Lo scienziato Nicolae Coculescu
Nel 2016, in occasione del 150-esimo della sua nascita, lAccademia Romena, rende omaggio allo scienziato, evocando un episodio importante nella storia della scienza romena.
Christine Leșcu, 11.11.2016, 19:26
Il nome di Nicolae Coculescu, nato 150 anni fa e morto a Bucarest a novembre 1952, è legato all’Osservatore Astronomico eretto nel Parco Carol della capitale romena. Nel 2016, in occasione del 150-esimo della sua nascita, l’Accademia Romena, tramite il suo Istituto Astronomico, gli rende omaggio, evocando un episodio importante nella storia della scienza romena.
L’autrice della monografia “Nicolae Coculescu — una vita fra le stelle”, Magda Stavinschi, racconta i principali momenti della vita dello scienziato: Nacque a Craiova e studiò presso il collegio Carol, all’epoca l’unico liceo della città. Il padre e il nonno si chiamavano, infatti, Cocu, erano oriundi dall’attuale Macedonia e facevano parte di una grande comunità di aromeni macedoni arrivati nell’Oltenia. Ulteriormente, ebbero importanti contributi all’economia e alla cultura romena. Dopo gli studi liceali, Nicolae arrivò a Bucarest, alla Facoltà di Scienze, dove allora si studiavano anche matematica, fisica e chimica. Si dedicò allo studio della matematica e poi ad un capitolo dell’astronomia che si chiama meccanica celeste, una scienza che si occupa dello studio delle orbite e delle coordinate celesti. Si laureò e ottenne una borsa a Parigi e fece uno stage all’Osservatore Astronomico della capitale francese. Apparve poi un’altra opportunità per lui. Nel 1893, vi fu un’eclisse totale di sole nel Senegal. Un’importante equipe di astronomi francesi andò lì e Coculescu — con il sostegno dello stato romeno — li accompagnò per immortalare l’inizio e la fine dell’eclisse. Poi, Coculescu tornò a Parigi e sostenne la sua tesi di dottorato coordinata da un grande specialista di meccanica celeste. Al ritorno in Romania, Coculescu fu assunto come professore alla Facoltà di Scienze e insegnò fino al 1937, periodo in cui ricoprì, per un breve periodo, anche gli incarichi di preside e vicerettore dell’Università di Bucarest.
Nel 1908, fu inaugurato l’Osservatore Astronomico, nel Parco Carol, allestito qualche anno prima nell’est di Bucarest, sulla collina Filaret. Il suo primo direttore fu lo scienziato Nicolae Coculescu. Magda Stavinschi: Il 1 aprile 1908, lo scienziato Spiru Haret firmò, in veste di ministro della pubblica istruzione, il decreto di fondazione dell’Istituto Meteorologico e Astronomico, perché in quel periodo funzionava, nel Parco Carol, l’istituto di meteorologia al quale fu associata anche l’astronomia. Nel 1920, com’era normale, la meteorologia fu separata dall’astronomia e Coculescu fu non solo il primo direttore di quest’istituto, ma anche colui che gettò le basi dell’edificio in cui doveva funzionare. Lui ordinò tutti gli oggetti dai materiali per la cupola fino agli strumenti. I due strumenti ordinati allora da Coculescu fanno parte del patrimonio nazionale, sono inseriti alla categoria Tesoro”. Questi sono i suoi principali meriti.
Coculescu andò in pensione nel 1937, visse fino al 1952, essendo testimone dei primi anni del regime comunista, con il quale non andò d’accordo e che non riconobbe i suoi meriti. Magda Stavinschi: Gli anni della vecchiaia furono terribili per lui. Tranne un riconoscimento internazionale, un premio di cui lo insignì l’Accademia di Scienze della Francia, per lui quel periodo fu uno di dura lotta. Con la pensione che riceveva non poteva comprarsi altro che una tazza di latte la sera e un’altra la mattina. Forse era stata la sua resistenza macedone a farlo arrivare fino a quell’età e a far fronte a tutti i problemi. Ma per lui furono veramente anni estremamente difficili.
Magda Stavinschi ha dedicato capitoli separati nel suo libro a ciascuno degli avvenimenti importanti della vita dello scienziato. “Nicolae Coculescu — una vita fra le stelle” si legge come un romanzo, scrive sulla quarta di copertina un altro scienziato, Basarab Nicolescu. (tr. G.P.)