La fortezza di Rupea
I coloni sassoni, arrivati in Transilvania nel XIIesimo, secolo fondarono le prime città dell'odierna Romania all'interno dell'arco dei Carpazi, tra cui Rupea.
România Internațional, 16.09.2013, 17:57
Iniziamo il nostro giro per la Romania, con una sosta alla fortezza di Rupea. Arrivati sul territorio della Transilvania, nel centro di Romania, nel XIIesimo secolo e stabilitisi qui in seguito alle migrazioni dovute alle crociate, i coloni tedeschi vi hanno fondato varie comunità. Grazie alla loro laboriosità e al talento per i vari mestieri, ma anche per l’agricoltura, godendo anche di certi privilegi concessi dai re ungheresi, i coloni tedeschi, chiamati sassoni” sul territorio romeno, hanno contribuito allo sviluppo rurale e urbano della zona. Loro hanno fondato le prime città dell’odierna Romania, all’interno dell’arco dei Monti Carpazi. I sassoni erano organizzati in sette unità amministrative con capoluoghi nelle città di Sibiu, Brasov, Medias, Bistrita, Sighisoara, Sebes e Rupea. Queste citadelle fortificate, grazie alla loro architettura e al loro ruolo sono rimaste fino ad oggi un simbolo della Transilvania. Il loro nucleo era la chiesa fortificata, con un doppio ruolo: religioso e difensivo. Chiese fortificate si trovano, d’altronde, in quasi tutti i villaggi e in tutte le città sassoni, non solo nelle sette già menzionate.
Punto di passaggio dalla Valle dell’Olt verso la Valle delle Tarnave, a metà distanza tra le città di Brasov e Sighisoara, la fortezza di Rupea sorge su una collina di roccia basaltica. Dal basalto trae anche il nome. I romani ci costruirono un castro chiamato Rupes”, dal nome della roccia. Rupes” è diventato in romeno Rupea”. Prima dei romani, sembra che qui ci fosse anche una fortezza dacica, una dava”.
La Fortezza di Rupea era chiamata prima, Castrum Kuholom, con riferimento alla roccia di basalto. Come posizione geografica si trovava al crocevia tra Moldavia, Valacchia e Transilvania. Era un complesso militare transilvano sito sul colle di Cohalm, attestato dal punto di vista documentario per la prima volta, nel 1324. All’epoca era un posto di rifugio dei sassoni che in quell’anno si erano ribellati contro il re ungherese Carlo Roberto di Angiò. La città occupò una posizione strategica e si sviluppò in varie tappe. È formata da tre complessi archittetonici: la fortezza alta, quella iniziale, costruita nel periodo dei secoli XIII-mo e XIVesimo, la fortezza centrale, costruita nel XVesimo secolo e ampliata nel XVIesimo secolo e quella bassa, realizzata nel XVIIesimo secolo”, racconta il sindaco di Rupea, Flavius Dumitrescu.
Sempre nella fortezza avevano la sede 12 corporazioni artigianali.
Nella prima tappa c’era un castro reale, e nel 1420, fu ridata alla comunità come rifugio per la popolazione della zona, di fronte agli assedi dell’epoca. In tempi di pace era sede delle guardie e capoluogo di una delle sette unità amministrative sassoni. La fortezza aveva molte torri e bastioni di guardia che servirono alle diverse corporazioni artigianali della zona, come lo dimostra, d’altronde, anche il nome delle torri: Torre delle Guardie, Torre dei Tessitori, Torre dei Servi. Nel 1420, fu ridata alla comunità come fortezza difensiva e funzionò cosi’ fino al Settecento”, racconta sempre il sindaco Flavius Dumitrescu.
Nel 1688 gli austriaci hanno installato qui una loro guarnigione e durante una epidemia di peste all’inizio del XVIIIesimo secolo, qui si rifugiarono coloro che si erano salvati dalla malattia. Il primo restauro di Rupea avenne negli anni ’50 e l’ultimo al 2000.
”Abbiamo inoltrato allUE varie domande di finanziamento. Due volte siamo rifiutati, ma alla fine, il finanziamento è stato approvato. I lavori effettivi sono cominciati ai primi del 2011 e quest’anno, il 15 giugno, abbiamo inaugurato la nuova fortezza di Rupea” , ha precisato il sindaco Flavius Dumitrescu.
Dalla riapertura finora, Rupea è stata visitata da 26 mila persone. È una prova che l’eredità dei sassoni transilvani interessa le attuali generazioni.