Torri fortificate e sicurezza pubblica in Oltenia
Eretta secondo un modello orientale, la torre di difesa chiamata cula si riscontra anche in Bulgaria, Serbia, Montenegro, Albania, Grecia, nellintero spazio balcanico controllato dagli ottomani.
Ștefan Baciu, 13.12.2023, 13:36
Prima del XIX secolo, quando non c’era lo stato moderno con la sua burocrazia e le sue istituzioni, la sicurezza della gente era nelle mani dei boiardi o dei monasteri. Soprattutto quando il vicinato ricorreva a pratiche terroristiche, com’era il caso nei Principati Romeni, niente era al riparo. Durante la dominazione ottomana durata per secoli sul territorio romeno a nord del Danubio, soprattutto in Oltenia, avvenivano spesso saccheggi e distruzioni. La soluzione scelta dai boiardi romeni fu quella di costruire torri di difesa per sé stessi, le loro famiglie, il personale di servizio e i loro beni.
Eretta secondo un modello orientale, la torre di difesa chiamata cula si riscontra anche in Bulgaria, Serbia, Montenegro, Albania, Grecia, nell’intero spazio balcanico controllato dagli ottomani. In Oltenia sono attestate 20 cule di cui oggi si conservano ancora solo cinque. Liana Tătăranu, la presidente dell’Associazione Il Cuore dell’Oltenia ci racconta la storia delle cule o delle torri di difesa dell’Oltenia: “Attualmente, si dice che la più antica sia una delle cule di Măldărăști, la cosiddetta cula Greceanu, risalente all’anno 1547. Non potrei dire con certezza se questa informazione sia corretta in quanto non è stato possibile datarla neanche da un punto di vista dendrologico. Coloro che hanno studiato di più questa cula affermano che davvero ci sia stato un nucleo nell’attuale edificio, per così dire. Dunque la costruzione venne ampliata verso la fine del XVI secolo e all’inizio del XVII. La cula dei fratelli Buzești fu costruita prima dell’anno 1600 e si trovava sul loro podere di Vlădaia, nell’attuale provincia di Mehedinți.”
Dopo il XVI secolo, dopo la conquista dell’Ungheria da parte dell’esercito ottomano, la Semiluna si insediò con autorità nell’Europa Centrale e Sud-Orientale, e i Principati Romeni vennero separati dalla civiltà europea. Sebbene non si trovasse sotto il controllo diretto dell’impero, lo stato valacco era un annesso degli ottomani che lo trattavano con brutalità da tutti i punti di vista. Così, le cule diventarono una necessità stringente. Liana Tătăranu: “In pratica esse dovevano proteggere i boiardi, non tanto i contadini, dalle invasioni turche, ma non parliamo delle grandi invasioni dell’esercito turco. Se pensiamo a tutto il periodo in cui i Principati Romeni si trovarono sotto dominio ottomano, nel Paese non si poteva fare niente senza l’approvazione del sultano. E dai tempi del regno di Mircea il Vecchio, nei secoli XIV-XV, e da quanto era stata persa la fortezza di Giurgiu, la Valacchia non aveva più alcuna fortezza lungo il Danubio. Ai principi romeni non fu più permesso di costruire alcun tipo di fortezza e allora la prima misura, a cominciare dal regno di Mircea il Vecchio, fu di rafforzare i monasteri. Il maggior numero di monasteri fortificati fu realizzato da Mattia Basarab, nel XVII secolo, in cui potevano trovare riparo anche i contadini. Però i boiardi non avevano alcun posto in cui andare. E allora, cercarono di prendere misure di difesa proprie, soprattutto contro gli attacchi dei cârjalii, che erano i briganti di Osman Pasvantoglu, il pascià di Vidin, e degli adalâi, che erano turchi dell’isola Ada Kaleh. Ciò spiega il fatto che in Oltenia si trova il maggior numero di cule, perché questa era la zona che saccheggiavano.”
La cula dell’Oltenia era un edificio a forma di prisma, formato da un pianterreno e da diversi piani. Il piano era quadrato o rettangolare, mentre le mura di pietra o di mattone erano spesse circa un metro. Le mura erano munite di barbacani e il collegamento tra i piani si faceva tramite una scalinata interna di legno: “Le forme della cula dell’Oltenia si sono evolute in conformità alle realtà sociali e storiche, raggiungendo l’apice nella seconda metà del XVIII secolo. Queste forme architettoniche, la ricchezza delle arcate, degli elementi decorativi fanno sì che la cula sia uno dei più interessanti e dei più caratteristici esempi di architettura dell’Oltenia”, notavano gli architetti Iancu Atanasescu e Valeriu Grama nel libro “Le Cule dell’Oltenia”.
Liana Tătăranu ha voluto sottolineare anche il fatto che la destinazione delle torri dell’Oltenia si è evoluta nel tempo: “Nella prima tappa, le cule avevano scopo di vigilanza, segnalazione e allarme e parte di esse erano anche torri campanili dei monasteri. Dobbiamo dire che tutte queste cule sono collocate su certe linee. Se guardiamo la cartina si vede chiaramente che sono site su percorsi ben stabiliti, a una distanza di 20 -30 chilometri. Sono collocate in punti strategici, in generale in cima a una collina, a una certa altezza, in modo da avere un panorama e una visibilità quanto più grande. Dovevano osservarsi tra di esse per segnalare eventuali attacchi. Poi ci sono state la cule di rifugio, di difesa o di abitazione temporanea. Nei loro pressi troviamo sempre la villa in cui abitava permanentemente il boiardo con la sua famiglia.”
Dopo il 1821 e soprattutto dopo il 1829, dopo che il Principato della Valacchia cominciò a rendere più sicura la propria frontiera, l’importanza pratica della cula diminuì. Essa resta però parte del patrimonio architettonico dell’Oltenia.