Usanze di gennaio in Romania
Per tradizione, il Battesimo di Gesù Cristo del 6 gennaio e la Festa di San Giovanni Battista, celebrata il 7 gennaio, concludono le feste di Natale e Capodanno in Romania.
România Internațional, 06.01.2014, 15:49
Per tradizione, il Battesimo di Gesù Cristo del 6 gennaio e la Festa di San Giovanni Battista, celebrata il 7 gennaio, concludono le feste di Natale e Capodanno in Romania.
Ma in alcune regioni storiche, come la Transilvania e il Maramureş, per tutto il mese di gennaio si praticano ancora diversi riti per anticipare come andranno le cose lungo l’anno. Il mese di gennaio indica alla gente delle campagne come si evolverà il novello anno, ma anche i matrimoni che si concluderanno tra i giovani delle comunità rurali.
Vorrei ricordare l’usanza del grido sopra il villaggio. E’ un rito fatto per tutte le ragazze rimaste illibate e per i ragazzi rimasti scapoli, praticato nella maggior parte delle regioni, ai primi di gennaio. Si accendevano dei falò sopra i quali si rotolavano dei rotoli di paglia. I giovani coraggiosi saltavano sopra o roghi e gridavano gli errori commessi da certi membri della comunità, o commentavano ad alta voce i conflitti esistenti nel villaggio, criticavano certi aspetti, ecc. Il rito non ha un significato punitivo, come spesso si interpreta, purtroppo. E’ piuttosto un monito volto a stimolare la rispettiva persona di diventare più consapevole della propria posizione, assumerla e superarla. E’ una forma di azione a scopo difensivo, soprattutto per la comunità, in quanto ogni squilibrio per l’individuo rappresenta uno squilibrio per la comunità nel suo insieme. Sempre in questo periodo si fanno le riconciliazioni alla tavola. Tutti quelli che hanno litigato si danno la mano sopra la tavola sulla quale era stata messa la ciambella natalizia e fanno pace. E’ molto bello questo periodo delle feste invernali, perchè la gente sente proprio il bisogno di raggiungere la pace, l’equilibrio, l’armonia reciproca”, spiega Delia Suiogan, etnologo presso l’Università del Nord di Baia Mare.
Vergelul” è uno dei riti per apprendere chi sarà il futuro sposo, che le giovani della Transilvania e Bucovina praticano nei primi giorni dell’anno. Il nome del rito deriva dalla bacchetta magica attorno alla quale si radunavano i giovani del villaggio, ad un cenone, per socializzare e conoscersi meglio.
Inoltre, sempre ai pranzi organizzati nei primi giorni di gennaio, le ragazze portavano del pane bianco e integrale, carboni e anelli di fidanzamento appartenenti alle donne della famiglia, oggetti che coprivano con pentole di ceramica. L’oggetto che estraevano a occhi chiusi quando alzavano le pentole, indicava come sarebbe stato il predestinato, sia fisicamente, che come personalità.
Oltre alle pratiche che si rivolgevano ai giovani, si poteva presagire anche lo stato di salute dei membri della famiglia per l’anno corrente. Portavano legna e le adagiavano verticalmente sotto il tavolo principale. Ogni legno era destinato a chi ci abitava. Se entro la successiva mattina uno dei legni cadeva, voleva dire che il rispettivo membro della famiglia si sarebbe ammalato.