Il Trofeo di Traiano ad Adamclisi
L'antichità romana glorificava i suoi vincitori con titoli, celebrazioni e monumenti pubblici. Uno di questi monumenti è il Trofeo di Traiano o Tropaeum Traiani in latino, eretto ad Adamclisi, nella regione della Dobrugia, nel sud-est della Romania.
Steliu Lambru, 18.03.2020, 09:06
L’antichità romana glorificava i suoi vincitori con titoli, celebrazioni e monumenti pubblici. Uno di questi monumenti è il Trofeo di Traiano o Tropaeum Traiani in latino, eretto ad Adamclisi, nella regione della Dobrugia, nel sud-est della Romania. Era l’omaggio reso dal Senato e dal popolo romano all’imperatore Traiano per la sua vittoria nella prima campagna dacica, quella degli anni 101-102. Il Tropaeum Traiani è oggi considerato uno dei più grandi ed emblematici monumenti antichi della Romania. In effetti, è l’elemento centrale di un intero complesso. Quello che possiamo vedere oggi è una ricostruzione sotto la supervisione di archeologi, completata nel 1977.
I primi scavi ad Adamclisi iniziarono nel 1882, quattro anni dopo che la Romania ricevette la Dobrugia in seguito alla guerra romeno-russa-turca del 1877-1878. Fu Grigore Tocilescu, fondatore della scuola romena di archeologia, ad avviare le campagne di scavi e ricerca che si svolsero nei successivi cent’anni. Il monumento centrale è una basamento cilindrico con un diametro di 40 metri, con gradini circolari. Sopra il basamento è collocato un tetto troncoconico con fregi a forma di squame. Dal centro del basamento si erge una struttura esagonale. In cima si torva il trofeo, un legionario romano con quattro scudi, alto quasi 11 metri. Alla base del trofeo ci sono due gruppi statuari raffiguranti tre prigionieri Daci. L’altezza dell’intero monumento è all’incirca uguale al diametro di base di 40 metri.
L’archeologo Alexandru Barnea, che ha condotto gli scavi nel sito archeologico di Adamclisi, ci ha fornito maggiori dettagli. Il monumento di Adamclisi fa parte, infatti, di un complesso collocato sulla collina circostante l’odierno villaggio ed è di gran lunga il più imponente e più conosciuto da tutti. Ci sono altri due importanti monumenti nelle vicinanze e i ruderi di una città. Vicino al monumento trionfale si trova un tumulo, la tomba di un comandante di cui non conosciamo il nome. Un po’ più avanti, a poche centinaia di metri di distanza, si trovano i ruderi di un altare funerario in memoria dei caduti nella battaglia svoltasi in questa regione. Si tratta dei combattimenti tra i daci e i romani svoltisi nei pressi dell’odierno villaggio, sull’altopiano dove oggi si trova il monumento, ma anche nelle vicinanze. Fu nel 102, alla fine della cosiddetta prima Guerra dacica, quando i daci stessi tentarono di attaccare i romani nella loro stessa provincia, spiega l’archeologo.
La presenza romana nel Basso Danubio fu consolidata un secolo e mezzo prima delle guerre daciche contro i romani. Alexandru Barnea sottolinea che la provincia della Mesia Inferiore, l’antico nome di Dobrugia, era parte integrante della civiltà e cultura romana. Se guardiamo una mappa storica, vediamo che Dobrugia era nell’Impero Romano, vale a dire faceva parte della provincia dell’impero chiamata Mesia Inferiore. In questa provincia, l’organizzazione romana esisteva già, c’era un esercito romano, quindi l’amministrazione romana funzionava. In quel drammatico momento per i Daci, il re Decebalo e i suoi alleati germanici attaccarono i romani sul loro territorio, tentando una diversione nell’inverno 102. Attaccati a sorpresa, i romani resistettero fermamente. Subirono numerose perdite, ma si ripresero gradualmente. Le truppe inviate lì sconfissero l’alleanza daco-germanica di Decebalo. A seguito di queste battaglie, l’imperatore Traiano stesso decise di erigere un monumento in memoria di questa tragica battagli, spiega ancora Alexandru Barnea.
Il complesso che includeva il monumento comprendeva anche un altare funerario, sulle cui pareti erano incisi i nomi dei circa 3.800 soldati romani caduti nella battaglia di Adamclisi. C’è anche un mausoleo a tre mura concentriche in cui fu seppellito il comandante romano, che, a costo della sua vita, svolse il ruolo decisivo nella vittoria romana nel 102. Alexandru Barnea spiega anche interpretazioni date al monumento.
Eretto, a quanto pare, secondo il progetto del famoso architetto Apollodoro di Damasco, fu inaugurato nel 109. Qualche anno dopo, quando la pace ormai regnava anche lì, nella regione del Basso Danubio e in Dacia, che divenne una provincia romana, nel 113 a Roma veniva inaugurata la Colonna Traiana. Il monumento di Adamclisi e la Colonna sono, per così dire, i due documenti di nascita del popolo romeno, in originale e duplicato. In effetti, molti storici hanno definito così i due monumenti. Le ricerche sul Trofeo di Traiano, il tumulo e l’altare funebre si sono concluse molto tempo fa, non c’è tanto da dire sulla parte dell’interpretazione archeologica. Ma c’è ancora molto da dire sull’interpretazione artistica e forse anche sull’interpretazione storica delle rappresentazioni sul monumento trionfale, conclude l’archeologo Alexandru Barnea.
Ad Adamclisi, c’è anche una cittadella romana fondata dall’imperatore Traiano sul sito dell’antico stabilimento geto-dacico. Una basilica conservata in situ completa il retaggio di quasi 2000 anni fa.