Letteratura romena, una storia diversa
Nel 2020, in piena pandemia, un notevole e prezioso sforzo collettivo si è concretizzato in una vasta opera in cinque volumi intitolata Enciclopedia dell'immaginario romeno, pubblicata presso l'Editrice Polirom.
Christine Leșcu, 14.12.2020, 10:30
Nel 2020, in piena pandemia, un notevole e prezioso sforzo collettivo si è concretizzato in una vasta opera in cinque volumi intitolata Enciclopedia dell’immaginario romeno, pubblicata presso l’Editrice Polirom. Frutto dell’impegno di scrittori e accademici, il lavoro prende la prospettiva dell’immaginario per affrontare cinque aree della cultura romena: letteratura, storia, religione, linguistica e arte. Concetto che va oltre quello dell’immaginazione o della fantasia – considerate come creatrici di illusioni o finzioni – l’immaginario è diventato da parecchi anni oggetto di studio accademico in Romania, come apprendiamo dal professore universitario Corin Braga, il responsabile del volume dedicato alla letteratura.
L’immaginario è una funzione che struttura le nostre forme di conoscenza, come fanno la ragione e i sensi. È molto importante capire come ci relazioniamo al mondo. C’è un immaginario sociale, ce n’è uno collettivo, ma ci sono anche degli immaginari individuali. A loro volta, gli immaginari collettivi possono essere suddivisi in categorie: letterario, storico, teatrale, artistico. C’è anche un immaginario religioso e uno geografico, persino uno linguistico. Cosicchè abbiamo strutturato questa enciclopedia in cinque volumi. Il primo fa riferimento all’immaginario letterario, quindi alle rappresentazioni che strutturano le visioni e gli universi immaginari dei drammi, dei romanzi e delle poesie che costituiscono la letteratura romena, spiega Corin Braga.
Il volume sull’immaginario letterario contiene 20 capitoli scritti da 20 autori diversi, sotto il coordinamento di Corin Braga. Il primo capitolo fa riferimento al folclore, a una letteratura descritta dal punto di vista delle immagini che formano il particolare universo delle creazioni popolari. Si tratta, quindi, di un approccio diverso dalla storia letteraria tradizionale, ordinata secondo criteri cronologici, o da uno tematico, organizzato attorno a poche idee, aggiunge Corin Braga.
Le storie letterarie coprono generalmente periodi più o meno lunghi, a seconda delle aree di interesse – secoli o correnti letterarie – e si parla così di letteratura antica, di letteratura del XVIII secolo, di Illuminismo, di Romanticismo, e della letteratura del periodo della Rivoluzione del 1848, per arrivare all’epoca dei grandi classici, al periodo compreso tra i due conflitti mondiali, e infine, a quella del dopoguerra. Ma, nell’ottica di questa enciclopedia di immaginari e concetti, senza tralasciare la cronologia tradizionale, abbiamo strutturato la materia in modo diverso: in costellazioni di simboli che circolano attraverso i secoli, passando da una corrente letteraria all’altra, e che ritroviamo dal Settecento fino al Novecento. Ad esempio, dopo questo primo capitolo dedicato all’universo del folclore, abbiamo un altro articolo dedicato all’immaginario religioso nella letteratura romena. E partiamo da testi più religiosi che letterari, scritti dai metropoliti Dosoftei e Antim Invireanul nel XVII e XVIII secolo, per arrivare al XX secolo con tutti gli scrittori che hanno trovato ispirazione nella religione. Mi riferisco ai Salmi di Tudor Arghezi, alle poesie di Lucian Blaga, Ioan Alexandru o Vasile Voiculescu. Ci interessavano le costellazioni di simboli che compongono un sistema, perchè non sono raccolti a caso, per vedere come si evolvono fino ad oggi, aggiunge Corin Braga.
La letteratura di ispirazione storica, ad esempio, beneficia dello stesso approccio della letteratura religiosa nell’Enciclopedia dell’immaginario romeno. La diacronia non è del tutto abbandonata, si osserva anche l’evoluzione nel tempo, ma vengono spezzate le categorie eccessivamente limitanti, che non consentono la trasgressione di certi concetti, dice ancora Corin Braga.
Abbiamo diversi articoli dedicati all’Illuminismo e all’immaginario razionale e culturale dei suoi esponenti. Un altro capitolo tratta dell’immaginario levantino, balcanico, di ispirazione orientale della nostra letteratura, un altro che si riferisce all’immaginario romantico o un altro che fa riferimento al decadentismo. Prendiamo, a titolo di esempio, la corrente romantica e le sue fasi: ha una forma di preromanticismo, seguito dal romanticismo militante ossia del periodo della Rivoluzione del 1848. Con Mihai Eminescu si arriva al grande Romanticismo, in quanto il poeta raggiunse la portata di Novalis o Byron. Poi, le influenze o i temi romantici – come il sogno, la persona amata o i fantasmi – si trovano ancora nella nostra letteratura, anche dopo il Romanticismo. Li troviamo, ad esempio, nello scrittore contemporaneo Mircea Cărtărescu. Usa un’immaginazione onirica e rappresentazioni di sogni che derivano in un certo qual modo da Eminescu. Allo stesso modo, un gruppo di poeti, come Leonid Dimov e Dumitru Țepeneag, rivendicavano il grande onirismo romantico, pur avendo le proprie definizioni, conclude il prof. Corin Braga.
Pertanto, l’Enciclopedia dell’immaginario romeno offre sia un approccio fresco alla storia della cultura romena, sia nuove interpretazioni del legame tra il presente e il passato nella letteratura, e molto di più.