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La tenuta Brătianu di Florica

Collocata a un centinaio di chilometri a nord-ovest di Bucarest, la tenuta di Florica è una delle più note proprietà del genere in Romania, grazie alla personalità dei suoi fondatori.

La tenuta Brătianu di Florica
La tenuta Brătianu di Florica

, 07.10.2021, 15:44

Collocata a un centinaio di chilometri a nord-ovest di Bucarest, la tenuta di Florica è una delle più note proprietà del genere in Romania, grazie alla personalità dei suoi fondatori. Si tratta dell’illustre famiglia dei Brătianu, che per due generazioni ha partecipato attivamente alla formazione della Romania moderna. Ion C. Brătianu e il fratello Dumitru fecero parte della generazione della Rivoluzione del 1848, contribuendo anche all’Unione della Moldavia con la Valacchia nel 1859. I loro figli, Ion I.C., Dinu e Vintilă, rappresentarono la generazione del 1918, sinonima con la nascita della Grande Romania. Lo storico Narcis-Dorin Ion ha documentato la storia della tenuta di Florica, fondata da Dincă Brătianu, il padre del futuro grande politico Ion C. Brătianu, che ereditò i possedimenti Florica e Samburesti, dopo di che acquistò anche il vigneto adiacente, noto come Floreasca, di cui si occupò fino alla morte.

Ion C. Brătianu costruì una prima casa a Florica nel 1858, evocata così dal suo nipote, il poeta Ion Pillat, nel 1943: Dove un tempo sorgeva la vecchia cantina del vigneto Brancoveanu, un appezzamento di terreno che in seguito fu di proprietà di Dincă Bratianu, suo figlio, Ion C., fece costruire una semplice casa di vignaiolo a due piani, che all’epoca aveva anche una terrazza aperta. Quella vecchia casa di Florica, dove ho passato anche parte della mia infanzia, aveva qualcosa di tranquillo e di tradizionale, qualcosa che non è mai sparito dalla mia anima.

Inizialmente la casa era un modesto alloggio in mezzo alla vigna. Da un trilocale e da una cantina, nel tempo, Ion C. Brătianu costruì un palazzo e una terrazza. Nell’agosto del 1865, la casa di Florica aveva dieci stanze, ma il proprietario era ben consapevole del fatto che gli alloggi non fornivano ancora le comodità che avrebbe voluto per la sua famiglia con molti figli, tutti residenti a Bucarest. Nel 1877 fu inaugurata la stazione ferroviaria di Florica, quindi viaggiare dalla capitale Bucarest divenne molto più facile. In una lettera che inviò a sua moglie, Pia, nel 1871, Brătianu descrisse la casa di Florica come segue: ‘Poi mi sono calmato e mi sono seduto nel salotto più piccolo. La stanza mi sembra grande. Dal salottino, quando guardo il salotto grande, mi sembra di essere da qualche parte nei palazzi della Germania che, essendo deserti, apparivano come i più spaziosi che avessi mai visto, aggiunge lo storico Narcis-Dorin Ion.

Ogni volta che andava per brevi vacanze a Florica, Brătianu amava stare da solo, con i suoi pensieri e con la passione che aveva per la vigna e il bestiame. Nel 1869, confessò alla moglie cosa significava per lui quel luogo: La pura dolcezza di una casa, perché è solo qui che mi sento a casa nostra. A Bucarest, nonostante tutte le comodità che abbiamo, mi sento come se fossi in un buon albergo, ma niente di più. Finché ha vissuto, la casa ebbe uno stile austero, imposto dal suo gusto semplice. Verso la fine della sua vita, suo figlio, Ionel, ingegnere appassionato di costruzioni, trovò davvero difficile convincerlo a fare dei cambiamenti.

I grandi cambiamenti avvennero nel 1905-1912 e nel 1924-1925, seguendo i piani dell’architetto Petre Antonescu. Fino ad oggi, grazie alla loro sontuosa decorazione interna, le biblioteche impressionano ancora i visitatori. Gli inizi della biblioteca di Florica sono legati sempre a Ion C. Brătianu, che acquistò i primi libri da Parigi. Fu sempre lui a elaborare il primo catalogo di quella ricca biblioteca, che includeva con orgoglio copie provenienti dalle biblioteche dei suoi amici della politica, C.A. Rosetti, Cezar Bolliac, Alexandru Papiu-Ilarian, nonché del fratello Dumitru Brătianu, spiega ancora lo storico. Ion C. Brătianu allestì anche un parco, che chiamò Giardini di Semiramide, poiché amava tanto anche piantare degli alberi. Oltre alla casa, al vigneto e al parco, nella tenuta, Ion C. Brătianu creò anche una fattoria e fece costruire una chiesa, dove venne sepolto nel 1891, accanto alla sua primogenita Florica, morta alla tenera età di 3 anni. Quattro dei suoi otto figli si sposarono alla tenuta: Sabina, Maria, Vintila e Tatiana. Il luogo fu visitato da molte personalità dell’epoca, tra cui il re Carlo I, la consorte Elisabetta e il principe ereditario e futuro re Ferdinando I.

Piuttosto eloquente per la modestia in cui viveva il politico più importante della fine del XIX secolo sono la stanza sua e quella di sua moglie, tenute in ottime condizioni, anche a seguito dei lavori di ristrutturazione e ampliamento della villa avviati da Ionel Brătianu. Per il figlio maggiore, così appassionato dello studio della storia, quelle stanze avevano già un valore storico, e venivano presentate agli ospiti illustri del palazzo come una sorta di museo di famiglia, cosa che i contemporanei tenevano in grande considerazione. La stanza di papà era rimasta intatta come monumento storico, nell’armadio sono stati sistemati i vestiti che aveva indossato per l’ultima volta, così come la sua divisa da Junker e l’abito di fidanzamento della mamma. Il suo bagno, per quanto semplice fosse, era rimasto intatto. Il culto di Ionel nei confronti di papà era stato così intransigente’, ricordava la figlia, Sabina Cantacuzino, conclude lo storico Narcis-Dorin Ion.

La tenuta Florica è oggi un’eredità della Romania, in ugual misura destinazione turistica e viaggio nella memoria.

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