Libri antichi negli Archivi Nazionali di Romania
Gli Archivi Nazionali di Romania e il Museo della Letteratura Romena hanno organizzato in partenariato una mostra di libri antichi.
Steliu Lambru, 30.05.2022, 14:32
Gli Archivi Nazionali di Romania e il Museo della Letteratura Romena hanno organizzato in partenariato una mostra di libri antichi del patrimonio degli Archivi. Tra i 52 volumi di particolare pregio, alcuni provengono dai principali centri tipografici di Germania, Belgio, Italia, Paesi Bassi e Svizzera e risalgono ai secoli XV-XVII, mentre altri furono stampati nei Principati Romeni nei secoli XVIII-XIX. Sono in particolare libri religiosi, atlanti geografici, libri di storia, scritti in latino, greco, tedesco, francese, italiano. I nomi degli autori sono altrettanto spettacolari: Terenzio, Ammiano Marcellino, Luciano di Samosata, Theodoro Spandugino, Erasmo da Rotterdam, Nicolaus Olahus. Tra gli autori, troviamo anche il nome di Dimitrie Cantemir, il principe erudito e umanista della Moldavia dell’inizio del Settecento, con le edizioni in inglese, tedesco e romeno nell’alfabeto cirillico della sua Storia dell’Impero ottomano. Altre opere pubblicate nello spazio romeno e presentate in mostra sono un libro di mineralogia pubblicato a Cluj nel 1767, la Bibbia di Șerban Cantacuzino, il Libro di insegnamento romeno di Varlaam e il Salterio Slavo-Romeno di Dosoftei, pubblicato in Valachia e Moldavia.
L’archivista Șerban Marin, medievista e curatore della mostra, spiega che non si può fare differenza tra libri stranieri e romeni. Si tratta di libri antichi, romeni e stranieri, sebbene questa distinzione non sia la migliore. È impossibile per noi stabilire, specialmente in un momento di globalizzazione, dove finisce il libro straniero e dove inizia quello romeno. Abbiamo scelto libri più vecchi, compresi quattro incunaboli stricto sensu, vale a dire pubblicati prima del 1500, opere di valore inestimabile, spiega Șerban Marin, raccontando anche la storia – non tanto lieta – del modo in cui questi magnifici oggetti sono entrati in possesso degli Archivi Nazionali.
Da un lato, si tratta di donazioni fatte da personalità come Bogdan Petriceicu Hașdeu, direttore degli Archivi per un lungo periodo di tempo. Per quanto riguarda i libri inseriti nelle nostre collezioni più recentemente, in effetti sotto il regime comunista, rivelerò, per così dire, una realtà poco conosciuta. Furono praticamente rubati, i loro proprietari erano marciti nelle carceri di Gherla, Aiud e altri. Lo stato romeno ha praticamente rubato la proprietà privata delle persone che amavano i libri. Inoltre, alcuni di questi libri mancano del frontespizio o del risguardo. Come mai ? Bene, oso sospettare il motivo: il frontespizio conteneva l’ex libris dell’ex proprietario, politico o imprenditore industriale. I nostri bravi agenti di polizia politica comunista hanno quindi combattuto non solo l’individuo, ma anche il libro innocente appartenente alla persona in questione. Hanno strappato quella pagina in modo che non vi sia traccia dell’ex-libris. Questa è la mia opinione personale, ma può essere presa in considerazione, spiega ancora Șerban Marin, parlando in modo più dettagliato dei quattro incunaboli.
Si tratta, prima di tutto, di Gerardus de Vliederhoven, autore del 14° secolo, il cui lavoro religioso Quattur Nouissima fu pubblicato nel 1492. Poi c’è l’edizione del 1497, in effetti la seconda edizione del volume di Liber Chronicarum di Herman Schedel, un’enciclopedia che potrebbe essere letta anche come una guida turistica molto interessante. Per il viaggiatore del XV secolo, il libro di Schedel era l’equivalente della nostra guida Michelin. Successivamente, c’è il libro di Pomponio Leto dedicato alla vita di Marcantonio Coccio, noto come Sabellico. Pomponio Leto proveniva dalla regione del Lazio e scrisse anche una storia di Venezia. Infine, mostriamo una tarda edizione di Gesta Romanorum, un’opera famosa dell’inizio del passato millennio, che racconta le gesta dei romani e che fu stampata nel 1497, conclude il nostro ospite.
La spettacolare mostra Libri antichi negli Archivi Nazionali di Romania, ospitata dal Museo della Letteratura Romena, invita a viaggi immaginari nel tempo. Indipendentemente dall’età, un libro continua ad essere attuale fintanto che le persone lo guardano o lo leggono.