Il trasmettitore radio di Bod
Radio Romania trasmette ininterrottamente dal 1928, essendo il più costante fornitore di informazioni e il testimone più attivo dei grandi eventi che hanno segnato la storia della Romania nel XX secolo.
Steliu Lambru, 09.03.2022, 13:06
Radio Romania trasmette ininterrottamente dal 1928, essendo il più costante fornitore di informazioni e il testimone più attivo dei grandi eventi che hanno segnato la storia della Romania nel XX secolo. Il primo trasmettitore è stato naturalmente costruito a Bucarest. Ma, per coprire l’intero territorio nazionale, era necessario sviluppare sistematicamente la rete dei trasmettitori, il che venne messo in pratica negli anni ’30. L’antenna installata nel comune di Bod, in provincia di Braşov, nella Romania centrale, fu tra le più importanti del paese. Oggi il comune è formato dal villaggio di Bod e dall’omonimo insediamento, situato a 10 km a nord della città di Brașov. Ha circa 4.000 abitanti, di cui l’84% sono di etnia romena, l’8% ungheresi e l’1% tedeschi. Il nome del paese fu citato per la prima volta nei documenti ufficiali nel 1211, anno dell’insediamento nella regione dei Sassoni originari del territorio compreso tra il Reno e la Mosella. Nel 1241 il villaggio fu bruciato dai tartari, in effetti il nome tedesco Brenndorf significa Il villaggio bruciato. Nel 1889 fu eretto uno zuccherificio a Bod, dove comparve anche la colonia, ovvero gli alloggi costruiti per gli operai. Fu nella colonia di Bod che lo Stato romeno installò, tra il 1933 e il 1934, il trasmettitore ad onde lunghe e la frequenza di 153 KHz, che è ancora in funzione ed è inoltre l’unico di questo tipo in Romania. Dopo il 23 agosto 1944, quando la Romania si unì alla coalizione delle Nazioni Unite, gli eserciti romeno e tedesco si scontrarono a Bod.
Negli anni ’90, il Centro di Storia Orale della Radiodiffusione Romena ha documentato la storia del trasmettitore di Bod attraverso interviste a persone coinvolte nella sua costruzione, tra cui il fabbro Gheorghe Crisbășanu. Nel 1934 fui assunto alla stazione radiotrasmittente di Bod. Lì ho installato l’antenna da 20 kW, che doveva funzionare e mantenere la frequenza per la futura stazione da 150 kW. Lì ho lavorato con l’ingegnere Ştiubei, genero dello scrittore Mihail Sadoveanu, con Lică Georgescu come direttore e con l’ingegnere Schnoll, che guidava i lavori. La stazione aveva due pannelli in cui c’erano quattro lampade. Il sistema di raffreddamento era in un’altra stanza dove una pompa faceva circolare l’acqua industriale, raffreddava l’acqua distillata che a sua volta raffreddava il filamento delle lampade. La stazione da 150 kW è stata successivamente installata e messa in funzione, e quella da 20 kW smantellata e trasferita a Chişinău, spiegava Gheorghe Crisbășanu.
L’ingegnere Alexandru Lică Georgescu, ex direttore del trasmettitore Bod, si annoverò tra i partecipanti all’inaugurazione. La notte in cui il trasmettitore radio avrebbe dovuto iniziare a funzionare ufficialmente, ero a Bucarest, in una riunione del Consiglio di amministrazione, che stava analizzando il funzionamento delle antenne dei relè. Tra i partecipanti c’era un certo Dicem, grande scienziato della ditta Marconi, venuto a Bucarest per la consegna dell’impianto. E Dicem disse: Lo mettiamo in funzione a patto che ci sia il signor Lică Georgescu. Ora, lì, sul posto, c’era l’ingegnere che da un anno controllava il trasmettitore, per le prove, per le emissioni e per la garanzia. Quindi mi è stata data una macchina e sono partito per Bod verso mezzanotte. Lì, l’installazione ha funzionato, ma senza trasmettere nulla. Una volta lì, ho stabilito il collegamento con lo studio e ho lanciato le trasmissioni ufficiali. È stata una grande soddisfazione personale, ricordava l’ingegnere.
Gheorghe Cristoloveanu, che ha lavorato a Bod, ricordava la squadra e i rapporti interpersonali cambiati dopo l’ascesa al potere dei comunisti e l’introduzione della censura. Tutti andavano perfettamente d’accordo, vi dico la verità. Più tardi, nel 1949-50, quando i comunisti presero il potere, fu più difficile, perché dovevamo stare molto attenti a quello che dicevamo. Rimasi a Bod perché non avevo uno stipendio troppo generoso. Avevo combattuto sul fronte ed ero stato insignito di tutte le decorazioni possibili, compresa la Croce di ferro e l’ordine Mihai Viteazul, e quindi avevo paura di finire nei guai. Ecco perché ero più chiuso, più remissivo. I nostri rapporti erano abbastanza buoni, avevamo, ad esempio, un club alla Casa degli Ingegneri, dove ci incontravamo di tanto in tanto per giocare a ping pong, per discutere. Non posso dire che sia stato un periodo difficile. Eravamo circa 50-60 dipendenti, ci conoscevamo tutti e andavamo d’accordo. Sapevamo davanti a chi era necessario tacere o stare attenti alle parole, ricordava anche Gheorghe Cristoloveanu.
Il trasmettitore radio a onde lunghe di Bod è in funzione da 87 anni. È un veterano della trasmissione sulle onde hertziane, in competizione con FM e Internet.