Il retaggio sassone in Romania
I sassoni sono una popolazione di origine tedesca, che hanno colonizzato zone importanti al centro della Romania, in Transilvania, fin dal XII secolo.
Monica Chiorpec, 01.10.2013, 15:28
I sassoni sono una popolazione di origine tedesca, che hanno colonizzato zone importanti al centro della Romania, in Transilvania, fin dal XII secolo.
Ricevendo sin dall’inizio privilegi significativi dai re ungheresi, i sassoni hanno recato un contributo sostanziale allo sviluppo della vita economica e culturale della zona, insediandosi prevalentemente nelle vicinanze delle fortezze di Sighisoara e Medias, ma anche nell’area di Sibiu e della Contrada di Barsa.
Nel 1222, la Bolla d’Oro dei Sassoni riconfermava ufficialmente i loro privilegi e la padronanza di questi territori. Successivamente, i sassoni hanno iniziato a utilizzare senza restrizioni la terra in cui vivevano, sfruttando sia il suolo che il sottosuolo della Transilvania.
Un po’ più tardi, i sassoni hanno tratto vantaggio del libero scambio commerciale e addirittura del diritto di coniare moneta propria. Dalla seconda metà del XIVesimo secolo, i sassoni si sono organizzati in gilde e hanno ricevuto privilegi amministrativi, giudiziari e religiosi, a patto di attenersi agli obblighi militari e fiscali assunti davanti alla Corona ungherese.
All’inizio, sono esistite sette distretti sassoni, ad Orastie, Sebes, Miercurea, Sibiu, Nochrich, Cincu e Rupea, cui si sono aggiunte ulteriormente Medias, Seica e Sighisoara. Insieme ai distretti di Brasov e Bistrita, hanno formato, nel XV secolo, l’Università Sassone, un’unità amministrativa con potere su tutte le comunità sassoni appartenenti al distretto ungherese.
Nella cultura tradizionale romena, le influenze dei sassoni sono a tutt’oggi visibili in quasi tutta la Transilvania. La specificità è costituita dal loro costante rapporto con la cultura tedesca. Così, l’eredità culturale dei sassoni emerge come un fenomeno speciale, distinto, però in risonanza con l’evoluzione generale del territorio della Transilvania.
Assunta e venuta a conoscenza appena nell’Ottocento, insieme ai movimenti di affermazione dell’identità nazionale, l’influenza dei sassoni nei costumi e nell’arte popolare rappresenta oggi un punto di riferimento culturale molto particolare.
Il Museo ASTRA di Sibiu (città della Romania centrale) ha ospitato l’esposizione intitolata “Il retaggio sassone”, che riunisce oggetti, fotografie e testimonianze sul significato culturale dei sassoni sul territorio romeno.
“Il riferimento all’eredità sassone comprende diversi segmenti che illustrano, da una parte, l’immagine del villagio, con il suo aspetto chiuso, composto da una via principale, lunga e larga, con le strade laterali piccole, il cui punto centrale è formato da una chiesa e una scuola, ubicate spesso in un posto in alto. L’immagine architettonica dei villaggi sassoni rappresenta, oggi, un’eredità importante, caratteristica della Transilvania. Un altro aspetto è presente attraverso le chiese-fortezze, circondate da mura e torri di difesa. Le oltre 150 chiese fortificate risalenti ai secoli XIII-XVI costituiscono, oggi, un’eredità preziosa dei sassoni della Transilvania. La massiccia emigrazione dei sassoni in Germania ha spopolate moltissime località. In gran parte, le chiese evangeliche sono rimaste fuori uso, in mancanza di preti e cittadini. Ogni tanto, solo in alcune chiese viene celebrata la messa”, spiega la museografa Camelia Stefan.
La mostra “L’eredità sassone” è stata completata da testimonianze di persone di origine tedesca, che ricordano con nostalgia tutto ciò che ha significato la cultura dei sassoni per la Transilvania.