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Sabina Brătianu-Cantacuzino

Chiamata la sorella maggiore dei Brătianu, Sabina, che divenne Cantacuzino dopo il matrimonio, era una donna con interessi intellettuali e volontaria nell'attivismo sociale.

Sabina Brătianu-Cantacuzino
Sabina Brătianu-Cantacuzino

, 13.04.2022, 09:23

Ion C. Brătianu, il più importante politico romeno del 19° secolo, fu padre di una famiglia numerosa, da cui nacque la seconda generazione di politici eccezionali della Romania, che la resero più grande dopo il 1918, dopo che lui e suo fratello Dimitrie le avevano gettato le basi. Ion C. Brătianu e sua moglie Pia ebbero otto figli: Florica, Sabina, Ion, Constantin, Vintilă, Maria, Tatiana e Pia. La secondogenita, Sabina, fu il membro più influente della famiglia, con autorità persino sul forte fratello Ionel Brătianu, il politico più importante della Romania nella prima metà del 20° secolo. Chiamata la sorella maggiore dei Brătianu, Sabina, che divenne Cantacuzino dopo il matrimonio, era una donna con interessi intellettuali e volontaria nell’attivismo sociale.

Nacque nel 1863 a Florica, la residenza della famiglia in provincia di Argeș, a circa 90 chilometri a ovest di Bucarest. Studiò presso il Collegio Sfântu Sava di Bucarest, diplomandosi nel 1881. Nel 1885, all’età di 22 anni, sposò il medico Constantin Cantacuzino. Come lei stessa confessava nelle memorie, il suo futuro marito fu scelto da suo padre. Accanto al marito, seguì le proprie passioni sin da quando era bambina. Scriveva poesie, amava la musica, era attaccata al teatro, un campo artistico che aveva una breve tradizione nello spazio romeno. Divenne anche proprietaria di un’impressionante collezione di dipinti e oggetti d’arte popolare. Sabina Cantacuzino contribuì alla fondazione di istituzioni artistiche come il Museo d’Arte Toma Stelian, intitolato a un famoso avvocato, ministro della Giustizia e grande amante dell’arte. Contribuì inoltre alla nascita dell’Associazione culturale Libera Università, che organizzava convegni e concerti. Dopo la sua morte, la sua casa di Bucarest fu sistemata, secondo la propria volontà espressa nel testamento, come sede di una fondazione accademica.

La bontà di Sabina Cantacuzino e l’atmosfera serena creata dalla sua presenza sono rimaste nella mente di tutti coloro che l’hanno conosciuta. Il diplomatico Alexandru Danielopol era più di un amico stretto della famiglia Brătianu, ne era quasi un membro. Suo padre era un caro amico di Ionel Brătianu e trascorreva molto tempo nella loro tenuta e casa. Nel 1995, intervistato dal Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena, Danielopol riviveva i ricordi legati all’universo della famiglia da cui proveniva Sabina Cantacuzino e le impronte che l’illustre signora aveva lasciato su coloro che l’aveva conosciuta.

Vengo dalla famiglia Brătianu e ne sono orgoglioso! Sono stato cresciuto nel loro spirito, perché i Brătianu avevano come capofamiglia non Ionel Brătianu, bensì Sabina Cantacuzino. Era la figlia maggiore di tutti i figli di Ion Brătianu ed era una persona molto intelligente e allo stesso tempo molto autoritaria. Quasi tutti si attenevano a quello che diceva lei. Due volte l’anno, infatti, si pranzava da Sabina Cantacuzino dove, a prescindere dagli impegn, Ionel Brătianu era sempre presente. C’erano anche Vintilă e Dinu, mancava solo Gheorghe. Il cataif offerto come dessert da Sabina Cantacuzino era molto speciale. Ho cercato in tutta Europa dove ho viaggiato – e ho viaggiato molto in Grecia, Turchia – e non sono riuscito a trovare quel cataif. Non mi è mai passato per la mente fino alla morte di Sabina Cantacuzino di chiedere la ricetta! E nessuno ha più questa ricetta, non c’è più, ricordava Alexandru Danielopol.

Sabina Cantacuzino si impegnò con tanta dedizione anche nelle attività sociali. Si occupò dell’organizzazione di stabilimenti per bambini e malati, come l’orfanotrofio dove l’educazione si basava sul sistema inventato dal medico Maria Montessori, la famosa educatrice e pedagogista italiana alla fine dell’Ottocento. Fu presidente dell’Associazione per la profilassi della tubercolosi e nel 1914 ebbe l’iniziativa di aprire un ospedale speciale per le persone infette dal bacillo di Koch. Durante la prima guerra mondiale fu responsabile di un ospedale di Bucarest. Nel dicembre 1916, dopo che la Romania era entrata nella Grande Guerra al fianco dell’Intesa anglo-franco-russa, rimase nella Bucarest occupata dall’esercito tedesco, insieme ad altre signore dell’alta borghesia romena, rifiutandosi di rifugiarsi a Iasi.

Nel 1917, come sorella di Ionel Brătianu, avversario della Germania e artefice dell’entrata della Romania in guerra al fianco della Francia, l’amministrazione tedesca la rinchiuse al Monastero di Pasărea, a est di Bucarest. Durante la reclusione, Sabina Cantacuzino mantenne l’ottimismo, la vivacità e la fiducia che la Romania avrebbe superato bene la difficile situazione creata dall’uscita della Russia dal conflitto. Dopo la fine della Grande Guerra, Sabina Cantacuzino partecipò al consolidamento della nuova costruzione politica della Grande Romania. È autrice di due volumi di memorie scritti a partire dal 1921, in occasione del centenario della nascita del suo illustre padre. Esattamente il 23 agosto 1944, il giorno in cui la Romania usciva dall’alleanza con la Germania, Sabina Cantacuzino si spegneva a Bucarest, all’età di 81 anni.

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