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Il Parco Herăstrău di Bucarest

Creato negli anni 1930, il parco Herăstrău è oggi uno dei luoghi prediletti di rilassamento dei bucarestini

Il Parco Herăstrău di Bucarest
Il Parco Herăstrău di Bucarest

, 13.02.2017, 19:12

La parte settentrionale di Bucarest, con laghi e zone verdi estese in passato, è stata per un lungo periodo il luogo prediletto di passeggio degli abitanti della capitale romena. Nel periodo interbellico, Bucarest ha cominciato ad estendersi tramite diverse costruzioni nuove e piani urbanistici pensati per la zona che comincia nella Piazza Victoriei di oggi e si stende fino all’uscita dal bosco di Băneasa. Negli anni 1930, uno dei laghi della zona nord, Herăstrău, e i terreni circostanti furono bonificati con lo scopo di trasformare una zona di 110 ettari in un parco enorme. L’iniziativa era legata alle trasformazioni urbanistiche volute da re Carlo II, ma anche al culto della personalità del re.



Cezar Buiumaci, museografo presso il Museo di Storia di Bucarest, ci racconta la storia del parco Herăstrău: Il Parco Herăstrău fu creato da Carlo II in opposizione al parco Carlo I sito nel sud della Capitale. Inizialmente fu intitolato il Parco Nazionale, ma ulteriormente, poco dopo la sua inaugurazione, venne intitolo al re Carlo II. Era nel 1935, quando si stabilì a livello municipale, ma in seguito al suggerimento di Carlo II, l’organizzazione del Mese di Bucarest” — una festa di tipo mostra urbanistica volta a far vedere le realizzazioni della città. Ebbe luogo, infatti, nel Parco Carlo I, ma dato che questo parco era legato al nome del primo re, Carlo II desiderava avere il proprio parco a Bucarest. Qui si organizzò nel 1936 il secondo Mese di Bucarest e, da allora, ogni anno fino al 1940. La rispettiva zona era apprezzata dalla classe abbiente che andava a passeggiare nel perimetro in cui c’erano i laghi del nord, sul lungofiume del Colentina. Era una zona abbastanza popolata tenuto contro che al posto dell’attuale Casa della Stampa Libera e del centro espositivo Romexpo, allora c’erano l’ippodromo Băneasa e il Jockey Club.



Nel 1936, fu inaugurato anche il Museo del Villaggio, sempre in riva al lago Herăstrău, attaccato al nuovo parco, quasi parte di esso. Incaricato ad allestire il nuovo luogo da passeggio fu l’architetto Octav Doicescu. Egli progettò il parco come un immenso giardino in cui, in accordo con la festa e la mostra Il Mese di Bucarest”, furono collocati vari padiglioni tematici. Particolari da Cezar Buiumaci: Octav Doicescu è l’autore della Fontana Zodiaco sita di fronte al parco Carlo I. Ha allestito alcuni padiglioni in zone in cui continuano ad esistere ancora oggi: il Padiglione della Regalità, della Piccola Intesa, il Padiglione Culturale, della Lega Nazionale, il Padiglione della Piccola Industria, dell’Assistenza Sociale. Sempre durante il Mese di Bucarest sono state organizzate anche altre manifestazioni, oltre alle mostre ospitate nei padiglioni: partite di calcio, un campionato di scacchi, meeting aviatici, il Mese dei Libri.



Dopo la guerra, il parco fu esteso, reinaugurato e trasformato nella sua forma attuale. Però molte di queste trasformazioni non sono state molto fauste. Cezar Buiumaci: Ogni anno vennero realizzati nuovi allestimenti. Nel 1939, all’ingresso nel parco era stato allestito il Vialetto delle Cariatide che terminava con la Fontana Modura. Era un complesso propagandistico dedicato al ritorno di Carlo II nel Paese, dopo l’esilio al quale era stato condannato. Questa zona fu demolita dopo l’arrivo al potere dei comunisti e vi fu eretta la statua di Stalin. D’altronde l’intero parco fu chiamato il Parco di Cultura e Riposo Iosif Vissarionovich Stalin. La principale piazza di fronte al parco — attualmente chiamata Charles de Gaulle — allora era intitolata la Piazza Stalin. Tutto ciò che avrebbe potuto ricordare i precedenti regimi, venne modificato. Dopo la morte di Stalin e quando il nuovo leader sovietico Nikita Krusciov lo accusò di crimini e fu avviato il processo di destalinizzazione, allora in tutti i Paesi comunisti, si cercò di cancellare la sua immagine. All’inizio degli anni 60 il parco cambiò nome di nuovo diventando il parco Herăstrău. La statua di Stalin fu demolita in una notte seguendo il modello iniziato sempre dai comunisti di distruggere le statue dei politici che ricordavano il vecchio regime.



Oggi il parco Herăstrău è uno dei luoghi prediletti di rilassamento dei bucarestini, e addirittura fa concorrenza, in alcune zone, al Giardino Botanico per la diversità e la rarità di alcune delle sue specie di arboscelli e alberi. Ad esempio, nel parco cresce una specie unica, una varietà di robinia giapponese con rami piangenti e foglie macchiate di bianco. Esiste anche una zona destinata alle mostre floreali, o di vario tipo, organizzate per temi come l’Isola delle Rose, l’Isola dei Pioppi e il Giardino Giapponese. La vegetazione nasconde, qua e là, diverse sculture, opere d’arte realizzate da artisti famosi come Ion Jalea e Filip Marin. Il lago Herăstrău è utilizzato per svago, pesca sportiva, sport nautici e navigazione. (tr. G.P.)



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