Il Parco Cismigiu di Bucarest
Il Parco Cismigiu, il più vecchio e, secondo alcuni pareri, il più elegante giardino pubblico di Bucarest, si stende su 16 ettari al centro della capitale.
Christine Leșcu, 07.05.2018, 13:47
Il Parco Cismigiu, il più vecchio e, secondo alcuni pareri, il più elegante giardino pubblico di Bucarest, si stende su 16 ettari al centro della capitale. Però non fu dall’inizio l’oasi di eleganza e relax dei nostri giorni. Al suo posto c’era una pozza insalubre, che occupava una superficie molto più estesa. Il 10 ottobre 1779, l’allora principe della Valacchia, Alexandru Ipsilanti, ordinò l’allestimento di due sorgive a Bucarest, per offrire agli abitanti acqua potabile. La prima venne collocata dove oggi c’è il giardino. Dietro lo zampillo, venne costruita anche l’abitazione del responsabile dei lavori, chiamato Cismigiu (dalla parola cismea, che in romeno significa appunto zampillo), che diede anche il nome al parco.
I lavori di bonifica furono, però, avviati verso la prima metà dell’Ottocento, spiega il paesaggista Alexandru Mexi. I piani di bonifica della pozza di Cismigiu, risalenti all’inizio dell’Ottocento, furono attuati attorno al 1843. Tra il 1843-45 e il 1852, il giardino fu allestito dal paesaggista Carl Friedrich Wilhelm Meyer, giunto dall’estero, che fece gli stessi lavori anche nel Parco Kiseleff. Successivamente, il giardino venne rimodellato parecchie volte lungo il tempo, in particolare all’inizio del Novecento, quando furono allestiti anche la Rotonda degli Scrittori, i Ruderi della Fortezza o il Giardino Giapponese, spiega Alexandru Mexi.
In seguito alla morte prematura di Meyer nel 1852, i lavori furono portati avanti da altri architetti e paesaggisti, in maggioranza sempre stranieri, che modificarono l’aspetto secondo la moda dell’epoca e le dimensioni del giardino, che hanno subito, a loro volta, dei cambiamenti, aggiunge Alexandru Mexi. Quando Meyer cominciò i lavori, il giardino si stendeva piuttosto verso il fiume Dambovita. Verso la fine dell’Ottocento, fu allestito anche l’attuale Viale Elisabetta, cosicchè le dimensioni del parco vennero ristrette. Seguirono ulteriori riduzioni della superficie, che imposero delle modifiche al piano originale di Meyer. Dai suoi tempi si sono conservati pochi elementi, soprattutto alberi come i platani dell’area centrale, ma anche un frassino, che non sta proprio bene oggi, collocato dal lato vicino al Comune di Bucarest, aggiunge Alexandru Mexi.
Lungo il tempo, il parco Cismigiu è diventato un monumento paesaggistico in sè, che custodisce capolavori e piante particolari. Tra gli elementi artistici decorativi spiccano i due ponti sul lago artificiale pieno di pavoni e cigni neri. Ma non sono gli unici, dice Alexandru Mexi. Ricorderei la sorgente Sissi Stefanidi, il padiglione della musica o il Monumento all’Eroe Francese. Poi, ci sono oltre 20 statue, se non mi sbaglio, tutte inserite nel Patrimonio nazionale come monumenti storici, che comprende, d’altronde, anche il parco stesso. Infatti, Cismigiu è un monumento di rilevanza nazionale, persino internazionale. Oltre ai platani già ricordati, ci sono tanti altri alberi esotici e tanti altri che, secondo una decisione del Comune, sono stati inseriti nella lista delle piante protette di Bucarest, ha concluso Alexandru Mexi.