Lo scienziato Emil Racoviţă
Emil Racoviţă è stato uno dei primi biologi del mondo ad aver studiato la flora e la fauna della zona antartica.
Christine Leșcu, 09.12.2016, 13:08
Tra gli scienziati che, fra la fine dellOttocento e linizio del Novecento hanno contribuito alla modernizzazione della scienza romena, Emil Racoviţă occupa un posto speciale. E’ stato anche uno dei primi biologi del mondo ad aver studiato la flora e la fauna della zona antartica. Nato nel 1868 a Iaşi, Racoviţă ha partecipato a soli 29 anni alla spedizione internazionale sulla nave Belgica”, nell’Antartide.
Aurel Perşoiu, ricercatore presso l’Istituto di Speleologia Emil Racoviţă” di Cluj ha tracciato per noi l’itinerario di Emil Racoviţă dalla Moldavia fino vicino al Polo Sud: Racoviţă nacque in una famiglia in cui erano nati anche alcuni principi della Moldavia. Molto probabilmente, l’istruzione di cui ha beneficiato durante la sua infanzia — uno dei suoi insegnanti è stato proprio il noto scrittore Ion Creangă — ha messo un’impronta sulla sua vita adulta. Perciò, oltre ad essere un ottimo scienziato, era anche un ottimo comunicatore della scienza. Come facevano molti giovani all’epoca, alla fine dell’Ottocento, Racoviţă andò a studiare in Francia. Inizialmente frequentò la Facoltà di Legge, dopo di che si rese conto che, infatti, voleva studiare la natura sotto tutti i suoi aspetti. Cominciò a studiare biologia alla Facoltà di Scienze di Sorbona. Era uno dei più promettenti giovani biologi, perciò i coordinatori della missione antartica belga lo nominarono biologo dell’espedizione. Così, a soli 29 anni, partiva per l’Antartide ed era il primo ricercatore romeno a farlo. L’espedizione alla quale partecipò era molto importante e fu anche la prima in cui passò l’inverno nell’Antartide.
Tra i colleghi di espedizione di Emil Racoviţă c’era anche il norvegese Roald Amundsen, che nel 1911 fu il primo uomo ad arrivare al Polo Sud. A bordo della Belgica”, Emil Racoviţă ebbe l’occasione di studiare specie rare per un europeo in quell’epoca. Aurel Perşoiu: Probabilmente, le sue osservazioni più interessanti riguardano la vita delle balene, e i suoi articoli sono ancora oggi di attualità. Studiò i pinguini e gli uccelli antartici, non solo nell’Antartide, ma anche nella zona dello stretto di Magellano dove studiò anche la flora. Si fermarono prima della banchisa polare perché la nave rimase bloccata nel ghiaccio. Erano partiti a marzo 1898 e, all’arrivo dell’autunno, rimasero bloccati nel ghiaccio per tutto l’inverno del 1898 –1899. I risultati dell’espedizione furono particolarmente importanti per la biologia e per l’ulteriore carriera di Emil Racoviţă il quale venne nominato direttore dell’Istituto di Biologia di Banyuls-sur-Mer, incarico detenuto fino al 1920 quando, su invito delle autorità romene, accettò il posto di docente di biologia all’università di Cluj ed ottenne l’approvazione delle autorità per gettare le basi di un istituto di speleologia. Era il primo istituto del genere nel mondo dedicato allo studio delle grotte. La principale direzione di ricerca era la biospeleologia, una scienza inventata da Racoviţă stesso, il primo scienziato che ha cominciato a studiare la fauna sotterranea.
Purtroppo, dal 1920, le questioni amministrative hanno cominciato ad essere un peso troppo grande per lo scienziato che, ad un certo momento, si lamentava che il signor Burocratesco” non gli dava pace. Tuttavia, per la ricerca romena, quel periodo fu benefico; Racoviţă accettò l’incarico di rettore dell’Università di Cluj, e poi di Presidente dell’Accademia Romena e di senatore. Il periodo compreso tra il 1922 e il 1929, in cui ricoprì gli incarichi di presidente dell’Accademia e di rettore dell’Università fu uno dei più importanti per lo sviluppo di queste istituzioni. Nel 1940, quando Cluj entrò a far parte dell’Ungheria, Racoviţă dovette lasciare la città, ma riuscì a salvare l’Istituto di Cluj, nominando direttore lo svizzero Alfred Chappuis, che proveniva da un Paese neutro, quindi poteva essere direttore. Dopo la guerra, lo scienziato romeno tornò nel Paese e rimase direttore dell’Istituto di Speleologia fino al 1947, l’anno della sua morte. L’Istituto di Speleologia di Cluj esiste ancora e svolge la sua attività nello stesso edificio come ai tempi di Racoviţă. (tr. G.P.)