L’architetto Cristofi Cerchez
Iniziato alla fine del XIX secolo dall'architetto Ion Mincu, lo stile neoromeno o nazionale abbinava elementi dell'architettura contadina e dello stile Brancoveanu.
Christine Leșcu, 03.02.2022, 11:40
Iniziato alla fine del XIX secolo dall’architetto Ion Mincu, lo stile neoromeno o nazionale abbinava elementi dell’architettura contadina e dello stile Brancoveanu in una nuova combinazione che è stata rapidamente adottata e adattata dalla maggior parte degli architetti che hanno creato all’inizio del Novecento. Bucarest, in particolare, ma anche molte altre città dell’ex Principato della Valacchia, sono ancora una testimonianza del modo in cui lo stile nazionale si è esteso. Uno dei principali esponenti fu l’architetto Cristofi Cerchez, la cui biografia è dettagliata dallo storico d’arte Oana Marinache.
Cristofi Cerchez – all’anagrafe Hristea – nacque a luglio 1872 in una famiglia estremamente numerosa. Sembra che fossero 18 figli, ma purtroppo molto morirono a causa delle malattie e delle difficili condizioni di vita nell’Ottocento, cosicchè solo tre maschi e tre femmine raggiunsero l’età adulta. Tuttavia, la famiglia disponeva di mezzi finanziari. Il padre amministrava proprietà dei grandi boiardi e la famiglia viaggiò molto. In sostanza, Cristofi ebbe l’opportunità fin dall’adolescenza di ispirarsi alle città che aveva visitato, ai luoghi con architettura vernacolare. Inizialmente frequentò la Scuola Strade e Ponti nel nostro Paese, che, a quel tempo, era l’unica di istruzione tecnica. Successivamente, ricevette una borsa di studio privata dalla vedova del chirurgo Turnescu e partì per Milano, dove ebbe la possibilità di frequentare il Politecnico per specializzarsi presso il dipartimento di architettura civile. Si cimentò anche dal punto di vista artistico, tanto che lì, a Milano, trovò tutte le premesse per la sua formazione e successiva attività. Seguì un percorso formativo completamente diverso da quello dei suoi colleghi. La stragrande maggioranza dei giovani romeni frequentava la Scuola di Belle Arti di Parigi, ma Cerchez fu influenzato fin dall’inizio dall’architetto Ion Mincu, il padre dello stile neo-romeno. Nonostante la differenza di 20 anni tra loro, Cristofi Cerchez seguì la costruzione della Scuola Centrale per Ragazze a Bucarest e le sue prime opere, le sue prime creazioni furono in stile neoromeno, molto vicino a quello di Mincu, spiega Oana Marinache.
Cristofi Cerchez è oggi considerato uno dei principali esponenti dello stile nazionale nelle città di provincia, dando il tono all’architettura specifica dei borghi ottocenteschi, dominati dalla classe media dei mercanti. Alcuni erano clienti di Cerchez e le loro case sono ancora in piedi oggi, come apprendiamo da Oana Marinache.
Dal punto di vista professionale, Cristofi Cerchez si distinse dapprima nelle città in cui aveva studiato o lavorato: Câmpulung Muscel, Alexandria, ma anche Costanza, dove per un tempo fu attivo nel servizio tecnico del Comune. Fu solo nel 1904-1905 che fu presente a Bucarest con uno dei lavori più importanti della sua carriera e una delle ville più famose della Capitale, quella del medico Nicolae Minovici ossia la Villa a sonagli. Un lavoro che, in effetti, gli aprì la possibilità di partecipare in seguito costantemente alle opere di architettura sanitaria. A Cerchez dobbiamo la sede della Società di Pronto Soccorso, che si trovava in riva al fiume Dâmbovița. Purtroppo, l’edificio fu bombardato durante la seconda guerra mondiale e oggi non lo vediamo più. Progettò anche i laboratori dell’Istituto di Medicina Legale, di cui i fratelli Minovici furono molto attivi come direttori. Ma ci sono anche altri edifici. Vorrei citare, ad esempio, la nota Clinica di ostetricia Polizu di Bucarest, che potremmo anche integrare in questo programma di architettura ospedaliera, aggiunge Oana Marinache.
L’architetto Cerchez ha lasciato la sua impronta anche nella zona montana e subcarpatica. A Vălenii de Munte, Cristofi Cerchez fu attivo verso la fine della sua carriera. Subito dopo il grande terremoto del 1940, si impegnò nel restauro di alcuni edifici religiosi, delle chiese colpite dal sisma, ma fu chiamato anche a progettare anche la sede della Banca commerciale di Văleni e la casa del suo direttore. Questo accadde tra il 1941 e il 1942. In pratica, la sua attività durò dalla fine dell’800 fino al 1945. (…) Sembra che non abbia lavorato negli ultimi dieci anni della sua vita. Si ritirò dall’attività e subì parecchi disagi e difficoltà finanziarie, perdendo la sua proprietà a causa della nazionalizzazione. Ma comunque lascia una carriera di oltre 45 anni, conclude Oana Marinache.
L’architetto Cristofi Cerchez si è spento il 15 gennaio 1955.