Il 1 novembre 1928, il primo segnale lanciato dagli studi di Bucarest annunciava una voce radiofonica romena nel mondo. Era la voce che presentava la Romania, la sua società, con i suoi sentimenti e aspirazioni.
Il pittore e rivoluzionario Constantin Daniel Rosenthal è l'artista simbolo della Rivoluzione romena del 1848 in Valacchia.
Situata nella Romania occidentale, sulle rive del fiume Crișul Repede (Veloce), la città di Oradea, capoluogo della provincia di Bihor, è rinomata per i suoi edifici in stile Liberty.
Le ferrovie hanno rappresentato la prima forma moderna di trasporto, che ha agevolato lo scambio di merci, la mobilità delle persone e ha centralizzato gli stati.
Combattente nella seconda guerra mondiale, il pilota Tudor Greceanu fu uno delle centinaia di migliaia di eroi romeni le cui vite presero un'altra svolta dopo la fine del conflitto.
Al Museo Nazionale di Storia della Romania un fondo speciale di oggetti è formato dai regali ricevuti da Nicolae Ceaușescu, ex presidente della Romania comunista tra gli anni 1965-1989, e da sua moglie, Elena Ceaușescu.
I monumenti del passato attirano, tanto più se risalgono a epoche remote. È anche il caso del santuario di Parța, sito nel distretto di Timiș, nellovest della Romania, che le autorità locali hanno allestito di recente come struttura museale.
Nel 1926, fu decisa la suddivisione della capitale romena Bucarest in unità amministrative chiamate rioni e contraddistinte da vari colori, suddivisione valida ancor oggi.
Nel cuore storico di Bucarest - l'ex centro commerciale e finanziario della capitale, in via Lipscani, di fronte al palazzo della Banca Centrale, sorge il Palazzo Dacia-Romania.
Rimasto chiuso per parecchi anni, in preda ad un forte degrado, il Casinò di Costanza è entrato di recente in ampi lavori di restauro.
La Banca Centrale di Romania venne fondata nel 1880. Il suo primo direttore fu l'economista Eugeniu Carada.
La prima onorificenza romena risale alla seconda metà dell'Ottocento, dopo l'Unione dei Principati romeni di Valacchia e Moldavia, nel 1859.
Come l'intera società nei principati della Valacchia e della Moldavia, anche la medicina romena conobbe la modernizzazione verso la metà dell'Ottocento.
Nel XIX secolo, la società romena affrontava un nemico che era emerso periodicamente per secoli: la peste. Ma anche altri nemici invisibili e precedentemente sconosciuti, come il colera, si manifestarono con una forza distruttiva.
Il 25 marzo, in piena emergenza coronavirus, arrivava un'altra triste notizia: lo scrittore romeno Paul Goma, grande oppositore del regime comunista, si spegneva all'Ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi, in seguito al contagio dal Covid-19.