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L’ippodromo Băneasa

Prima del 1945, una delle grandi attrattive delle élite di Bucarest era l'ippodromo di Băneasa.

L’ippodromo Băneasa
L’ippodromo Băneasa

, 03.12.2020, 14:25

Prima del 1945, una delle grandi attrattive delle élite di Bucarest era l’ippodromo di Băneasa. Importante arena equestre per oltre quarant’anni, è quasi dimenticata al giorno d’oggi. Nel 1875, a Bucarest veniva fondato il Jockey Club Romeno, che si proponeva di migliorare il purosangue inglese. Era il terzo club di questo tipo creato nel mondo, dopo quelli di Inghilterra e Francia. Un Jockey Club esisteva a Iași, già nel 1862, ma confluì in quello di Bucarest nel 1875. Non era destinato esclusivamente a contribuire al miglioramento delle razze di cavalli, ma anche a organizzare gare equestri, per testare le qualità degli animali allevati.

La prima corsa si svolse nel 1875, quando fu fondato il club. Il presidente onorario del Jockey Club era il futuro re di Romania, Carlo I. Fu lui stesso a inaugurare il club presieduto successivamente da tutti i sovrani del Paese. Eppure la personalità che più ha contribuito al suo sviluppo fu il politico conservatore Alexandru Marghiloman, considerato il padre delle corse di cavalli romene. L’allevamento e il miglioramento delle razze di cavalli, così come l’organizzazione delle gare, portarono alla nascita di un nuovo sport, l’equitazione, che necessitava di un luogo per essere praticato. Nel 1881 fu costruito il primo ippodromo a nord della capitale. Vent’anni dopo, il vecchio ippodromo fu demolito e ne fu costruito un altro, sullo stesso sito, che rivaleggiava con gli altri ippodromi dell’Europa.

Cezar Buiumaci, esperto della storia della capitale Bucarest, racconta le trasformazioni avvenute lungo il tempo. L’ippodromo di Băneasa fu costruito dal Jockey Club. I lavori iniziarono nel 1902 e durarono 7 anni. Il vicepresidente del club, il politico Alexandru Marghiloman, aveva firmato un contratto con l’imprenditore Leopold Schindl. Tra gli iniziatori del progetto c’era il sindaco della capitale, Nicolae Fleva, che ha messo a disposizione il terreno che doveva ospitare l’ippodromo, opera dell’architetto Ion D. Berindei, progettato sul modello degli ippodromi di Longchamp e Chantilly. La copertura delle tribune è stata realizzata senza pilastri. Si dice che, per controllarne la resistenza, vi fosse salito un intero reggimento dell’esercito, con l’architetto Berindei in testa, spiega il nostro ospite.

Le corse di cavalli erano molto popolari all’epoca e l’ippodromo era diventato un importante luogo di svago, aggiunge lo storico. L’ippodromo aveva una capienza di 5.000 persone, ma molto spesso ne ospitava 3 o 4 volte di più. Venne inaugurato in pompa magna, alla presenza della famiglia reale e di tanti illustri ospiti. Vi venivano organizzate corse al galoppo (giovedì e domenica) e di trotto (mercoledì e sabato). L’ippodromo, frequentato dall’élite della città, diventò anche il luogo di passeggio preferito dei residenti di Bucarest. Alla fine del viale Kiseleff, venne allestito, alla metà del Novecento, il Parco Herăstrău, su iniziativa del re Carlo II, in occasione della seconda edizione del festival Il mese di Bucarest, che ebbe riscontri benefici per questa zona: l’Arco di Trionfo fu rinnovato, la piazza all’ingresso del nuovo parco venne riorganizzata, creando così un’atmosfera molto piacevole. La zona doveva diventare un luogo privilegiato di svago, e l’ippodromo attirava gente di tutte le categorie sociali, dai curiosi arrivati anche dalle province, agli appassionati di corse di cavalli. Tuttavia, l’ippodromo ospitò anche altri eventi, come ad esempio la dimostrazione aerea fatta a Bucarest, nel 1909, dal pioniere dell’aviazione francese Louis Blériot, aggiunge lo storico Cezar Buiumaci.

Considerate passatempo borghese, incompatibile con il modo di vivere proletario promosso dal regime comunista insediato in Romania nel 1945, le corse dei cavalli furono bandite e l’ippodromo demolito, aggiunge lo storico. Infatti, durante il regime comunista, l’ippodromo di Băneasa fu demolito, per far posto a Casa Scînteii (La Casa della Scintilla, oggi Casa della Stampa), un enorme edificio di ispirazione sovietica. Il centro espositivo allestito in prossimità doveva evidenziare i risultati del nuovo tipo di economia centralizzata, di stampo sovietico, spiega ancora il nostro ospite.

Ripristinato dopo la caduta del comunismo a dicembre 1989, il Jockey Club ha ripreso l’organizzazione delle corse di cavalli. Tuttavia, l’ippodromo che li ospita si trova a Ploiești, città che dista 60 km dalla capitale Bucarest.

La locandina della mostra (Foto: MNIR)
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