Il poeta romeno George Bacovia
Nato a settembre 1881, a Bacău, il poeta, il cui vero nome era George Vasiliu, è morto 76 anni più tardi, a Bucarest, dopo una vita ritirata, segnata dalla malattia e dalla depressione, daltronde ampiamente riflettute nelle sue poesie.
Christine Leșcu, 26.09.2016, 16:48
Il poeta romeno, George Bacovia occupa un posto speciale nella letteratura romena. Ignorato per gran parte della sua vita, Bacovia è stato riscoperto dopo la morte ed ha influenzato intere generazioni di critici e scrittori. Nato 135 anni fa, a settembre 1881, a Bacău, il poeta, il cui vero nome era George Vasiliu, è morto 76 anni più tardi, a Bucarest, dopo una vita ritirata, segnata dalla malattia e dalla depressione, d’altronde ampiamente riflettute nelle sue poesie. Infatti, questo è stato uno dei motivi per cui la critica non ha riconosciuto il valore strettamente estetico della sua opera.
Particolari su come è stato percepito il poeta, dallo storico e critico letterario Vasile Spiridon: A differenza degli altri grandi poeti romeni, il vero valore di Bacovia è stato riconosciuto molto tardi. Il primo libro su di lui è apparso nel 1958, un anno dopo la morte del poeta, in Svizzera, scritto da Svetlana Paleologu-Matta, Bacovia diventando un poeta senza biografia, ma con una bibliografia. E’ stato sfortunato anche durante la vita. Il suo volume di poesie Plumb” / “Piombo” aveva una copertina poco attraente, color piombo, ed è apparso nel 1916, quando la Romania si stava preparando per entrare nella Prima Guerra Mondiale. Un altro volume, Scântei galbene” / “Scintille gialle”, apparve solo dieci anni dopo, presso una casa editrice sull’orlo del fallimento, con una copertina altrettanto poco attraente. Dopo l’insediamento del comunismo, il promotore del realismo socialista A.Toma, il direttore della Casa Editrice dello Stato per la Letteratura e l’Arte, dichiarava in maniera cerimoniosa: Per quanto io sarò vivo, il bicchiere di veleno della poesia di Bacovia non arriverà sulle labbra dei lettori.” In altre parole, non lo avrebbe mai pubblicato presso la rispettiva casa editrice.
Sebbene molto discreto e timido, il poeta non si è potuto nascondere all’infinito e, soprattutto dopo la morte, i critici gli hanno messo varie etichette: simbolista, decadente, post-eminesciano, anti-romantico, anti-sentimentale, avanguardista, impressionista, espressionista, manierista, poeta dell’assurdo, modernista, post-modernista e così via. Tutte queste etichette possono essere in ugual misura confermate e infirmate, e questa è una prova del carattere aperto dell’opera di Bacovia, è del parere il critico e storico letterario Vasile Spiridon: Le caratteristiche delle sue poesie, molto poche, meno di 300, possono essere sintetizzate in parole-chiavi come: la semplicità dei decori, le poche parole utilizzate, la monotonia, la ripetizione, la disarmonia, la cromatica accentuata, il manierismo, il pianto, il grido, la pioggia, il piombo, la tristezza, la solitudine, l’apatia, lo sdoppiamento, il freddo, il narcisismo, il deserto, la notte, ecc. Ci possiamo chiedere se Bacovia rappresenta in alcun modo lo specifico nazionale. Forse sì, dal punto di vista del fatalismo, nella misura in cui è accettato come tratto definitorio del romenismo. Se, per la sua essenza, la nostra poesia ha una componente elegiaca — e ce l’ha — Bacovia fa tornare questa componente allo stato iniziale di lamento e di canto funebre, avendo alla base la ballata popolare Mioriţa”. D’altronde, pure il grande poeta Nichita Stănescu considerava Bacovia un poeta nazionale sulla base della Mioriţa”.
La sua propensione elegiaca si nota anche nella preferenza per il piombo”, che è d’altronde anche il titolo del primo volume di poesie di George Bacovia, diventato una specie di simbolo del poeta: Il saturniano Bacovia ha rifiutato l’oro delle medaglie e l’argento, scegliendo il piombo, che è il padre dell’oro e dell’argento nel processo alchimico. Facendo ardere il piombo risulta un precipitato giallo, e il giallo sarebbe un passo verso l’oro. Gaston Bachelard si meravigliava che i poeti europei non fossero stati attirati dell’elemento chimico piombo. Ma sicuramente, non sapeva niente di Bacovia. – ha aggiunto ancora Vasile Spiridon.
Nel frattempo, il poeta è diventato autore riconosciuto e canonico, inserito nei manuali scolastici. Oggi, a Bacău, la città natia del poeta — fonte di ispirazione nella scelta del suo pseudonimo –, George Bacovia è celebrato sia per il fatto che il teatro municipale è intitolato a lui, sia tramite i vari concorsi e festival letterari che la città ospita. (tr. G.P.)