Sarmiza Bilcescu, la prima donna avvocato in Europa
Gli inizi dellemancipazione femminile in Romania coincidono con lintensificazione del processo di modernizzazione nella seconda metà del 19-esimo secolo. Alcune donne provarono a imparare mestieri destinati esclusivamente agli uomini
Christine Leșcu, 01.04.2016, 20:40
Gli inizi dell’emancipazione femminile in Romania coincidono, come era anche normale, con l’intensificazione del processo di modernizzazione nella seconda metà del 19-esimo secolo. Alcune donne provarono a imparare mestieri destinati esclusivamente agli uomini, come le scienze o la legge. Nata ad aprile 1867, Sarmiza Bilcescu fu la prima donna romena avvocato e la prima donna dottore in legge a Sorbona. La stampa internazionale dell’epoca notò e lodò queste prime. I successi di Sarmiza furono strettamente legati anche alla leggera apertura dell’insegnamento universitario alle donne, come spiega lo storico Alin Ciupală:
Se leggiamo i giornali occidentali che venivano pubblicati nel 1895, l’anno in cui Sarmiza Bilcescu sostenne la sua tesi di dottorato in legge a Sorbona, notiamo che dappertutto sul nostro continente, tale fatto fu considerato un avvenimento di grande importanza. Sarmiza Bilcescu Alimănişteanu proveniva da una famiglia liberale che faceva parte dell’élite liberale romena della seconda metà dell’Ottocento. La sua famiglia aveva rapporti molto stretti con i Brătianu, la famiglia del fondatore del Partito Nazionale Liberale, Ion Brătianu. Sarmiza Bilcescu-Alimănişteanu si dedicò allo studio, frequentò la facoltà di Diritto dell’Università di Bucarest e, dopo aver ottenuto la laurea, andò a Parigi per iscriversi a Sorbona e continuare gli studi. Nelle università romene, la presenza femminile non era più così inconsueta, perché intorno agli anni 1870-1871, le porte della Facoltà di Lettere si erano aperte alle ragazze. Fu la Facoltà di Lettere la prima a permettere l’immatricolazione delle studentesse. Eccezionale fu, però, l’accesso di Sarmiza Bilcescu a Sorbona come dottoranda, perché all’epoca le giovani cittadine della Repubblica Francese non si potevano iscrivere, soprattutto al dottorato, a Sorbona. Non era una cosa permessa. Sarmiza Bilcescu aveva il vantaggio che veniva come borsista, era una straniera accettata in modo eccezionale a Sorbona. Grazie alla sua diligenza ottenne il titolo di dottore in legge e fu la prima donna europea ad ottenere il dottorato in diritto a Sorbona. La stampa romena pubblicò e analizzò la notizia e, al suo ritorno nel Paese, Sarmiza Bilcescu-Alimănişteanu fu ricevuta con molto fasto e con una bellissima cerimonia dal presidente del barreau di Ilfov, il noto politico conservatore Take Ionescu.
Multi contemporanei videro però in Sarmiza Bilcescu solo la donna, non l’avvocato professionista, perché questa non era una situazione comune. Tuttavia, molti giovani sceglievano l’avvocatura alla fine dell’Ottocento, e Sarmiza Bilcescu fu una rappresentante della sua generazione, desiderosa di eliminare certe barriere sociali che le donne dovevano affrontare. Purtroppo, non ci riuscì fino in fondo, come spiega lo storico Alin Ciupală:
Sarebbe stato logico che lei si dedicasse a questa carriera, però quella di avvocato è una professione liberale, e uno la può praticare solo se ha dei clienti che gli possano garantire incassi. Sarmiza Bilcescu-Alimănişteanu notò ciò che sospettava, che pochi romeni si fidavano di raccontare a lei i loro problemi personali e di chiederle il sostegno professionale. La carriera professionale di Sarmiza Bilcescu-Alimănişteanu, che si annunciava così bella, fu bloccata e lei fu costretta a rinunciare. Si sposò con un giovane proveniente da una famiglia liberale, Ion Alimănişteanu, e lasciò lo spazio pubblico.
Sarmiza Bilcescu-Alimănişteanu morì ad agosto 1935. Fu anche una delle fondatrici della “Società delle Signorine Romene” che si proponeva di far aumentare il grado di educazione delle donne. (traduzione di Gabriela Petre)