Il pittore Ion Țuculescu
Il pittore Ion Țuculescu (1910-1962) nacque a Craiova, capoluogo della provincia di Dolj, nel sud-est della Romania, in una famiglia di intellettuali.

Eugen Cojocariu e Ion Puican, 25.03.2025, 10:50
Il pittore Ion Țuculescu (1910-1962) nacque a Craiova, capoluogo della provincia di Dolj, nel sud-est della Romania, in una famiglia di intellettuali. Non frequentò una scuola d’arte, ritenendosi non necessariamente dotato di talento per la pittura. Si laureò alla Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Bucarest nel 1936 e conseguì anche il dottorato in medicina nel 1939.
Nel 1938 tenne la sua prima mostra personale all’Ateneul Român, una mostra organizzata con risorse proprie. Successivamente si fece notare e partecipò a varie mostre collettive, personali o al Salone Ufficiale del 1941 e 1945. Il nome di Ion Țuculescu diventò però conosciutissimo nella primavera del 1965, con la sua indimenticabile retrospettiva postuma alla Sala Dalles della capitale.
Fece il medico solo durante gli anni della guerra (fu medico militare durante la Seconda Guerra Mondiale) e fu un appassionato ricercatore scientifico, biologo, presso l’Accademia Romena. La sua vita fu divisa tra la tavolozza della pittura e il microscopio da ricerca.
Il critico d’arte Erwin Kessler ha usato due espressioni in relazione al pittore Ion Țuculescu: lo ha definito “eroe culturale nazionale” e “genio amatoriale”. A proposito della mostra dedicata a Ion Țuculescu al Padiglione d’Arte Contemporanea Art Safari -che può essere vista fino alla fine di luglio 2025, intitolata “Ion Țuculescu – il genio amatoriale” – della quale è anche co-organizzatore, il critico Erwin Kessler ha affermato che è un “aggregato curatoriale”. La mostra celebra i 60 anni dalla riscoperta da parte di critici, collezionisti e del pubblico del grande pittore Ion Țuculescu attraverso la mostra del 1965 organizzata alla Sala Dalles nel centro di Bucarest. Erwin Kessler: “Vi spiegherò perché. “Eroe culturale nazionale” vuol dire che dal 1965 al 1972 le opere di Țuculescu furono esposte moltissimo dal regime comunista in tutte le grandi città del Paese. Dopo Bucarest, la mostra fu portata da Costanza a Craiova, da Craiova a Timișoara, Târgu Mureș, Iași, Cluj, Brașov, ovunque. Si creò una leggenda nazionale. L’anno successivo, nel 1966, 80 opere di Țuculescu provenienti dalla stessa mostra furono presentate al Padiglione Nazionale della Romania alla Biennale di Venezia. Successivamente, fino al ‘72, come ho detto, la mostra venne esposta negli Stati Uniti, a San Francisco, Washington, Columbus in Ohio, poi in Europa, a Londra, Parigi, Oslo, Varsavia, Roma. Țuculescu venne presentato ovunque, come un eroe. A lui furono dedicati saggi, opere teatrali, brani di musica classica, era visto come un eroe. Invece per “aggregato curatoriale” intendo quello che vedrete quando visiterete la mostra, un macchinario, non solo una mostra. Ciò significa che ho messo insieme parti che normalmente non dovrebbero stare insieme. Pezzi di etnografia, pezzi documentari, un laboratorio di ricerca scientifica. E la parte immersiva, come si direbbe adesso, ma in realtà è interattiva, è che sui microscopi che abbiamo lì, con la collaborazione della Facoltà di Biologia dell’Università di Bucarest, si possono vedere proprio i protozoi prelevati dal lago Techirghiol che ha studiato Țuculescu. …”
Erwin Kessler ci ha anche fornito alcuni dettagli su ciò che si può vedere nella mostra commemorativa “Ion Țuculescu – Il genio amatoriale” presso il Padiglione Art Safari. “Il genio amatoriale” è una mostra-fenomeno che porta davanti al pubblico la versione più complessa e completa di un creatore unico e imparagonabile: “Abbiamo 120 opere di Tuculescu, quadri. Abbiamo fotografie, oltre 50 altri oggetti, film d’epoca, intendo, registrazioni radiofoniche, musica, musica classica. Abbiamo tappeti, ovviamente quelli della regione dell’Oltenia, che furono la principale fonte di ispirazione per Țuculescu, a partire dal 1942-43 fino alla fine della sua vita. Quindi abbiamo tutta una serie di oggetti che richiedono in modo diverso interazioni diverse e sono tutti all’interno dello stesso meccanismo.”
Al termine della nostra conversazione con Erwin Kessler, lui ha voluto menzionare quanto segue riguardo al pittore Ion Țuculescu, un artista attivo nel periodo buio del regime comunista in Romania: “Ogni uomo che vuole essere libero deve sapere che in quel periodo di totale mancanza di libertà, Țuculescu fu l’unico artista che dipingeva solo ciò che voleva, come voleva e dipingeva con lo sguardo rivolto all’eternità, senza guardare il presente, che era opprimente.”
Țuculescu fu un autodidatta con una capacità di lavoro straordinaria. Dipingeva con accanimento. La sua pittura provoca, disturba. Fu un artista scoperto e veramente apprezzato dopo la sua morte e rimane un punto di riferimento importante nell’arte contemporanea in Romania. In un articolo pubblicato nel 1965, il pittore veniva citato così: “Ho voluto lasciare alla gente un’opera piena di amore per la vita…”. In realtà, l’opera di Țuculescu è il prodotto unico di un artista originale e geniale, che non poteva essere incluso in nessuna corrente o movimento artistico.