La via Brezoianu di Bucarest
Una delle vecchie strade importanti di Bucarest è la via Brezoianu. Inizia dal centro storico di Bucarest e si interseca con il primo viale della capitale – il viale Elisabetta di oggi -, passa accanto al parco Cișmigiu e si stende parallelamente a Calea Victoriei.
Christine Leșcu, 25.06.2024, 17:35
Una delle vecchie strade importanti di Bucarest è la via Brezoianu. Inizia dal centro storico di Bucarest e si interseca con il primo viale della capitale – il viale Elisabetta di oggi -, passa accanto al parco Cișmigiu e si stende parallelamente a Calea Victoriei, essendo anche una delle strade meglio conservate dal punto di vista storico e architettonico. La sua storia iniziò nel XVII secolo e colui che diede il nome della baraccopoli formatasi nella zona fu il boiardo Pătrașcu Brezoianu che ricevette nel 1703 dal principe Constantin Brâncoveanu un terreno per costruire delle case proprio in quella zona. Verso la metà del XIX secolo, la zona cominciò a modernizzarsi con la bonifica delle paludi dove venne allestito il giardino pubblico o il parco Cișmigiu.
Tuttavia, il boiardo fondatore fu dimenticato e il suo nome confuso con quello dell’attore Iancu Brezeanu, come ci ha spiegato Oana Marinache, storica dell’arte: È uno degli errori che si fanno spesso nel nomenclatore stradale. Probabilmente, lungo il tempo, si è sovrapposto il ricordo di molte personalità e così si è creato questo errore. Si tratta, in primo luogo, di un attore, Ion (Iancu) Brezeanu, e di un’altra personalità della nostra cultura, un insegnante, un riformatore del sistema di insegnamento che si chiamava Ion Brezoianu. E per complicare la storia, ricorderei, infatti, il vero personaggio, Pătrașcu Brezoianu, che fece ricostruire all’inizio del XVIII secolo la chiesa che avrebbe recato poi il suo nome. Quindi, se le due persone menzionate prima, l’attore e il riformatore, non avevano necessariamente una casa nella zona, colui che avrebbe dovuto veramente dare il nome di questa strada è il boiardo Pătrașcu Brezoianu. Lui fece costruire il luogo di culto, che si trovava molto vicino alla sede di oggi di Sala Palatului. La sistematizzazione e i bombardamenti della zona hanno distrutto la chiesa. In generale, queste vecchie baraccopoli del centro città si formavano su terreni concessi in affitto a lungo termine nei pressi di un luogo di culto. Qui sappiamo che c’era stata una chiesa in legno che è scomparsa nel periodo incerto compreso tra il XVII e il XVIII secolo ed è stata poi rifatta in pietra nel 1710. La chiesa è resistita fino verso il 1959, fino all’epoca comunista, però ha superato il grande terremoto del 1940 e i bombardamenti del 1944, quindi comunque non sarebbe stata più in buone condizioni.
A differenza del luogo di culto attorno al quale venne costruita la baraccopoli, molti edifici di patrimonio importanti sono sopravvissuti fino ad oggi. Uno di questi è il Palazzo Vama Poștei (Dogana della Posta), che si trova sulla via Lipscani proprio dove comincia la via Brezoianu, edificio concepito dall’architetto Statie Ciortan. Poi il Palazzo Universul, sede dell’omonimo quotidiano, progettato da Paul Smărăndescu, che si trova all’incrocio con un’altra strada piena di redazioni di giornali. Questi edifici e altri sono sopravvissuti, sebbene l’infrastruttura del luogo sia stata sempre problematica, sottolinea Oana Marinache: Essendo una strada abbastanza lunga, parallela con il Ponte di Mogoșoaia o Calea Victoriei di oggi, abitata da grandi personalità delle famiglie aristocratiche, piena di monumenti architettonici risalenti alla metà del XIX secolo, l’interesse delle autorità è stato sempre di modernizzare, rifare, mettere piastrelle, raddrizzare. Continua ad avere alcuni leggeri dislivelli e, in varie epoche, partiva dalla via Lipscani (dal centro storico) e, ovviamente, arrivava fino alla strada che reca il nome del principe Știrbei Vodă. Un problema della zona legato al giardino pubblico di Cișmigiu e alla vecchia palude che c’era là, è quello delle inondazioni, dei brutti odori, delle fughe d’acqua nei seminterrati e degli straripamenti. Si sono conservati persino lettere di quell’epoca, degli abitanti di spicco guidati dal pittore Tătărăscu, la cui casa si trovava vicino alla via Brezoianu. Anche lui era una voce importante nella comunità e prendeva sempre l’iniziativa, pregando le autorità a trovare una soluzione per livellare o raddrizzare la pendenza della strada e di porre fine alle inondazioni che portavano non solo brutti odori, ma anche malattie.
Oggi, questi problemi sono scomparsi e le tracce del passato si conservano bene sulla via Brezoianu, nelle vicinanze del Circolo Militare Nazionale, della pasticceria Capșa e dell’ex Palazzo Reale, attualmente sede del Museo Nazionale d’Arte della Romania.