La Chiesa Evangelica di Bistrita
Citata nei documenti nel 1241, la città di Bistrita aveva cominciato a svilupparsi già un secolo prima, con l'arrivo dei coloni sassoni che vi fondarono uno stabilimento urbano, secondo il modello medioevale occidentale.
Christine Leșcu, 26.07.2018, 13:54
Citata nei documenti nel 1241, la città di Bistrita aveva cominciato a svilupparsi già un secolo prima, con l’arrivo dei coloni sassoni che vi fondarono uno stabilimento urbano, secondo il modello medioevale occidentale. Lungo il tempo, diventò uno dei sette borghi sassoni della Transilvania – Siebenburgen. Come quasi tutti i borghi medioevali della zona, anche Bistrita si sviluppò attorno ad una chiesa, all’inizio cattolica e poi riformata, come spiega lo storico dell’arte Vasile Duda.
La chiesa cattolica iniziale era consacrata a San Nicola. Nel 1543, col passaggio dei sassoni alla Riforma, diventò evangelica, come la chiamiamo a tutt’oggi. Di conseguenza, la storia della chiesa percorse diverse tappe di costruzione. All’inizio era una basilica ad una navata centrale e due laterali e due torri sulla facciata occidentale. Però, alla fine del XV secolo, acquisì un aspetto molto più imponente, avvicinandosi al gotico attraverso gli intagli in pietra. Verso il 1560-1563, grazie all’artigiano italiano Pietro Italo di Lugano, l’imponente edificio gotico venne arricchito di elementi rinascimentali. Il risultato finale fu una chiesa dalla struttura gotica che abbina ottimamente anche questi elementi rinascimentali, spiega Vasile Duda.
Nell’impressionate architettura della Chiesa Evangelica di Bistrita, spicca la torre di 76 metri, ritenuta la più alta torre in pietra di una chiesa della Transilvania. Una bella leggenda ricorda la rivalità con le altre città della Transilvania, in particolare con Sibiu, che auspicava, a sua volta, di avere delle torri alte. Un’altra leggeda narra che anche gli abitanti di Medias hanno tentato di costruire una torre più alta. Però, nel momento in cui vennero a misurare con lo spago l’altezza di quella di Bistrita, gli abitanti di questa città, d’altronde gente ospitale, riuscirono a tagliarlo e, quindi accorciarlo, affinchè la loro torre rimanesse la più alta. E, in verità, la torre di Bistrita è più alta rispetto a quelle di Sibiu e Medias. Persino la celebre Torre dell’orologio di Sighisoara non è molto più alta rispetto a quella di Bistrita. Lo stesso vale per quella della Chiesa Nera di Brasov, la più grande chiesa medioevale della Transilvania, aggiunge lo storico dell’arte.
Oltre alla torre, l’unicità della Chiesa Evangelica di Bistrita deriva anche dal fatto che conserva all’interno arredi di centinaia di anni. Come riferimento, va ricordato il cosidetto banco di Mastro Antonio, realizzato e firmato nel 1508. Un altro banco firmato è quello del maestro Johannes Begler, sul quale lui stesso ha scritto Johannes Begler fecit. Un bellissimo stallo rinascimentale con intagli, rassomigliante a pezzi di arredamento fatti in Francia, il che indica anche gli strettissimi rapporti tra terre lontane attraverso gli artigiani o i conventi, spiega ancora Vasile Duda.
Oltre agli arredi, le bandiere delle corporazioni issate nella chiesa sono un altro elemento di patrimonio. Furono rinnovati nel 1852, però i simboli tradizionali furono mantenuti, pari ai seggi dello stallo riservati alle corporazioni di Bistrita, a seconda della loro importanza nella comunità: la più rilevante era la più vicina all’altare. Restaurata di recente, in seguito all’incendio del 2008 che ha distrutto i campanili, le campane e l’orologio, la Chiesa Evangelica di Bistrita, oltre all’essere un simbolo della città, è ridiventata anche un’attrattiva turistica e culturale.