La tenuta storica Brukenthal di Avrig
Giurista sassone e governatore della Transilvania, il barone Samuel von Brukenthal visse tra il 1721 e il 1803. E' conosciuto come proprietario del palazzo di Sibiu, che ospita il primo museo pubblico d'arte nel sud-est europeo.
Christine Leșcu, 25.10.2019, 10:24
Giurista sassone e governatore della Transilvania, il barone Samuel von Brukenthal visse tra il 1721 e il 1803. E’ conosciuto come proprietario del palazzo di Sibiu, che ospita il primo museo pubblico d’arte nel sud-est europeo e tra i primi sul continente. D’altronde, la vasta collezione del barone costituì il nucleo del patrimonio museale del Palazzo Brukenthal. C’è un altro palazzo Brukenthal, meno famoso, ma altrettanto importante dal punto di vista storico e architettonico: la residenza estiva del barone di Avrig. Situata a 26 chilometri da Sibiu, la città di Avrig si trova ai piedi dei monti Fagaras, sulla valle del fiume Olt. Luogo di nascita di Gheorghe Lazar, fondatore dell’insegnamento moderno romeno, Avrig è stata scelta dal barone von Brukenthal per costruire una residenza estiva: una grande e confortevole dimora e un ampio parco-giardino, diventato noto nella storia come Eden transilvano o Fontana del benessere.
Il barone e la sua famiglia vi venivano durante l’estate, spiega Corina Combei, responsabile eventi presso il Palazzo Brukenthal di Avrig. I lavori di costruzione iniziarono intorno al 1783 e ci volle del tempo per il completamento sia del parco che dell’edificio. Stiamo parlando di un’area che si stende su 15,5 ettari. Tutto corrisponde alle esigenze del barocco. La residenza è composta di tre parti: l’edificio principale, noto per la sua architettura unica, affiancato dalle due ali a piano unico. Dal palazzo si apre un’ampia prospettiva verso il parco e il fiume, il parco-giardino sembra estendersi all’infinito. Questa illusione ottica è anche un’idea principale del tardo barocco. Inoltre, una maestosa scala, che ha diversi livelli, lo zampillo d’acqua, le strutture e gli ornamenti disposti geometricamente, i vialetti – tutto porta a questo parco, collocato a 12 metri sotto il livello del palazzo. Verso l’ala orientale del palazzo, su una specie di pendio, è allestito un giardino inglese, che, a differenza di quello francese, è di dimensioni più ristrette ed è attraversato da vialetti serpeggianti, con angoli di riposo in cui, all’epoca, erano incorniciati piccoli oggetti di decorazione specifica. Inizialmente, di fronte all’aranciera, si trovavano il giardino olandese dove, al tempo del barone, venivano coltivati ortaggi e frutta, ma anche molte piante esotiche. È noto che il barone portò, per la prima volta in Transilvania, ananas, limone, caffè e noce moscata. Un’altra caratteristica di questo parco era che integrava anche una fattoria con un allevamento di bestiame. Aveva sia orti e alberi da frutto, sia bestiame, per dare autonomia economica all’intero palazzo, spiega Corina Combei.
Nel corso dei secoli, il Palazzo Avrig ha subito vari cambiamenti, soprattutto nell’architettura interna, quando l’intero edificio è stato trasformato in sanatorio. L’aspetto esterno, tuttavia, è rimasto immutato dai tempi di Samuel von Brukenthal. Ne è un’esempio l’aranciera in cui si trovano ancora elementi decorativi risalenti ai tempi del barone, aggiunge Corina Combei. Lo stile barocco è stato preservato dal 1908 il più a lungo possibile. Fondamentalmente, non sono state apportate modifiche in grado di intaccare sullo stile architettonico. Durante il periodo comunista, il palazzo ha ospitato un sanatorio e un reparto maternità, quindi le stanze furono adattate a queste necessità. Ma dopo il 1990, il complesso è tornato al concetto originale, vale a dire quello storico. Manteniamo lo stile del tardo barocco, anche nel caso dei giardini, e cerchiamo di preservare il più possibile la storia del posto e la visione di Brukenthal in tal senso, ha detto ancora Corina Combei.
Nazionalizzata interamente dal regime comunista, la tenuta è gestita dal 1990, in seguito alla restituzione, dalla Fondazione Samuel von Brukenthal, rappresentante del Consiglio della Chiesa Evangelica di Avrig. Attualmente necessita di un rapido restauro, con l’auspicio di diventare un centro di cultura, educazione e l’arte paesaggistica.