale viene stipulato che non sono imposte tariffe alla circolazione tra le parti delle merci provenienti dallUe e dal Regno Unito. Innvece, non viene più applicato il programma Erasmus, grazie al quale gli studenti britannici e quegli europei potevano studiare nelle università sul continente o nel regno Unito. Per quanto riguarda il visto, i romeni, ad esempio, potranno entrare e soggiornare senza visto in Gran Bretagna per un periodo fino a 6 mesi in un anno. Molti si chiedono adesso come andrà la relazione con il Regno Unito negli anni a venire. Promossa dai suoi sostenitori come lalba di un “Regno Unito globale”, appena diventato indipendente, la Brexit ha indebolito i legami tra Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord, uneconomia per un valore di 3 trilioni di dollari – scrive la Reuters. Per i suoi sostenitori, la Brexit è luscita da un progetto destinato a fallire, dominato dai tedeschi, un progetto rimasto molto indietro rispetto alle due grandi potenze mondiali, Usa e Cina. I suoi oppositori ritengono la Brexit una pazzia che indebolirà lOccidente, aggiunge la Reuters, farà crollare ciò che è rimasto dellinfluenza globale del Regno Unito, minerà la sua economia e, in fin dei conti, trasformerà il regno in una serie di isolotti meno cosmopoliti.




foto: jhenning / pixabay.com
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