Le autostrade in Romania
In Romania, il numero dei chilometri di autostrada è fra i più bassi nellUnione Europea, ma ci sono prospettive di miglioramento. La storia delle autostrade romene comincia nel 1967 con l'inaugurazione dei lavori all'autostrada fra Bucarest e Pitesti.
Steliu Lambru, 18.10.2016, 11:29
Le autostrade sono direttamente legate allo sviluppo del trasporto stradale, alla sua diversificazione e alla dinamica dello sviluppo economico. La storia delle autostrade va di pari passo con quella dell’automobile e ha l’origine agli inizi del Novecento negli USA. Dopo la prima guerra mondiale, la costruzione di autostrade si è diffusa anche nell’Europa Occidentale. Le strade ad alta velocità hanno portato anche all’invenzione dell’asfalto, che, assieme al miglioramento delle performance tecniche delle auto, ha fatto aumentare la velocità degli spostamenti. Le rete di autostrade è uno dei segni di un’economia sviluppata e della mobilità della popolazione. Ma non è stata solo l’economia a guadagnare in seguito alla costruzione di autostrade. Con la diminuzione dei tempi di viaggio, è aumentata la coesione sociale e sono apparse varie nuove opportunità.
In Romania, il numero dei chilometri di autostrada è fra i più bassi di tutta l’Unione Europea, ma ci sono prospettive di miglioramento. La storia delle autostrade in Romania è cominciata nel 1967 quando sono stati inaugurati i lavori alla prima autostrada, che collega Bucarest alla città di Piteşti, sita a 110 chilometri nord-ovest dalla capitale. Dopo 6 anni, nel 1973, l’autostrada era pronta. Il motivo della costruzione della prima autostrada fra la capitale e la città di Piteşti era il fatto che nel 1966 a Piteşti era stata fondata la fabbrica di autovetture “Dacia”. A progettarla è stato l’Istituto Nazionale per le Progettazioni nei Trasporti. La seconda autostrada, ultimata dopo il 1989, doveva collegare Bucarest al porto di Costanza. Nel 1987 è stato inaugurato un primo tratto di circa 25 chilometri, fra le città Feteşti e Cernavodă, site da una parte e dall’altra del Danubio, vicino al ponte costruito nel 1895 dall’ingegnere Saligny.
I motivi per cui la rete di autostrade è così ridotta in Romania vanno cercati nella storia del Paese, ma anche dell’Europa Centrale ed Orientale. Fino al 1945, la Romania si era sviluppata sulla base della rete ferroviaria. Si è detto che la vera coerenza del Regno di Romania sia stata data dalle ferrovie; molti storici sono del parere che siano state, infatti, le ferrovie a unificare la Moldavia con la Valacchia e la Dobrugea. Il modello era quello tedesco: il principe Carlo I di Hohenzollern-Sigmaringen ha sostenuto lo sviluppo economico della Romania attraverso le ferrovie. Queste ultime sono diventate tradizionali soprattutto dopo l’anno 1918, quando territori dell’Austria-Ungheria abitati da romeni, dove c’era una rete sviluppata di ferrovie, si sono uniti con la Romania. Le strade ad alta velocità per le automobili erano ritenute troppo costose e inutili, dato il numero basso di auto che circolavano in Romania.
Il secondo motivo per le poche autostrade in Romania è la storia dell’Europa Centrale e Orientale. Questa zona è stata considerata periferica per lo sviluppo industriale, era sotto il controllo degli imperi ottomano, russo e austriaco e la mentalità dei popoli era una rurale. L’economia dell’Europa Centrale ed Orientale era piuttosto agraria. L’industria si è sviluppata con difficoltà, spesso in seguito a investimenti statali, ed è stata legata soprattutto allo sfruttamento delle risorse naturali.
Il terzo motivo è la storia dell’Europa Centrale ed Orientale dopo il 1945. Occupata dall’esercito sovietico e ulteriormente con regimi comunisti al potere, l’Europa Centrale ed Orientale non ha potuto beneficiare, per ragioni politiche, del piano di ripresa economica “Marshall” messo a disposizione dagli USA. Un breve sguardo sulla storia delle autostrade nei Paesi dell’Europa Centrale ed Orientale è rilevante. In Cecoslovacchia, i primi piani di costruzione di un’autostrada che doveva collegare l’ovest all’est del Paese furono tracciati nel 1935, ma solo dopo il 1945 vennero presi in considerazione. In Polonia, il primo piano fu elaborato nel 1939, ma la sua applicazione avvenne solo dopo la guerra. In Ungheria, nel 1964 cominciava la costruzione della prima autostrada. Nel 1950, le autorità jugoslave, con l’aiuto dell’esercito, inauguravano il cantiere dell’autostrada “Fratellanza e Unità”, portata a compimento nel 1958, che collegava la Slovenia alla Macedonia. In Bulgaria, la prima autostrada cominciava ad essere costruita nel 1973, l’anno in cui in Romania veniva inaugurata quella fra Bucarest e Piteşti. Il caso dell’ex Repubblica Democratica Tedesca è speciale. Aveva ereditato una buona rete di autostrade, ma le autorità comuniste non le hanno riparate in seguito ai danni provocati durante la guerra. Le autostrade est-germane furono utilizzate come vie strategiche per lo spostamento dell’esercito e delle forze di repressione.
Dopo il 1989, in Romania è stata terminata anche la cosiddetta “autostrada del sole” fra Bucarest e Costanza, lunga 260 chilometri. Altri tratti di autostrada, con una lunghezza totale di 300 chilometri, sono stati inaugurati nell’ovest della Romania e collegano le città di Cluj-Napoca, Timişoara e Arad con la confinante Ungheria. (tr.G.P.)